"Come Adulti Scout non vogliamo e non possiamo stare in silenzio su quanto emerso dall'inchiesta di Melito Porto Salvo (RC)
Osserviamo che la vita della comunità civile ed in particolare quella dei giovani, è sconvolta, colpita, avvilita dal prorompente e violento affermarsi di disvalori, di stili di vita, che non solo sono estranei alla nostra cultura, alle nostre speranze, al nostro impegno per un mondo migliore, ma confliggono duramente con essi". Lo scrive il MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) – RC1 e RC5
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"Non vogliamo tacere di fronte all'avvilente silenzio, alla mancanza di coraggio, se non dell'omertà, che abbiamo dolorosamente appreso esserci stata in questa storia nella quale la gravità di quanto emerso deve sollevare ammonimenti, prese di posizione nette ed inequivocabili di condanna e di salvaguardia delle condizioni minimali perché sia salvo il rispetto reciproco e la dignità della popolazione e delle istituzioni.
Come adulti scout ci sentiamo corresponsabili del silenzio della vicenda: ora vogliamo spronare al coraggio, alla denuncia, per raddrizzare il disorientamento, che avvertiamo vastissimi nella comunità, nelle famiglie, nelle scuole, nei luoghi frequentati dai nostri giovani.
La "storiaccia" di Melito Porto Salvo non è solo questione di "violenza maschile sulle donne" di "cultura patriarcale" e "mentalità 'ndranghetista" ma è anche questione di educazione alla non violenza, al rispetto ed alla chiarezza.
Il nostro Movimento ed il metodo scout in generale mira alla costruzione di "buoni cittadini" facendo interagire ragazzi e adulti di cultura e religione diversa, favorire il confronto, lavorare insieme, il conoscersi per valorizzarsi superando qualsiasi barriera.
La progettualità, il confronto e la cooperazione tra pari e tra generazioni e culture diverse, lo spirito di servizio, la riflessività costituiscono di certo ottimi antidoti a comportamenti illegali e passivi che umiliano la persona e ostacolano lo sviluppo della nostra società.
Uniamoci, quindi, al grido di allarme per ottenere una ferma reazione, oltre che dei cittadini, della politica e delle istituzioni locali e nazionali.
Vogliamo una Calabria che cambi, che eserciti la propria coscienza civica e che si svincoli una volta per sempre dalla cappa mafiosa".