Agromafie, la provincia di Reggio tra quelle col più alto indice di organizzazione criminale

Caporalato500Secondo posto, dopo Ragusa. E' il triste primato detenuto dalla provincia di Reggio Calabria, tra tutte quelle italiane, in relazione all'ultimo rapporto sui crimini agroalimentari in Italia, elaborato da Eurispes, Coldiretti ed Osservatorio sula criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare.

La provincia reggine ha infatti un indice di organizzazione criminale indicato con il 99,4 per cento, precede Napoli al 78,9.

--banner--

La presenza della criminalità nel comparto agricolo infetta e distrugge un settore cardine dell'economia della nostra regione.

Il ruolo delle Forze dell'Ordine e degli Istituti di Controllo è determinante poiché difende la produzione italiana dalle falsificazioni e combatte la penetrazione degli interessi mafiosi in un comparto di vitale importanza per l'economia.

Il Rapporto annuale sulle Agromafie, realizzato dall'Eurispes, in collaborazione con Coldiretti, squarcia il velo sul fenomeno dei falsi, dell'italian sounding e dell'infiltrazione criminale nell'acquisto di terreni, coltivazione di materie prime, trasformazione e distribuzione.

In questo contesto, la Piana di Gioia Tauro, ma non solo, diventano emblematici di un sistema in cui, spesso, in condizioni disumane, alcuni soggetti vengono fruttati per dodici ore al giorno sotto il sole.
Fino a morire di fatica. Accampati in tendopoli, stipati in ghetti fatiscenti. Senza regole, senza leggi. Dove l'unica parola che conta è quella del caporale.