Motta San Giovanni (RC), la denuncia di Crea (Comitato Torrente Uliveto): “Vera urgenza mettere in sicurezza territorio”

"I problemi che attanagliano il paese di Motta e quello di Lazzaro, soprattutto dopo l'evento sismico dello scorso 24 agosto che si è registrato nel centro Italia con numerose vittime, sono quelli della sicurezza degli edifici pubblici, scuole uffici, poliambulatori, centri sociali e centri sportivi, rivisitazione del piano comunale di protezione civile e quant'altro".

Lo afferma in una nota Vincenzo Crea,

Responsabile del Comitato spontaneo "Torrente Oliveto"

e Referente unico dell'ANCADIC Onlus

"Le tragiche conseguenze del recente terremoto ci fanno prendere maggiore consapevolezza sull'urgente necessità di mettere in sicurezza tutte le nostre scuole, prima dell'inizio dell'anno scolastico che presentano come da certificazioni dei funzionari dello Stato gravi carenze strutturali e igienico sanitarie, tanto da portare alla chiusura del primo piano della scuola elementare di Lazzaro perché non agibile. Le certificazioni dei Vigili del Fuoco e dell'ASP che non escludono in futuro possibili distacchi di intonaco del sottotetto destano non poche preoccupazioni ai cittadini e fanno pensare che basterebbe una lieve scossa sismica o qualche movimento di assestamento per far crollare tutto e i nostri bambini verrebbero sepolti, se presenti in quel momento.

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Sarebbe opportuno – aggiunge - mettere in sicurezza il cimitero di Lazzaro ove si continuano a registrare crolli di lapidi, mettere in sicurezza numerosi fabbricati che minacciano rovina tra cui quelli in via degli Scalpellini ove si sono registrati dei crolli. Anche il fabbricato a due piani fuori terra di via Plutino di Lazzaro oggetto di sopralluogo dei vigili del fuoco dello scorso 18 agosto minaccia grave pericolo per l'incolumità pubblica. Mettere a norma i Centri sociali, il poliambulatorio di Motta, il palazzetto dello sport chiuso da oltre due anni e l'attiguo campetto a 5, utilizzare il Centro Cardio-respiratorio di Motta, realizzare un nuovo impianto di illuminazione pubblica i cui pali di tanto in tanto cadono come fichi secchi. Visto il notevole incremento delle malattie tumorali a Lazzaro e Motta e con esso l'aumento del numero dei decessi di persone con malattie neoplastiche, procedere ad uno "screening" per studiare e valutare le cause della crescita esponenziale delle malattie tumorali e le loro correlazioni con l'ambiente ed intanto bonificare l'intero territorio dall'amianto, le discariche comunali dismesse e quelle abusive, mettere in sicurezza la strada per Comunia che presenta in diversi tratti alto rischio crollo, risolvere l'annoso problema della carenza idrica, realizzare una strada in alternativa alla Ss 106 e a quella per Motta che in caso di interruzioni si presenterebbero gravi disagi alle popolazioni. L'elenco è ancora lungo. Ma mi fermo qui.

In questo mese – spiega - i nostri amministratori sono stati presi e impegnati da festeggiamenti patronali e non, ricorrenze, dove sono successe le cose più strane. Ovvero il 15 agosto la processione della Madonna dell'Oleandro per motivi sconosciuti ai più non è giunta fino a San Luca di Montebello, come da tradizione secolare (oggi con le giovani mentalità si stanno perdendo le tradizioni). Durante la festa del Santo patrono di Motta "San Giovanni Evangelista " la processione del sabato dalla chiesa di San Giovanni alla chiesa di San Rocco non è stata effettuata ed il Santo è stato trasportato intorno alle ore 6,00 (forse la giornata si presentava molto calda) di domenica 21 agosto con un mezzo furgonato. Il sorteggio della festa del Santo patrono è stato effettuato con delle regole nuove ovvero in assenza al momento dell'estrazione della persona titolare del biglietto vincente si procedeva ad altra estrazione fino a quando il titolare del biglietto rispondeva alla chiamata del numero estratto. Visto, a dir poco, la irregolarità del sorteggio sarebbe cosa giusta dichiarare nulla l'estrazione e restituire le somme ai titolari dei biglietti acquistati.

Sabato 13 agosto si è celebrata a Motta SG la ricorrenza cinquantennale della venuta a Motta SG del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, allora quindicenne non ho capito cosa avrebbe comportato quella importante presenza, né ho capito oggi la straordinarietà dell'evento e la recente rievocazione. Nel corso degli anni, invece ho compreso che i nostri problemi rimangono irrisolti. All'epoca era in programma una bretella che doveva collegare Motta con Pellaro, quindi accorciare la distanza con la città di Reggio Calabria, in più avrebbe fatto arrivare l'azienda municipalizzata Autobus. Il Presidente della Repubblica Saragat, il Presidente della Camera Pertini, poi lo stesso Pertini Presidente della Repubblica sono venuti a Motta, ma il progetto è stato messo da parte. Queste massime cariche dello Stato, che sicuramente hanno reso grande l'Italia, ma non certo migliorato le condizioni del paese di Motta e di Lazzaro, pur essendo venute a Motta San Giovanni cosa hanno portato ai due paesi fino a spingere l'attuale Amministrazione comunale a voler intitolare una via o una Piazza al Presidente Pertini. Ci si accontenta davvero di poco. Come si suol dire: basta il pensiero. Ma i nostri problemi sicuramente non li risolverà l'intitolazione di una strada o di una via ad un Presidente".