Il ministro Martina presenta a Rosarno nuova legge contro caporalato: “Dalla Calabria riparte il sostegno all’agricoltura”

MartinaRosarno24ottobre2016"Un anno e mezzo fa eravamo qui a Rosarno con le organizzazioni sindacali e agricole per chiedere più regole, più dignità e più diritti, oggi arriviamo qui con la legge fatta". A dirlo è stato il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina che oggi a Rosarno, città simbolo della violazione dei diritti nel mercato del lavoro in agricoltura, presenta la nuova legge sul caporalato. Accompagnato dal governatore calabrese Mario Oliverio, da deputati e consiglieri regionali del Pd, "che hanno lavorato con noi - ha aggiunto Martina - per varare questa legge e per questo li ringrazio", il ministro ha poi definito la nuova legge sul caporalato "una scelta importantissima che serve a tutelare migliaia di persone e soprattutto centinaia di imprese agricole che vivono nella legalità tutti i giorni e che hanno il diritto di essere tutelate rispetto a imprese concorrenti che usano strumenti inaccettabili come il caporalato".

"Ssiamo passati dalle parole ai fatti. Poter presentare qui a Rosarno questa legge è secondo me anche un momento importante per dire che da qui, dalla Calabria, dalla Piana di Rosarno, possiamo ripartire per sostenere il lavoro straordinario che l'agricoltura fa per il sistema economico del Paese" haa aggiunto il ministro. "La Calabria è una terra straordinaria per le risorse agroalimentari del Paese. Risorse che vanno difese anche dal lavoro nero e da fenomeni inaccettabili come il caporalato. Qui noi dobbiamo ottenere diritti e dignità per i lavoratori ma anche sostegno vero a chi vive di agricoltura che anche in questo territorio possono contribuire a migliorare la nostra economia. Noi continuiamo a lavorare tutti i giorni a sostegno delle imprese agricole del Paese, lo abbiamo fatto nell'ultima legge di stabilità, lo abbiamo fatto abolendo l'irpef, l'imu e l'irap per sostenere queste filiere. Il caporalato è una piaga sociale che purtroppo è presente non solo al sud ma anche al nord del Paese".

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"Le lettere non fanno impressione. Ovviamente vanno vissute come una naturale dialettica tra commissione e governo, ma non credo che ci saranno problemi. Così il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina a proposito dei rilievi in arrivo da Bruxelles sulla manovra di bilancio

"Condivido – ha aggiunto – le riflessioni di ieri del ministro Padoan. L'Italia, oggi, è la frontiera più avanzata di cambiamento nel contesto europeo, sul versante economico e sociale e anche su quello della maggiore consapevolezza di alcuni temi come quello migratorio. Non sono - ha sottolineato - delle variabili banali e indipendenti per il destino d'Europa. Più forti saremo noi in questa battaglia, più rusciremo a migliorare l'Europa. Mi pare che l'Italia si confermi ogni giorno di più l'avamposto fondamentale. Questo - ha concluso - credo debba far riflettere soprattutto noi italiani sulla responsabilita' che abbiamo in questo momento".

Alla manifestazione, che si sta svolgendo all'Auditorium comunale di Rosarno, oltre al sindaco Giuseppe Idà ed al prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari, sono presenti i segretari nazionali della Flai-Cgil, della Fai-Cisl, della Uila-Uil ed i presidente della Coldiretti e di altre associazioni di categoria del settore agricolo.

"Per trasferire il valore aggiunto della legalità al Made in Italy è necessario ora che l'importante approvazione della legge sul caporalato venga accompagnata da una stretta della legislazione sulle frodi con la riforma dei reati in materia agroalimentare per aggiornare le norme attuali, risalenti anche agli inizi del 1900". Lo ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo a Rosarno con il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina per illustrare la legge sul caporalato appena approvata dal Parlamento. "Servono pene severe e rigorosi controlli - ha sottolineato Moncalvo - che colpiscano il vero lavoro nero e lo sfruttamento, portando alla luce quelle sacche di sommerso che peraltro fanno concorrenza sleale alle imprese regolari che hanno già intrapreso un percorso di trasparenza e sulle quali finiscono per concentrarsi esclusivamente oggi le azioni di verifica. E' necessaria però anche una grande azione di responsabilizzazione di tutta filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l'ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore che non è possibile se le arance nei campi sono sottopagate a 7 centesimi al chilo e i pomodori poco di più''.