Reggio, il presidente di Slow Food Italia ospite presso il Dipartimento di Agraria della “Mediterranea”

Si è svolto presso il Dipartimento di Agraria dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria il seminario dal titolo "Il nostro cibo quotidiano tra diritti delle persone e tutela dell'ambiente". In occasione dell'evento sono giunti ai relatori e alla platea i saluti del Direttore Generale Santo Marcello Zimbone. A introdurre i lavori Francesco Foti docente del Dipartimento di Agraria e socio Slow Food il quale ha evidenziato l'importanza dell'associazione nella tutela e nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari della nostra terra ma soprattutto il lavoro che da oltre trent'anni l'associazione e i volontari operano a difesa del cibo buono, pulito e giusto.

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Presente all'incontro anche il presidente di Slow Food Calabria Nicola Fiorita da sempre impegnato nell'associazione a livello regionale il quale afferma la necessità di aiutare la Calabria a segnare il passo nella sfida educativa dei territori sapendo che è necessario riappropriarsi della propria identità passando anche per la tavola, puntando sulla potenzialità di una terra che ha ancora inespresse tante ricchezze del gusto. Bisognerà costruire, nel prossimo futuro, reti utili alla diffusione e alla conoscenza delle produzioni di qualità presenti in Regione, la ricchezza qualitativa e quantitativa, gli enormi progressi compiuti in settori come quello dell'olio e del vino. Dall'altro lato occorre denunciare e neutralizzare le numerose truffe che si nascondo dietro la commercializzazione di prodotti falsamente tipici, la cui distribuzione appanna la credibilità del nostra regione e compromette ogni serio intento di valorizzazione. Qualche giorno fa, prosegue Fiorita, si è celebrata la giornata mondiale contro gli sprechi alimentari e non possiamo non tenere in seria considerazione la quantità enorme di cibo che quotidianamente finisce nei cassonetti dei rifiuti. In una situazione mondiale dove circa 800 milioni di persone che soffrono la fame è da incoscienti non porre rimedio a tutto questo spreco.
Gaetano Pascale presidente Slow Food Italia è attivo nell'associazione fin dal 1997, dove ha ricoperto la carica di presidente di Slow Food Campania e docente ai Master of Food per i corsi di vino e olio. Nel complimentarsi con l'iniziativa intrapresa dal Dipartimento di Agraria si è soffermato su un aspetto cruciale legato al settore agroalimentare: l'importanza etica e morale che assume oggi il cibo, dice Pascale, è sopraffatta dall'aspetto puramente edonistico e commerciale pertanto gli alimenti non sono riconosciuti come beni di prima necessità ma come prodotti di scambio e di profitto. Reggio Calabria, prosegue il presidente Slow Food Italia, possiede un Dipartimento di Agraria che svolge un fondamentale ruolo nella ricerca, tutela e valorizzazione dei prodotti agroalimentari sono felice dunque, anche da agronomo, di essere qui oggi a trattare argomenti di notevole importanza come quelli ambientali e alimentari che interessano tutti noi oggi ma anche e soprattutto le generazioni future. Tutelare il cibo è un dovere e garantire il cibo, specialmente quello di qualità, a tutti è un diritto.
A conclusione dei lavori il Direttore del Dipartimento di Agraria Giuseppe Zimbalatti ha evidenziato come il Dipartimento è sempre attento, per sua naturale vocazione, alle problematiche legate all'alimentazione, agli alimenti ed all'ambiente. In una Regione, la Calabria, che ospita più di 260 prodotti alimentari tradizionali il nostro lavoro di ricerca vede sempre in prima linea docenti e ricercatori che indirizzano i loro sforzi e i loro studi verso la soluzione di problematiche legate all'agricoltura come l'innovazione nella meccanizzazione in agricoltura, la tutela e la garanzia della qualità alimentare, la difesa e la gestione dei boschi nel comparto ambientale e forestale. Il seminario di oggi, conclude il Direttore, non è altro che una conferma positiva per il nostro Dipartimento che riconosce in Slow Food il merito di tutelare non solo i prodotti agroalimentari ma anche i produttori, specialmente quelli che soffrono la globalizzazione e che non riescono a vedere valorizzate le loro produzioni agricole vera tutela anche per la biodiversità.