Ponte sullo Stretto, Ciro (Fronte nazionale): “Al Sud non servono chimere”

"Non molto tempo fa, il Sig. Dott. Esimio Matteo Renzi così disse 'Sicuramente il Ponte sullo Stretto verrà fatto prima o poi. L'importante è che prima portiamo a casa i risultati di opere incompiute perché qui ci son solo quelli che pensano di arrivare e portare a casa progetti faraonici". Bisognerà capire costi e tempi ma prima devono finire i lavori sulle strade in Sicilia e Calabria perché alcuni tratti sono "indecenti". Se ci mettiamo un pizzico di buonsenso, prima mettiamo a posto le strade in Sicilia, perché per un periodo è crollato un viadotto al mese, dopo che negli anni '60 e '70 sono stati fatti lavori coi piedi, vanno rimesse a posto strade e ferrovie. Se non uniamo Palermo, Catania e Messina di che parliamo? In alcuni momenti è stata impercorribile al suo interno ed è indecente per una regione così bella (Matteo RENZI)'

Era il 2015, il ponte sullo stretto veniva così archiviato, col plauso di gran parte della sinistra Calabrese, sindaco Falcomatà in testa.

27.09.2016, lo stesso RENZI afferma che il ponte sullo stretto si può fare e che è pronto a posare la prima pietra, ad egli fa eco il solito buon sindaco Falcomatà che dice "dobbiamo essere visionari, si può fare".

Ora, lungi da noi chiederci quali visioni entrambi abbiano, o cosa abbiano assunto in un periodo in cui si parla di liberalizzazione di droghe leggere, ma ci sembra che le "opere" da completare descritte precedentemente dal Premier RENZI, non siano state ancora completate. In ordine:

La A3 è ancora lungi dall'essere finita, la SS 106 continua a mietere vittime al ritmo quasi di una al giorno, l'alta velocità ferroviaria si ferma a Salerno in quanto per DelRio qui non si può fare causa troppe montagne (sic!), la ferrovia Jonica ancora a binario unico, l'aeroporto di Reggio Calabria rischia la chiusura e comunque ha prezzi astronomici come voli, le ferrovie in Sicilia sono da terzo mondo, per non parlare delle autostrade, con viadotti sempre sull'orlo del crollo. E molte cose ancora da fare e che non si sta ad elencare qui.

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Ci chiediamo perciò "cui prodest" una simile retromarcia? In due Regioni in cui le infrastrutture sono risalenti quasi tutte al periodo fascista o del primo dopoguerra? Viene facile a questo punto pensare che sia tutta una manovra atta a convincere la gente meridionale, ad appoggiare il suo governo ed il si al referendum, usando lo specchietto per le allodole usato finora da tutti.

Il FRONTE NAZIONALE, pur senza essere prevenuto, ritiene che, al momento attuale, parlare di una simile opera sia solo RETORICA ed anticipazione di campagna elettorale e che il sig. Renzi, il sig. Oliverio ed il sig. Falcomatà farebbero bene a sollecitare interventi mirati e di miglioramento alle infrastrutture succitate e non sproloquiare di mitici ponti sullo stretto. Non sono le chimere che servono al SUD, ma posti di lavoro fissi, infrastrutture funzionali e sicure, ed una rete di comunicazioni moderna, che le metta al pari di altre regioni italiane. Altrimenti il vero rilancio del SUD rimarrà solo un sogno..una chimera, come il ponte sullo stretto". Lo afferma attraverso una nota il Segretario Provinciale del fronte nazionale sezione di Reggio Calabria Vincenzo Ciro.