Reggio, i ragazzi dell’istituto “Piria” a lezione d’impresa dal Gruppo Giovani di Confindustria

Conf Confindustria sinistra Presentino - Tavernese- BenedettoNell'ambito dei progetti di alternanza scuola lavoro, il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria ha promosso un incontro con alcune classi di studenti dell'istituto tecnico "Raffaele Piria" di Reggio Calabria. Nel salone di via del Torrione, sede degli Industriali reggini, sono state offerte tre testimonianze aziendali per avvicinare i giovani studenti al mondo del lavoro e dell'autoimprenditorialità. Un'iniziativa che si inquadra nell'ambito del progetto "La tua impresa domani" per la diffusione della cultura d'impresa, elaborato dai giovani Industriali reggini in collaborazione con il mondo della scuola. L'incontro si è aperto con la presentazione delle tre aziende ed è poi proseguito con le domande provenienti dagli studenti.

"Avverto una grande responsabilità nel lavoro di ogni giorno, quella di una storia e di diverse generazioni. Abbiamo 40 anni di esperienza e 100 nel settore del beverage". Così Salvo Presentino imprenditore attivo nella produzione e distribuzione delle bibite analcoliche. "Oggi per avere più imprese serve più legalità e seguire la fantasia" ha aggiunto il giovane imprenditore che 'interrogato' dai ragazzi ha illustrato le modalità di pubblicità scelte dall'azienda: "Puntiamo molto sul web. Sui social media, in particolare, per raggiungere più contatti possibili e anche sull'e-commerce. La migliore pubblicità però – ha spiegato– rimane sempre il passaparola".

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Vincenzo Tavernese, che opera a Gioiosa Jonica in un'azienda che fornisce servizi sanitari nel settore odontoiatrico, ha voluto puntare l'attenzione sull'importanza di fare rete per un imprenditore: "E' fondamentale mettersi insieme soprattutto in Calabria dove mancano luoghi di confronto. L'isolamento va rotto ed è possibile farlo grazie alle associazioni. Senza la collaborazione non potremo mai creare opportunità di lavoro". Sollecitato dalle domande degli studenti Tavernese ha sostenuto che "il problema della Calabria non è solo la 'ndrangheta, ma anche la mancanza di istruzione specifica e l'emigrazione giovanile".

Presente all'incontro anche Dario Benedetto titolare di un'azienda operante nel campo della tecnologia industriale, che ha raccontato la propria esperienza: "Costruisco quadri elettrici. Fare impresa non è una chimera, ma occorre mettersi in gioco. Lavoro da solo, anche di notte, e faccio grandi sacrifici. I clienti devono essere soddisfatti". Benedetto ha sfruttato la sua passione in un mercato non saturo: "Questo era un settore che mancava a Reggio, adesso la nostra azienda si è sviluppata oltre i confini locali, operando anche a livello nazionale".

Il dibattito in Confindustria è durato circa due ore. Tante le domande degli studenti rivolti ai tre imprenditori. Alcune si sono concentrate sulla difficoltà di fare impresa in un territorio povero e strozzato anche dalla criminalità organizzata. "Sta a noi – ha detto Presentino – non scendere a compromessi". Sulla stessa scia Benedetto: "Abbiamo scelto la strada della legalità. Abbiamo delle armi con cui possiamo ribellarci e sono quelle della cultura e del lavoro". Tra i modi per non scendere a patti con la 'ndrangheta, per Tavernese c'è la possibilità di "associarsi e farlo onestamente. Questo è uno degli strumenti che la città ha per ridurre l'illegalità".

Infine c'è stato spazio per i ringraziamenti reciproci tra gli imprenditori e i docenti del "Piria". Un'iniziativa fondamentale quella del progetto "La tua impresa domani" nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutti gli studenti dell'ultimo triennio delle scuole superiori. Un modo per avvicinare gli studenti al mondo aziendale, attraverso l'esperienza diretta di chi "ce l'ha fatta" e uno strumento per contrastare il disallineamento tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, offendo la possibilità di un contatto diretto tra scuola e impresa.