Reggio, Confindustria e Federfarma: “Da mancati pagamenti pregressi alle aziende danni enormi a economia e conti pubblici”

confindustriafederfarmaAvviare un percorso condiviso fra i vari rappresentanti di categoria, con l'obiettivo di definire un'azione sinergica in grado di sostenere la ripartenza di un segmento strategico del tessuto produttivo e dell'economia locale. Ovvero quello che fa capo alle imprese che operano nel settore sanitario e al connesso bacino occupazionale. Intorno a questi presupposti si è svolto, nella sede di Confindustria Reggio Calabria, un incontro fra i vertici della sezione Sanità dell'associazione di Via del Torrione, il cui referente è Valerio Berti e di Federfarma Reggio Calabria, presieduta da Ettore Squillace Greco. Presenti alla riunione anche il direttore di Confindustria Reggio Calabria, Francesca Cozzupoli, il componente della sezione Sanità degli Industriali reggini, Francesco Provenzano e, per Federfarma, il consigliere Giuseppe Satriano, il tesoriere Maria Grazia Borruto e il segretario Claudia Musolino.

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Al centro dell'assemblea, che si è svolta in clima di cordiale e proficua collaborazione, è stata posta l'esigenza, condivisa, di svolgere un'analisi approfondita sulla sanità locale, pubblica e privata e sulle relative criticità gestionali e amministrative che interessano i rapporti fra le imprese del settore e l'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. L'iniziativa, è stato spiegato da dal referente della sezione Sanità di Confindustria Reggio Calabria, Valerio Berti, segna l'avvio di un percorso di ascolto e confronto che coinvolgerà i rappresentanti delle varie associazioni di categoria del settore sanitario. Obiettivo di questa prima fase di dialogo sarà quello di mettere sul tappeto tutte le problematiche che toccano da vicino le imprese che operano nel comparto della sanità. Su tutte, il grave problema dei mancati pagamenti pregressi dei crediti che le aziende vantano nei confronti dell'Asp reggina. "Vogliamo raccogliere – ha spiegato Berti – ogni indicazione utile proveniente dagli operatori del settore, per dare vita ad un fronte comune in grado di far emergere, in tutta la sua gravità, la situazione del settore sanitario".

Il secondo step, è stato sottolineato dall'esponente degli Industriali reggini, sarà rappresentato da un convegno specifico sul tema, quale momento di sintesi che vedrà coinvolti tutti gli attori protagonisti del settore, rappresentanti istituzionali ed esperti del mondo dell'università e della ricerca.

"Confindustria – ha proseguito Berti – intende rilanciare l'azione a tutto campo già avviata da tempo su questo fronte così delicato. Basti pensare che l'Asp reggina gestisce un fatturato che si aggira intorno ai novecento milioni di euro. E' impensabile che un settore di queste dimensioni non abbia ancora una guida stabile e pienamente operativa, rimanendo soggetto ad una frammentaria gestione commissariale. E' bene, inoltre, - evidenzia il referente delle imprese sanitarie reggine - che la classe dirigente comprenda fino in fondo che il problema dei ritardi o dei mancati pagamenti pregressi nei confronti delle aziende, produce non solo gravi danni al circuito economico e alla tenuta dei livelli occupazionali, ma anche delle pesanti ricadute sui conti pubblici e, quindi, sulla collettività, tra interessi passivi e numerosi contenziosi giudiziari. E non si tratta di mettere sul banco degli imputati i funzionari che operano all'interno degli uffici. E', infatti, l'organizzazione amministrativa e burocratica dell'Asp nel suo insieme che produce storture quali, ad esempio, il viaggio incredibile di una fattura che prima di essere pagata compie un percorso di oltre 1200 chilometri, lungo i vari uffici dislocati sul territorio".

Il comparto delle farmacie, intorno a cui gravitano circa mille addetti, è uno di quelli maggiormente colpiti dalla paralisi in atto. "Per questo – ha puntualizzato il presidente di Federfarma Squillace Greco – abbiamo subito accolto l'invito di Confindustria Reggio Calabria. Vogliamo sostenere questo percorso comune poiché crediamo fortemente che solo attraverso una visione unitaria e condivisa, sia possibile porre al centro dell'agenda politica le carenze e i ritardi che ancora oggi frenano lo sviluppo del nostro settore".