Rimorchiati nel porto di Gioia Tauro la nave incendiata “Ursa Major” con il pontone Kochab

Il rimorchiatore "Ursa Major" ed il pontone Kochab sono stati condotti al sicuro nel porto di Gioia Tauro per poter accertare la cause dell'incendio scoppiato a bordo che aveva messo in pericolo l'equipaggio di 13 persone, tutte di nazionalità italiana.

Le operazioni di rimorchio sono state avviate dopo aver messo in sicurezza i mezzi sinistrati, in particolare dopo che i vigili del fuoco avevano accertato il definitivo spegnimento dell'incendio e, previa verifica a bordo, l'assenza di focolai ancora attivi nel locali delle unità navali.

Una volta tratti in salvo tutti i membri dell'equipaggio da parte della M/V CP 827 della Capitaneria di Gioia Tauro, tutti gli sforzi si sono concentrati sullo spegnimento dell'incendio, che si è potuto compiere grazie all'intervento sinergico dei mezzi nautici specializzati dei vigili del fuoco M/V RAFF 04 e M/V RAFF 15 della squadra navale di Gioia Tauro, M/V RAFF 14 di Milazzo e dei rimorchiatori MACISTONE e MEDMA rispettivamente dei porti di Messina, e Gioia Tauro.

La capitaneria di Gioia Tauro, prima di autorizzare le operazioni di rimorchio, ha voluto accertare la sussistenza delle condizioni di navigabilità dei mezzi, sia per affrontare con adeguati standard di sicurezza il viaggio, che per prevenire possibili criticità ambientali, mediante apposita verifica subacquea dello scafo, con intervento dei sommozzatori del porto di Gioia Tauro e di quelli di Messina, nonché prevedendo una approfondita visita a bordo di un funzionario dell'Ente tecnico, il Rina di Messina.

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Si evidenzia altresì che l'acqua imbarcata dal rimorchiatore per le operazioni di spegnimento dell'incendio è stata mantenuta a bordo in quanto mischiata a residui di idrocarburi, carburante e oli di bordo. Un eventuale sversamento in mare di quelle acque avrebbe potuto causare un grave inquinamento.

Con la scorta assicurata dalla M/V CP 827 e il monitoraggio della Sala Operativa della Capitaneria, i rimorchiatori "Macistone" di Messina e "Decrux", nel frattempo intervenuto dal porto di Milazzo, hanno provveduto a rimorchiare i mezzi sinistrati fino al porto di Gioia Tauro, dove con ausilio dei rimorchiatori portuali della società Contug e del capo pilota, C.L.C. Donato, si è provveduto ad ormeggiarli lungo la banchina di levante del porto di Gioia Tauro.

Tenuto conto di un potenziale scenario di inquinamento ambientale derivante dalla fuoriuscita di idrocarburi, il mezzo sinistrato è stato delimitato in via precauzionale da "panne galleggianti" al fine di contenere eventuali sversamenti di idrocarburi in mare, inoltre una ditta specializzata "Ecologia Oggi" ha avviato le operazioni di prelievo delle acque inquinate presenti all'interno dei mezzi sinistrati. I locali dell' "Ursa Major" sono stati verificati dal servizio chimico di Porto per accertare la sussistenza delle condizioni di sicurezza indispensabili per la bonifica del mezzo.

L'efficienza dell'intervento dei mezzi aeronavali accorsi e la fattiva collaborazione dei servizi tecnici nautici del porto di Gioia Tauro, di Messina e dell'armatore e del comandante del R/re "URSA MAJOR" hanno permesso di completare brillantemente le operazioni a tutela della salvaguardia della vita umana in mare, della sicurezza della navigazione, e dell'ambiente.

L'Autorità marittima ha immediatamente avviato l'inchiesta amministrativa volta ad accertare le cause che hanno generato l'incendio.