Il Coisp: “Diocesi di Locri-Gerace assuma una posizione netta nei confronti del parroco di Platì”

"La Diocesi di Locri-Gerace assuma una posizione netta nei confronti del parroco di Plati', trasferendolo da quella realta' ed evitando che possa fare ulteriori guai. Se cosi' non fosse, organizzeremo un predisio per la legalita' davanti alla chiesa di Plati'". Lo ha detto all'AGI il segretario generale regionale del Coisp (Sindacato indipendente di polizia), Giuseppe Brugnano, commentando la posizione del prete, don Giuseppe Svanera, che ha contestato la decisione del questore di Reggio Calabria di vietare i funerali pubblici del boss Giuseppe Barbaro sostenendo che quest'ultimo sarebbe stato "solo" condannato per associazione mafiosa. Il religioso aveva anche annunciato un ricorso alla magistratura amministrativa contro il provvedimento del questore, ritenendolo illegittimo.

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Il Coisp aveva gia' condannato le parole del sacerdote, chiedendo l'intervento della Diocesi, ma ora ha deciso di assumere una posizione ancora piu' netta: "Non e' tollerabile che un sacerdote alimenti un clima di tensione tra lo Stato e la 'ndrangheta - spiega Brugnano - assumendo le difese di un uomo condannato in via definitiva per associazione a delinquere di stampo mafioso. Fermo restando il dolore personale dei congiunti dell'uomo, le istituzioni devono fare quadrato e non cedere di un millimetro davanti alla lotta alla criminalita' organizzata". Brugnano ha anche voluto esprimere "solidarieta' nei confronti di alcuni giornalisti che, dopo la morte di Barbaro, hanno dovuto subire minacce ed accuse anche attraverso i social network, chiedendo anche alla magistratura di fare chiarezza su quanto avvenuto nei confronti dei rappresentanti della stampa. Se la Diocesi non dovesse prendere una posizione chiara, inviteremo anche i giornalisti a presiedere la chiesa di Plati', a testimonianza - conclude Brugnano - che solo con l'unione si puo' debellare la 'ndrangheta".

"Dopo una lunga e intensa attività investigativa, con una importante operazione, i carabinieri di Siracusa hanno arrestato il pericoloso latitante Vincenzo Alvaro, ritenuto elemento di spicco della 'ndrangheta, che si nascondeva in un appartamento nella frazione di Belvedere di Siracusa, ricercato dal 2015 per associazione a delinquere finalizzata al traffico di ingenti quantitativi di cocaina". Lo ha affermato il ministro Alfano, che si è congratulato con il comandante dell'Arma dei Carabinieri, Tullio del Sette. "La ricerca e la cattura dei latitanti - ha sottolineato Alfano - si conferma ancora una volta strategia di successo per rafforzare il rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni e per potenziare il controllo sul territorio, dimostrando che ogni latitanza ha un termine".