La Giunta Falcomatà verso l’inciucio?

selfierenzifalcomatadi Claudio Cordova - Prima, durante e dopo i probabili selfie, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, parlerà anche di questo al premier Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio, in città per lanciare la volata per il referendum costituzionale, si confronterà verosimilmente con il primo cittadino, che da settimane lascia attendere la città circa il rimpasto della Giunta Comunale, azzerata per far (ri)partire un'amministrazione che, in due anni di governo, si è caratterizzata per poche luci e molte ombre. Sebbene il primo cittadino si sia affrettato, proprio pochi giorni fa, a fugare i dubbi sulla correlazione tra il ritardo nella composizione del nuovo esecutivo e l'imminente data per la consultazione referendaria, il tema è esattamente quello. Anche dall'esito del voto del 4 dicembre, infatti, passano molte delle scelte concordate con Roma.

A cominciare dall'allargamento della maggioranza.

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Anche a Reggio Calabria, infatti, potrebbe riproporsi l'ormai consolidata, ancorché repellente, alleanza con il Nuovo Centrodestra. Una formula già sperimentata, ovviamente, a livello nazionale, dove il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nonché altri ministri e sottosegretari, pur di non scollare il sedere dalle poltrone hanno deciso da tempo di diventare i più fedeli (rectius, servili) alleati di Renzi. Discorso analogo, per la Regione, dove gli onnipotenti Gentile, pur non presenti in Giunta, fin dall'inizio hanno strizzato l'occhio al centrosinistra di Mario Oliverio, per continuare ad amministrare potere in varie zone della Calabria. Ora, però, l'alleanza potrebbe riproporsi anche a Reggio Calabria: se le cose andranno come Renzi e i suoi sperano, dopo il 4 dicembre potrebbero aprirsi le porte verso la Giunta per Pasquale Imbalzano, consigliere comunale del Nuovo Centrodestra e figlio d'arte, dato che papà Candeloro, anch'egli esponente di Ncd, fu amministratore con Falcomatà padre. Non facile, spuntarla per Imbalzano junior. Nel rimpasto, infatti, l'unico posto al maschile che potrebbe essere in discussione è quello di Nino Zimbalatti, dato che i compagni di giochi Armando Neri e Giovanni Muraca non verranno mai esclusi dal fantacalcio (pardòn, dalla Giunta) e Giuseppe Marino porta in saccoccia i voti di mezza Pellaro. Falcomatà, come le altre Amministrazioni, deve infatti mantenere il 40% di quote rosa: la partita, quindi si gioca sulle donne. E di signore pronte a correre alla corte del giovane sindaco è pieno il mondo. Con l'odiata Angela Marcianò che, alla fine, dovrebbe spuntarla a furor di popolo, quasi nulle sembrano le chance di restare per le evanescenti Patrizia Nardi, Mattia Neto e Agata Quattrone (quest'ultima Demetrio Naccari permettendo).

E allora i nomi impazzano.

Si è arrivati persino a fare il nome di Maria Carmela Lanzetta, ex sindaco di Monasterace ed ministro degli Affari Regionali con Renzi per poco più di un battito di ciglia. Certo, sempre meglio di Nancy Iachino, alias La Fatina Trilly, ma troppo poco. In realtà, proprio nell'ottica di allargare la maggioranza, Falcomatà potrebbe "pescare" a destra: in tal senso sono sempre più insistenti le voci di un avvicinamento della consigliera Mary Caracciolo (attualmente in Forza Italia) al Nuovo Centrodestra che, come detto, potrebbe avere un posto in Giunta. Da scartare – si spera – la strada che porta ad alcune tra le tante candidate non elette: il nome dell'avvocato Paola Carbone, che non riuscì a spuntarla all'elezioni di fine 2014 è sempre attuale e con lei quello di altre signore affascinate (sempre politicamente, eh) da Falcomatà. Ma, se si arriva a nominare persone bocciate dalle urne, allora aboliamo le elezioni...

A proposito: si vota il 4 dicembre per la riforma costituzionale. Poi Reggio Calabria potrà avere la nuova Giunta Comunale. Chi va piano, va sano e va lontano: magari a Roma, magari da senatore.

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La dichiarazione d'intenti di Falcomatà: http://ildispaccio.it/reggio-calabria/128692-rebus-giunta-falcomata-sara-rimpasto-di-nomi-e-deleghe-ci-sono-settori-fermi