Ripepi (FdI-An): "Falcomatà ha deciso, il nostro non sarà più l'Aeroporto dello Stretto, ma l'Aeroporto Calabrese zerbino di Catanzaro"

Falcomatà ha deciso di trasformare il grande aeroporto dello Stretto in aeroporto Calabrese zerbino di Catanzaro. Ritorna più violento che mai il pericoloso tandem Catanzaro-Cosenza che con l'autorizzazione del Sindaco Falcomatà e della totalità della deputazione reggina, svuotano la neonata città metropolitana dell'elemento di sviluppo più importante, l'Aeroporto dello Stretto, riducendolo a zerbino dell'Aeroporto di Lamezia. I nostri eterni nemici autorizzati da un Sindaco volontariamente assente e silente, riescono a ridurre la nostra splendida città metropolitana e l'intera aerea dello stretto ad un insignificante contenitore vuoto, così inizia la conferenza stampa di oggi, il Consigliere Massimo Ripepi.

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A distanza di due settimane dalla conferenza stampa di Fratelli d'Italia sull'Aeroporto dello Stretto, il partito della destra sociale torna a chiamare a raccolta la comunità reggina presso la sede della Pinacoteca civica, dopo aver appreso dell'inaspettata chiusura dei locali del Consiglio comunale. Dopo i saluti iniziali del neo-responsabile provinciale del partito, Nello Scuderi, il consigliere comunale del partito, Massimo Ripepi, ha subito evidenziato la gravità dei recenti sviluppi della vicenda che vede protagonista l'Aeroporto dello Stretto, rispetto alle ultime dichiarazioni del sindaco Metropolitano Giuseppe Falcomatà.

Falcomatà ha apertamente e senza vergogna dichiarato che è favorevole al sistema aeroportuale regionale che vede l'aeroporto di Lamezia come unico scalo di interesse strategico. Con la realizzazione di questo malefico modello Reggio è destinata a divenire per sempre uno scalo di serie D, zerbino del grande aeroporto del centro Calabria. Il baricentro del vero potere politico si

sposta ancora una volta violentemente verso Catanzaro e Cosenza con il placet del Sindaco Metropolitano rimasto muto ed inerme e di tutta la deputazione nazionale e Regionale che non esiste tranne per riscuotere a fine mese laute indennità. Falcomatà coscientemente annienta l'Area dello stretto dove Reggio e il suo scalo è assoluto protagonista, per favorire il sistema calabrese a guida catanzarese. Una vera follia politica, una svendita in piena regola, alimentata dai tanti scheletri che sono ormai scappati dagli armadi.

Dinanzi a interessi e sviluppi geopolitici, rispetto ai quali il sindaco si è totalmente arreso", la strada che pare ormai voler percorre, ha puntualizzato il leader di Fratelli d'Italia, probabilmente per salvaguardare la propria carriera politica e il futuro ingresso in Parlamento, è quella della svendita totale dell'aeroporto di Reggio Calabria. Sudditanza totale ed assoluta al Governo Renzi ed al Governatore Oliverio. La posizione espressa a favore della qualificazione del "Tito Minniti" come aeroporto di interesse nazionale e i ripensamenti rispetto al futuro della Sogas, accogliendo i rilievi dello stesso Massimo Ripepi, prima duramente criticati, mettono infatti finalmente in evidenza gli scheletri negli armadi dell'attuale amministrazione comunale, incapace di qualsivoglia azione diretta alla difesa dello sviluppo del territorio.

Una condizione che, avendo a che fare con i pilastri assoluti dello sviluppo dell'area metropolitana, non può essere in alcun modo accettata, soprattutto se associata all'eventuale proroga di ulteriore tre anni dell'Autorità portuale dello Stretto, che riporta Reggio Calabria a rivivere drammaticamente la stessa situazione di inganni e mistificazioni che ha condotto alla rivolta degli anni '70. Da qui, la necessità di creare un fronte che coinvolga l'intera città a difesa e servizio del territorio in modo analogo a quanto verificatosi in passato, preso atto della volontà del sindaco metropolitano di anteporre alle esigenze della città metropolitana interessi e volontà altrui e della sua incapacità di dialogare con le altre istituzioni.

Dura, pertanto, la critica nei confronti del bando attraverso cui si parla di punteggi eccezionali nel caso in cui l'aeroporto di Crotone fosse gestito con l'aeroporto di Reggio, ma che pone in primo luogo il problema concreto di capire secondo quali modalità dovrebbe operare la società di gestione. Quel che è vero, in poche parole, è che si rinnova "quella spinta Catanzaro-centrica" che, nel corso degli anni, ha fortemente penalizzato il territorio reggino. "Il baricentro dello sviluppo" sarà ulteriormente allontanano dall'area metropolitana di Reggio e Messina, con gravi danni per la comunità dello stretto, e dei centri limitrofi che devono essere coinvolti all'intero di questo processo di sviluppo integrato, evidenziandone le potenzialità.

Una linea completamente rifiutata dal consigliere di Fratelli d'Italia che, alla presenza del Senatore Renato Meduri, del Presidente provinciale della L.I.D.U (Lega Italiana Diritti Umani), Maria Antonia Belgio, del Presidente Associazione cittadini, Paola Roschetti, del Presidente regionale Cidec Calabria, Maurizio Fiorenza, del Dott. Furfari di Aeroclub e del Presidente del Gruppo Operativo Panetta (G.O.P.), Rocco Panetta, ha evidenziato come "noi dobbiamo spingere affinché lo STRETTO diventi il centro della vita di questa area, i cui due grandi pilastri per uno sviluppo integrato del territorio sono l'Aeroporto e l'Autorità portuale dello stretto, che oggi rischiano di soccombere per sempre". "È giusto porre attenzione anche all'intonaco di un'abitazione – ha aggiunto il consigliere di Fratelli d'Italia – ma l'interesse maggiore deve essere rivolto proprio sui pilastri perché senza questi non ci potrà essere nessuna costruzione"