I consiglieri di Innamorati di Taurianova chiedono revoca presidente del Consiglio Comunale

I Consiglieri Comunali di Innamorati di Taurianova, ai sensi dell'art. 16 comma 5 dello Statuto Comunale, che testualmente statuisce " Il Presidente ed il Vice Presidente durano in carica quanto il Consiglio che li ha eletti; possono essere revocati prima della scadenza del mandato, a seguito di approvazione di una mozione di sfiducia, solo per reiterata violazione di legge, dello Statuto, dei regolamenti, o per gravi e reiterati comportamenti pregiudizievoli per la funzionalità ed efficacia dei lavori del Consiglio o lesivi del prestigio dello stesso. La mozione può essere presentata dal Sindaco o da almeno un terzo dei consiglieri assegnati; è discussa e votata a scrutinio segreto entro 15 giorni dalla presentazione e si intende approvata qualora consegua la maggioranza dei 2/3 dei componenti il Consiglio. Nella stessa seduta il Consiglio procede alla nomina del sostituto, con precedenza su qualsiasi altro argomento inserito all'ordine del giorno, con le modalità previste dai precedenti commi. 6. Nella stessa seduta in cui elegge il Presidente il Consiglio procede alla nomina del Vice Presidente, con le modalità previste ai precedenti commi. Il Vice Presidente sostituisce a tutti gli effetti il Presidente in caso di sua assenza o impedimento temporaneo. 7. Nell'ipotesi di assenza o impedimento anche del Vice Presidente, ne assumerà le funzioni il consigliere anziano" depositano proposta di deliberazione avente per oggetto "Mozione di revoca del Presidente del Consiglio Comunale " chiedendo che la stessa venga corredata del relativo parere di regolarità tecnica, ai sensi dell'art. 49 del D.Lgs. 267/2000, e posta CON URGENZA all'O.d.g. della prima seduta del Consiglio Comunale da convocarsi nei modi e nei tempi previsti dal vigente Statuto Comunale.

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MOZIONE DI REVOCA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Ai sensi dell'art.16 comma 5 dello Statuto Comunale

IL CONSIGLIO COMUNALE DI TAURIANOVA

PREMESSO CHE

La figura del Presidente del Consiglio comunale raggruppa in sé i compiti di programmazione dei lavori consiliari, di coordinamento e tutela dei diritti dei singoli consiglieri, sia in seduta che al di fuori. Il Presidente assurge a un "primus inter pares", la sua figura è stata paragonata ad una sorta di mediatore tra le forze in campo, senza connotazione politica.

Significativa è la definizione fornita dalla Corte Costituzionale del Presidente del Consiglio Comunale; quest'ultima, pur sottolineando l'indissolubile collegamento esistente, nell'ambito degli enti locali, tra livello "amministrativo" e livello di "governo", ha distinto tra "l'azione del governo" che, nelle democrazie parlamentari, è normalmente legata agli interessi di una parte politica, espressione delle forze di maggioranza, e l'azione "dell'amministrazione" che, nell'attuazione dell'indirizzo politico della maggioranza, è vincolata invece ad agire senza distinzione di parti politiche, al fine del perseguimento delle finalità pubbliche obiettivate dall'ordinamento.

Il Consiglio Comunale è l'organo nel quale, a differenza della Giunta, sono presenti maggioranza e minoranza; nel suo ambito deve dunque equilibrarsi l'esercizio dei due distinti diritti, della maggioranza, all'attuazione dell'indirizzo politico sancito dall'elettorato, e della minoranza a rappresentare e svolgere la propria opposizione.

Si tratta di un equilibrio posto a garanzia della corretta dialettica tra le parti e che richiede un sistema di regole a tutela di ciascuna parte, pur nella distinzione delle posizioni politiche, in quanto volto a consentire l'attività del Consiglio nella sua unitaria funzione istituzionale, di indirizzo e di controllo politico-amministrativo (art. 32, l. n. 142 del 1990), indipendentemente dalle decisioni che esso di volta in volta esprima. Regole quindi a carattere neutrale e dal contenuto essenzialmente procedurale quali sono, tipicamente quelle sull'organizzazione dei lavori e lo svolgimento della discussione e delle votazioni, e la cui applicazione è coerente con la funzione di garanzia che per esse si concreta soltanto se svolta sopra partes e da un soggetto a ciò istituzionalmente preposto; e questi non può che essere, anzitutto, il Presidente dell'Assemblea, in quanto presidente di tutto il collegio, nella sua unità istituzionale, e suo rappresentante.

Il presidente del consiglio, per le ragioni esposte, è tenuto a mantenere il rapporto di "fiducia politica", inteso nei termini su argomentati, non solo con coloro che lo hanno eletto ma con tutti i consiglieri sia di maggioranza che di minoranza.

Il Presidente del Consiglio comunale deve arbitrare, nel rispetto della legge e dei valori della Costituzione repubblicana, accantonare l'agone politico e non giocarvi come qualunque altro uomo di partito o di fazione, a pena di spezzare i principi d'imparzialità e di neutralità della relativa funzione....

VALUTATA TALE PREMESSA

ATTESO CHE sussistono i presupposti sostanziali e formali della revoca del Presidente del Consiglio: i presupposti di natura formale si riferiscono, in primo luogo, all'ammissione, da parte della giurisprudenza costante, dell'ipotesi di cessazione del mandato di presidente per revoca, pur in assenza di una disposizione legislativa specifica, demandandone la disciplina allo Statuto ed al regolamento locale, in secondo luogo, alla previsione della revoca del Presidente nell'art. 16 dello Statuto del Comune di Taurianova, che, testualmente recita: Il Presidente ed il Vice Presidente durano in carica quanto il Consiglio che li ha eletti; possono essere revocati prima della scadenza del mandato, a seguito di approvazione di una mozione di sfiducia, solo per reiterata violazione di legge, dello Statuto, dei regolamenti, o per gravi e reiterati comportamenti pregiudizievoli per la funzionalità ed efficacia dei lavori del Consiglio o lesivi del prestigio dello stesso"

I presupposti di natura sostanziale sono rappresentati dai comportamenti tenuti dal Presidente del Consiglio in ogni seduta di consiglio comunale palesemente illegittimi e contrari alle norme primarie sancite dalla Costituzione in tema di democrazia, nonché alle norme del regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale.

Il Presidente del Consiglio Comunale di Taurianova non assolvendo in pieno ai principi contenuti nella premessa e sanciti dal TUEL e dallo Statuto Comunale, ha ripetutamente rinunciato al Suo ruolo di imparzialità al di sopra delle parti e degli schieramenti politici.
Il Presidente del Consiglio Comunale di Taurianova ha reiteratamente interpretato il proprio ruolo alla stregua di una vera e propria appendice della Giunta se non addirittura del Sindaco.

CONSIDERATE le gravi irregolarità procedurali compiute, la inadeguata gestione organizzativa e politica, allorquando impedisce ai consiglieri di intervenire sui fatti oggetto di dibattito;

CONSIDERATI i dubbi profili etici che sono incorsi e si sono manifestati nella conduzione delle sedute consiliari, che non hanno consentito le necessarie condizioni di serenità e trasparenza (da ultimo la seduta di Consiglio Comunale del 24.11.2016, nella quale la conduzione inappropriata del Presidente ha inasprito gli animi tra i consiglieri, tanto da far intervenire le forze dell'ordine);

RICORDATO altresì che, nonostante quanto sopra richiamato - e nonostante che le operazioni di voto si siano svolte all'insegna di una totale e quanto mai deprecabile confusione, in un contesto assolutamente fuori-controllo - è stata ignorata e respinta ogni richiesta dei consiglieri comunali anche quella, semplicemente, di ottenere meri chiarimenti sulle proposte di delibera;

ACCERTATA la inadeguata dotazione documentale dei consiglieri (in ordine ai punti in discussione e votazione), deficit, ripetutosi più e più volte, deplorato addirittura dai consiglieri di maggioranza;

CONSIDERATO che - nella sequela di comportamenti ed episodi sin qui richiamati - si ravvisa una gestione dei lavori del Consiglio Comunale più subordinata alle estemporanee necessità politiche della giunta che non ossequiosa delle prerogative dell'assemblea: valga, a questo riguardo, anche la circostanza di ordini del giorno delle sedute predisposti senza alcuna condivisione con la Conferenza dei capigruppo ma ad essa imposti categoricamente;

DATO ATTO che gli episodi sopra citati si inscrivono in un quadro più generale caratterizzato da comportamenti fortemente e gravemente lesivi delle prerogative del Consiglio Comunale;

RILEVATE le ripetute violazioni di legge e di regolamento – l'Eccesso di Potere nell'esercizio della funzione - la totale mancanza di terziarietà ed indipendenza dall'esecutivo per i motivi in premessa indicati e che di seguito si specificano:

- Violazione dell'art. 42 del Regolamento.

Alla seconda seduta di Consiglio Comunale il Consigliere Rocco Biasi ha anticipato il deposito di una interpellanza.

Il Presidente, in violazione dell'art. 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, ha negato il predetto deposito affermando, con astio, l'inammissibilità in tale sede. Ebbene, il Presidente ignorava che la disposizione regolamentare prevede sic et simpliciter la presentazione al Consiglio ed alla Giunta, e, non regolamentando tempi e modi, non esclude la presentazione, in forma scritta, nella medesima seduta di Consiglio Comunale. l'art. 80 del regolamento prevede, altresì, la possibilità per i consiglieri di evidenziare al Sindaco ed al presidente particolari problematiche locali, prevedendo tuttavia che nessuna risposta è dovuta dall'amministrazione per gli interventi non anticipati almeno tre giorni prima.

-Violazione dell'art. 44 del Regolamento.

Nella seduta del 9/11/2016, a seguito di risposta del Sindaco all'interpellanza proposta dal Gruppo di Maggioranza, e nello specifico dall'Avv. Maria Stella Morabito, quest'ultima, pur dichiarandosi non soddisfatta della predetta risposta, non si è avvalsa della facoltà, prevista dall'art. 44 del Regolamento, di presentare una mozione. Il Consigliere Biasi ha chiesto di intervenire, anche al fine di avvalersi egli stesso di tale facoltà (per come previsto dal comma 2 dell'art. 44). Il presidente ha categoricamente impedito al consigliere di esercitare tale diritto.

Tale tipologia di episodio si è riproposto in più consigli comunali.

Violazione e falsa applicazione dell'art. 105 del Regolamento:

Nella seduta del 9/11/2016, a seguito di svariati tentativi di stoppare il dibattito politico, conseguenti alla dichiarata uscita dalla maggioranza di n. 2 consiglieri comunali, il Presidente del consiglio sospendeva la seduta, oramai degenerata, comminando illegittimamente la sanzione del Biasimo al consigliere Biasi, il quale richiesta la parola, sull'interrogazione proposta dalla consigliera Morabito, in ordine alla quale si dichiarava insoddisfatta, per chiedere di intervenire sul punto, ai sensi dell'art. 44 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, non ha avuto concessa la parola dal Presidente del Consiglio, in assoluta violazione del disposto normativo sopra menzionato, vedendosi comminare illegittimamente la sanzione del Biasimo.

-Violazione dell'art. 74 del Regolamento.

Il presidente, nella seduta del 9/11/2016, ha falsamente proclamato l'esito della votazione riferita alla modifica dello Statuto, allorquando ha, ingiustamente ed illegittimamente dato per inesistente il voto, validamente espresso dal Consigliere Biasi il quale non si è avvalso dello strumento meccanico di nuova installazione ma ha espressamente proferito verbalmente voto contrario.

Violazione dell'art. 80 del Regolamento il quale permette ai Consiglieri di mettere all'attenzione del presidente e del Sindaco problemi e fatti di preminente interesse locale. Il Presidente ha sempre impedito ogni intervento su fatti ed atti che non fossero inseriti all'ordine del giorno, nonostante si trattasse di fatti di preminente interesse.

CONSIDERATO inoltre, che il Presidente del Consiglio contravvenendo alle prerogative tipiche del suo ruolo, è intervenuto pubblicamente nel dibattito politico, con propri comunicati stampa, assumendo polemicamente le difese della maggioranza o parti di essa, lasciandosi andare anche durante le sedute del consiglio a commenti di parte nei confronti sia dei consiglieri di minoranza che di maggioranza, oltre che nei confronti dei consiglieri che avevano appena abbandonato la maggioranza.

RILEVATO che il Presidente del Consiglio ha assunto detto tipo di atteggiamento nei confronti, soprattutto di una parte della minoranza, in maniera preordinata, così come emerso dalla dichiarazioni della Consigliera Stella Morabito (ex maggioranza), sia in Consiglio Comunale che sulla stampa.

TENUTO CONTO che, infine, il Presidente del Consiglio, versa in una palese situazione di incompatibilità e/o ineleggibilità, fatta rilevare dal Gruppo Consiliare degli Innamorati di Taurianova, attraverso l'interrogazione dal titolo "Somme indebitamente percepite dal Rag. Fausto Siclari attuale Presidente del Consiglio, nella qualità di ex assessore comunale.",proposta nella seduta del consiglio comunale del 30.11.2016.

RITENUTO PER QUANTO SOPRA che il comportamento dell'attuale Presidente del Consiglio, non è conforme ai compiti istituzionali che è chiamato ad assolvere in qualità di garante dell'Assemblea Consiliare.

ACCERTATE le gravi violazioni di legge e dello Statuto e del Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale e vista mozione presentata da cinque consiglieri comunali ed ascoltato il dibattito.

Visto il parere di regolarità tecnica espresso dal Responsabile del Servizio "Affari Generali" del Consiglio Comunale - Servizi Demografici ai sensi dell'art. 49 del TUEL.

DELIBERA

Di esprimere, per quanto esposto nell'atto:

- La propria sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio e la sua immediata decadenza in conformità a quanto stabilito dal'art. 16 comma 5 del vigente Statuto Comunale.

- Di trasmettere la presente deliberazione al Prefetto di Reggio Calabria per opportuna conoscenza

- Di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134 comma 4 del TUEL.