Finalmente! Confindustria Reggio Calabria inasprisce le misure del Codice Etico

direttivoconfindustria 500Un immediato e deciso inasprimento delle già rigide misure contenute dal Codice Etico di Confindustria. Questo il primo provvedimento adottato all'unanimità dal Consiglio Direttivo di Confindustria Reggio Calabria, presente il presidente di Unindustria Calabria Natale Mazzuca, riunitosi per discutere dell'attuale momento della vita pubblica ed economica provinciale, anche alla luce delle recenti indagini della Direzione distrettuale antimafia reggina. In particolare, la delibera del massimo Organo associativo locale prevede l'obbligo di dimissioni o la decadenza dalle cariche confindustriali, degli imprenditori raggiunti da avviso di garanzia nell'ambito di fascicoli d'inchiesta sulla criminalità organizzata. E' stata decisa, inoltre, la sospensione automatica, in attesa della definizione dei procedimenti, dei componenti i Consigli Direttivi di Ance e Confindustria che siano raggiunti da interdittiva antimafia. Analoghe iniziative saranno assunte nei confronti delle imprese associate i cui titolari, secondo quanto accertato da indagini penali, siano stati fatti oggetto di richieste estorsive e non abbiano sporto denuncia all'autorità giudiziaria.

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I lavori del Consiglio Direttivo di Confindustria Reggio Calabria sono stati caratterizzati da un confronto assai partecipato, franco e responsabile, che ha visto tutti i componenti ribadire apprezzamento e sostegno all'alto valore del lavoro che la Magistratura sta svolgendo sotto la guida del procuratore Federico Cafiero de Raho.

I rappresentanti del mondo imprenditoriale reggino, nel raccogliere le sollecitazioni in ordine alla necessità di elevare l'attenzione sui temi della legalità, hanno ripercorso le principali tappe delle attività intraprese in questa direzione da Confindustria Reggio.

L'Associazione presieduta da Andrea Cuzzocrea, in particolare, fin dal 2012 si è resa protagonista di iniziative volte a porre il principio di legalità al centro dell'agire politico, economico ed istituzionale.

Una fase nella quale, è stato ricordato, Confindustria ha rappresentato le istanze dell'economia locale ai competenti livelli di governo, anche grazie all'interlocuzione, proficua e costante, con autorevoli espressioni dello Stato, quali il compianto senatore Luigi De Sena, già superprefetto della Provincia, e il suo successore Vittorio Piscitelli.

Confindustria inoltre – è stato rimarcato nel direttivo – ha denunciato situazioni assai gravi, come il caso dell'appalto per il centro integrato di Mortara; ha stipulato il primo protocollo di legalità e proposto iniziative all'avanguardia nel monitoraggio delle opere pubbliche; ha promosso la cultura della legalità tra i giovani, attraverso l'organizzazione di numerose iniziative che hanno coinvolto anche il mondo della scuola.

Oggi, in una fase delicata che richiede misure più incisive per isolare una parte dell'economia, legata da rapporti di connivenza alla criminalità organizzata, Confindustria ritiene necessario rafforzare ulteriormente il proprio impegno.

Uno strumento efficace, in tal senso, è il nuovo Protocollo di legalità che Unindustria Calabria, alla presenza del viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, ha sottoscritto nel dicembre dello scorso anno: un provvedimento di cui Confindustria Reggio Calabria auspica la prossima approvazione assieme all'Ufficio Territoriale del Governo.

Il Protocollo, che attende di essere attivato presso le prefetture di Reggio e Vibo Valentia, ricalca e amplia la normativa Cantone, prevede tra l'altro l'istituzione di una "Commissione per la Legalità" a livello territoriale formata da rappresentanti della Prefettura, di cui uno avente funzioni di coordinatore, e rappresentanti di Unindustria Calabria e Confindustria Reggio Calabria. Gli scopi dell'organismo sono quelli di "programmare le attività, monitorare la realizzazione delle iniziative congiunte al centro del protocollo nonché elaborare le Linee Guida per l'attuazione, con particolare riguardo all'individuazione delle soglie per la richiesta della documentazione antimafia per i subappalti ed i fornitori e alla disciplina delle modalità per la formazione del 'settimanale di cantiere', e la trasmissione dei dati alla Prefettura di Reggio Calabria per lo svolgimento dei relativi controlli". La Commissione, inoltre, potrà proporre all'analogo organismo nazionale "l'adozione di eventuali azioni opportune per garantire una più efficace attuazione di principi, regole e procedure".

Tutti i componenti del direttivo, nel ribadire il pieno sostegno alle iniziative della Magistratura, rimarcano come la 'ndrangheta sia il principale nemico dell'economia reggina e calabrese. Solo la presenza di un sistema di regole, che garantisca la legalità e un sano mercato fondato sul principio della concorrenza, può garantire la libertà d'iniziativa economica privata sancito dalla Costituzione. Tutti gli imprenditori onesti – è stato ribadito al termine dei lavori - sono incondizionatamente contro la 'ndrangheta, fenomeno criminale che va ripudiato e che inaridisce il tessuto produttivo, cancellando la speranza di un futuro migliore per la nostra comunità.