La Lettera. Prestare attenzione alla mensa scolastica della Città Metropolitana di Reggio Calabria

Riceviamo e pubblichiamo:

Che la Città Metropolitana di Reggio Calabria abbia avuto finalmente il giusto riconoscimento sia istituzionale sia nel parere della popolazione, entusiasta ma anche un poco confusa, è un dato soddisfacente per tutto il nostro territorio. Un lavoro non certo facile, dunque, spetta a chi deve garantire servizi efficaci ed efficienti per i quasi 96 Comuni dell' omonima ex-Provincia. Tra i servizi essenziali cui gli amministratori dovranno prestare molta attenzione, c'è quello riguardante le mense scolastiche. La ristorazione scolastica rappresenta un settore della ristorazione collettiva in cui si concentrano peculiari valenze di tipo preventivo, educativo e nutrizionale e in cui occorre fornire ai ragazzi garanzie di tipo igienico- sanitario e di sicurezza alimentare quest'ultima intesa anche come lotta agli sprechi alimentari. Per questo insieme di caratteristiche la mensa scolastica rappresenta un'occasione privilegiata da cui possono prendere avvio e svilupparsi strategie educative che si propongono di istaurare e potenziare un corretto approccio nei confronti degli alimenti e dell'alimentazione. Con la "campanella" ormai alle porte, sarebbe interessante a tal proposito sapere come si muoverà il Comune e quali siano i progetti in agenda per affrontare un servizio di tali dimensioni garantendo il rispetto delle norme igienico-sanitarie ma anche, di indubbio vantaggio, il coinvolgimento e l'impiego delle produzioni agroalimentari del territorio. In molti Comuni, compreso quello di Reggio Calabria, nei capitolati d'appalto per l'aggiudicazione del servizio di preparazione e trasporto dei pasti destinati agli scolari si è proceduto prevedendo il meccanismo del ribasso.

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Cioè a vincere la gara d'appalto erano le aziende che "costavano" meno agli Enti senza alcun criterio che tenesse conto di quanto sia buono e da dove arrivi il cibo che è servito agli studenti nelle scuole (e parliamo di appalti di circa 40-50 milioni in un'ottica metropolitana). E' auspicabile a tal proposito inserire nel capitolato d'appalto percentuale di punteggio maggiore per quelle aziende (che partecipano ai bandi comunali e adibite alla preparazione dei pasti) che acquistano prodotti alimentari dal territorio come frutta e verdura, pasta proveniente da farine certificate e ivi compresi i prodotti della pesca. Diminuire il più possibile l' acquisto proveniente da fornitori della GDO come i surgelati, ad esempio, dove la materia prima il più delle volte risulta essere di dubbia provenienze (vedi i così detti bastoncini di merluzzo e/o i cordon bleu di pollo o tacchino etc..) un altro valore aggiunto sarebbe quello di usare olio extravergine di oliva esclusivamente calabrese o meglio ancora proveniente dalla piana di Giuia Tauro per accorciare ancora di più la filiera. Le nostre aziende sul territorio metropolitano sono molte e anche diverse, fortunatamente, nelle produzioni quindi si potrebbe benissimo creare un paniere di soli prodotti locali da servire ai nostri ragazzi durante la pausa pranzo. Il percorso, mi rendo conto, potrà essere anche lungo ma se ragioniamo in termini di sostenibilità e raggiungimento degli obiettivi, il traguardo può benissimo essere raggiunto nell'arco di un paio di anni.

Già Ippocrate (V sec. a. C) aveva innalzato il cibo a dignità di farmaco attraverso la sua celebre frase "fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo" gettando le basi, da allora, alla prevenzione e alla cura delle malattie. In una società dove emergono le patologie così dette del benessere e/o dell'abbondanza come obesità, diabete, ipercolesterolemia specialmente tra gli adolescenti è necessario e indispensabile, a mio avviso, provvedere da subito alla salute dei più piccoli e degli adolescenti. Fortunatamente noi siamo i detentori di una dieta presa come riferimento dall'OMS e cioè della dieta Mediterranea, basta solo saperla servire sui banchi di scuola ma anche sulle nostre tavole.

Dr. Antonio Paolillo

Tecnologo Alimentare

SIDME (Scuola Italiana Dieta Mediterranea)