Paolo Romeo audito in Senato, i 5 Stelle: “Finocchiaro mente, Antimafia la convochi”

romeopaolo10mag 500"Quanto affermato nell'aula del Senato dalla senatrice Finocchiaro sulla mancata conoscenza del Romeo non appare credibile e induce il Movimento 5 Stelle a richiedere con la massima urgenza l'audizione della stessa presso la Commissione Antimafia e le sue immediati dimissioni dalla Presidenza della Commissione Affari Costituzionali del Senato". Lo dichiara Mario Giarrusso senatore del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione antimafia. "La Senatrice Finocchiaro, in risposta alla nostra domanda su come sia stato possibile audire in Senato quello che per i magistrati sarebbe il capo della ndrangheta e cioè Paolo Romeo, ebbe a rispondere che la I Commissione Affari Costituzionali da lei presieduta aveva ascoltato in audizione 'esponenti della società civile' e che Romeo si era presentato al seguito di una associazione, aveva chiesto la parola e gli era stata data poiché risultava "sconosciuto ai membri della Commissione. Purtroppo però la versione fornita dalla senatrice Pd è stata clamorosamente smentita da Roberto Galullo sul Sole 24 Ore" spiega Giarrusso. "Dalla ricostruzione puntuale di Roberto Galullo, risulta infatti che Paolo Romeo e la senatrice Pd Finocchiaro erano stati entrambi eletti alla Camera nella XI Legislatura (1992-1994) e che pertanto, per alcuni anni, sedevano nella stesso ramo del Parlamento. Ma vi è di più. Durante quella movimentata legislatura il Romeo era stato raggiunto da ben tre diverse richieste di autorizzazione a procedere di cui l'ultima era la più importante e grave. I magistrati di Reggio Calabria infatti, accusarono Romeo di far parte della 'ndrangheta in posizione di assoluto rilievo e preminenza" spiega Giarrusso.

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"Trovo sinceramente offensive, strumentali e capziose le richieste e le argomentazioni del senatore Giarrusso. Ho gia' avuto modo ad agosto, nell'aula di Palazzo Madama, di ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto in commissione Affari costituzionali. E del resto tutti i membri di quella commissione, compresi i senatori del M5s, possono testimoniare e sanno come si sono svolte le cose". Cosi' la senatrice del Pd, Anna Finocchiaro, risponde alla nota del senatore Giarrusso. "Com' e' ovvio, quando un singolo avanza una richiesta - aggiunge - si avvia una verifica di chi sia la persona che chiede di avere ingresso nelle Aule del Senato e di essere audita da una Commissione. La richiesta di audire l'associazione Cittadinanza attiva, presente dal 1978 (prima con il nome di Movimento federativo democratico) e attiva in tutte le Regioni d'Italia, o meglio il complesso delle associazioni che a Reggio Calabria si riferiscono e sono federate a tale associazione, e' venuta da un Gruppo parlamentare rappresentato in Commissione. La richiesta, peraltro, ha riguardato il rappresentante di Cittadinanzattiva, che, come spesso accade nel corso delle audizioni, e' venuto in Ufficio di Presidenza insieme ad altri rappresentanti dell'associazione. In questi casi, come e' d'uso, il Presidente chiede chi prende la parola in rappresentanza dell'associazione invitata e ha preso la parola il signor Paolo Romeo e' venuto in Ufficio di Presidenza insieme ad altri rappresentanti dell'associazione. In questi casi, come e' d'uso, il Presidente chiede chi prende la parola in rappresentanza dell'associazione invitata e ha preso la parola il signor Paolo Romeo, ovviamente sconosciuto alla Commissione. E sconosciuto, mi dispiace per il senatore Giarrusso e per la ricostruzione di Roberto Galullo, anche a me nonostante egli sia stato eletto deputato come me nel 1992 (ho avuto tante colleghe e tanti colleghi in questi anni ma garantisco di non conoscerli tutti). Non ho mentito a nessuno, non ho mai conosciuto Romeo, non ho mai avuto rapporti con lui e sarebbe ora che il senatore Giarrusso - conclude Finocchiaro - la finisse di calunniarmi".

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Il caso: http://ildispaccio.it/reggio-calabria/117598-fu-il-nuovo-centrodestra-a-chiedere-l-audizione-in-senato-di-paolo-romeo