Caridi, Cannizzaro, Vecchio: tutte le raccomandazioni della politica in favore dei clan

cannizzzarofrancesco17giu 500di Claudio Cordova - L'indagine "Alchemia" dei pm Roberto Di Palma e Giulia Pantano ha offerto pregnanti elementi indiziati a sostegno dell'ipotesi accusatoria secondo cui la cosca Raso-Gullace-Albanese, attraverso politici di riferimento (primo fra tutti l'allora assessore del Comune di Reggio Calabria. Antonio Caridi, fosse riuscita ad insinuarsi anche nei concorsi pubblici, agevolando "propri" candidati. Ciò era sicuramente avvenuto: in occasione di un concorso presso la Regione Calabria, ove era stata ammessa Daniela Fazzari, classe 1980 concretamente "segnalata" da Francesco Cannizzaro su specifica indicazione di Caridi che aveva accolto una esplicita richiesta di Girolamo Giovinazzo, longa tnanus di Francesco Gullace

L'analisi delle ulteriori conversazioni, intercorse tra Gullace e GIovinazzo avevano consentito di verificare che. giil nel novembre 2009, costoro avessero concordato di interessare "per il concorso" della Fazzari sia Caridi che Cannizzaro quest'ultimo Coordinatore Provinciale e Comunale di Reggio Calabria per il Movimento dei Popolari Europei verso il Pdl, fondato dall'onorevole Giuseppe Galati

--banner--

A concorso espletato, la Fazzari si era piazzata tra i cento esaminandi ammessi, su un numero complessivo di duecentosessanta candidati. Di ciò lo stesso Cannizzaro aveva informato Giovinazzo

Il concorso pubblico, per il quale Caridi e Cannizzaro o si erano attivati per favorire la candidala Fazzari coincideva temporalmente con quello cui la stessa aveva preso parte per conseguire l'abilitazione alla professione di Consulente del Lavoro, indetto dal Ministero del Lavoro nell'anno 2009. E' infaui emerso che la donna abbia conseguito tale abilitazione il 16 giugno 20 I O, allorquando aveva superato la relativa prova di esame orale davanti alla Commissione di esami della Direzione Regionale del Lavoro di Reggio Calabria, risultando idonea e posizionandosi nella graduatoria finale al numero 73. In virtù dei rapporti familiari con la famiglia Raso, la donna era stata raccomandata ad un concorso pubblico dai politici locali Cannizzaro e Caridi su richiesta dei clan.

L'ipotesi accusatoria assume che l'infiltrazione della cosca fosse avvenuta in occasione del concorso per l'abilitazione alla professione di immobiliarista espletatosi presso la Camera di Commercio di Reggio Calabria. per il quale Marica Criniti era stata raccomandata da Caridi, su esplicita richiesta di Jimmy GIovinazzo che aveva agito per conto dello zio Girolamo Raso ("Mommo ). In tale circostanza, CRINITI Marica di Roma, interessata ad ottenere in tempi brevi il "patentino" rilasciato dalla Camera di Commercio per l'abilitazione all'esercizio della professione di immobiliarista. aveva ottenuto l'abilitazione grazie all'intervento operato da Giovinazzo sull'assessore Caridi dietro la corresponsione di una somma imprecisata.

Il 22 novembre 2009 Raso aveva contattato la donna sollecitandole un incontro col nipote ed ammonendola che "a telefono non si dice niente".

Il 29 dicembre 2009 Criniti aveva nuovamente telefonato a Raso per chiedergli se ci fosse possibilità di "favorire" anche altre persone, ovvero Lino dei suoi soci in affari. Dal passaggio della conversazione. chiarissimo sul punto, si comprendeva che Raso chiedesse del denaro, trovando l'assenso di Marica, che così chiosava c, ••naturalmente ..... dando quello che uno si merita" e ribadiva " ... quello che è necessario", espression i sintomatiche di una proposta, da parte dell' interlocutrice di un rimborso in denaro a Raso, in cambio dell'ulteriore favore.

La persona di riferimento era proprio Caridi.

I telefoni bollono per settimane e tutti si conclude tra aprile e maggio allorquando la Criniti avvia l'attività di interrnediazione immobiliare, con indicazione di luogo di esercizio a Cittanova.

Ulteriore prova dell'infiltrazione della cosca Raso-Gullace-Albanese nella procedura di concorsi pubblici, con il concorso di politici, emerge: in occasione dell'esame per l'ammissione al corso di laurea, a numero limitato, della facoltà di odontoiatria dell'Università "La Sapienza" di Roma, di Annarita Di Matteo , figlia di Mimma Politi, raccomandata da Caridi su richiesta di Giovinazzo e della coniuge Luciana Politi. "Ci vuole una bella, bella spinta!" si ascolta nelle intercettazioni.

Un ultimo episodio, sintomatico della predicata infiltrazione della cosca, con l'ausilio di Caridi, si era verificato il 16 novembre 2009, allorquando Girolamo Giovinazzo era ricorso all'assessore. su input di un amico avvocato. Vincenzo Marco Ramondino, che aveva la necessità di far entrare un documento e consegnarlo al Presidente della Commissione, Avv. Filippa Orlando, durante lo svolgimento dell'esame, per favorire evidentemente un non meglio identificalo candidato. L'intervento di Caridi era necessario, in questo caso, per individuare un soggetto fidato che ricevesse via mail o via fax il "delicato" documento e si occupasse di farlo giungere nelle mani dell'Avv. Orlando. prima della chiusura della sessione d'esame.

Caridi telefona a Giovinazzo informandolo che tale "Sebi" (che nella precedente telefonata veniva indicato come l'assessore all'Istruzione di Reggio) l'avrebbe chiamato a breve. Si tratterebbe del poliziotto Seby Vecchio Dopo le interlocuzioni telefoniche Jimmy aveva provveduto a chiamare l'utenza telefonica fornitagli da "Sebi" per esporre proprio alla signora "Angela" i dettagli del riservato incarico, ovvero consegnare, quello stesso giorno, all'avv. Filippa Orlando indicata anche come "il Presidente" Giovinazzo richiama Vecchio cui aveva chiesto l'indicazione di un "segretario" oppure di un "amico" cui inviare il delicato fax o mail poiché "là stanno facendo, quella cosa .... che tu sai!". Vecchio aveva allora fornito il numero telefonico della propria "segretaria". La donna aveva fornito l'indirizzo di posta elettronica (sebastiano, vecchioCéì),alice.it)rappresentando, tuttavia, che, pur se disponibile, aveva qualche difficoltà per la consegna fii Liceo Volta di Reggio Calabria poiché. in quel momento. non si trovava in città ma bensì a Villa S. Giovanni Giovinazzo poi si premura di accertare che la consegna della stampa - attesa dal destinatario, che si trovava "nella prima commissione' fosse curata adeguatamente.