Strappo tra l'Asp di Reggio Calabria e i sindacati: sarà sciopero

aspreggiocalabrialogo 500Lo avevano già annunciato FP CGIL, CISL FP, FIALS e NURSING UP nei giorni scorsi che se non avessero ricevuto le dovute rassicurazioni sui tempi di pagamento dell'anticipazione sulla produttività relativa al periodo 2010-2015, che i lavoratori tutti dell'ASP reggina aspettano ormai di vedersi retribuire dal lontano 2009, avrebbero proclamato lo stato di agitazione fino a farlo culminare in una o più giornate di sciopero.

L'incontro di ieri nella sede di Via Diana con il neo Commissario, dr Brancati, piuttosto che sedare il fermento che ormai serpeggia fra i lavoratori da diverso tempo ha prodotto l'effetto di riuscire a far sciogliere gli ultimi freni anche a coloro che abitualmente prediligono la via del dialogo costruttivo e propositivo e rifuggono quella dello scontro.

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Il Dr Brancati ha dato inizio alla seduta con un lunghissimo ed articolato discorso che poco spazio ha garantito ai veri problemi dei dipendenti e a quelli dell'ASP reggina.

Le Organizzazioni Sindacali sono intervenute con fermezza per riportare il ragionamento dentro i confini attesi ed auspicati dai Lavoratori, orientando il confronto ai problemi vissuti quotidianamente dagli operatori sanitari, costretti a svolgere i propri compiti senza una minima organizzazione a loro supporto ma costantemente impegnati ad erogare salute ed a garantire i LEA.

FP CGIL, CISL FP, FIALS e NURSING UP, essendo le sigle sindacali che si sono adoperate e prodigate per costruire e definire l'importante Accordo sulla produttività dei dipendenti stipulato il 16 febbraio 2016, hanno chiesto se detto emolumento sarebbe stato inserito nella busta paga di giugno 2016. Ricevuta la prima risposta negativa, dovuta al fatto che i mandati del corrente mese sono stati già inviati in banca, è stato proposto di procedere al pagamento delle suddette spettanze fuori busta. Ma anche questa volta la risposta è stata negativa. A questo punto, hanno chiesto certezze sul pagamento almeno per il mese di Luglio 2016.

Il netto rifiuto di fornire certezze sui tempi di erogazione dell'acconto pari al 30% dell'importo complessivo della produttività spettante ai lavoratori ed un atteggiamento improntato più ad affrontare questioni fumose ed inconcludenti anziché i veri problemi di un'Azienda ormai in rovina hanno indotto le scriventi ad assumere la decisione di rompere le relazioni sindacali ed andare allo sciopero.

Anche l'idea di introdurre un sistema di rilevazione automatizzata delle presenze, lasciando ampi margini alla discrezionalità dei dirigenti e senza aver prima regolamentato puntualmente ogni aspetto di questa delicata ed indispensabile, oltre che dovuta, forma di attestazione della presenza in servizio, non ha certo aiutato il confronto. Ad oggi i dipendenti non sanno se, dove e come dovranno timbrare il cartellino.

"Confortante è sapere, comunque, che chi fino a ieri ha osteggiato e criticato con ogni mezzo l'Accordo in questione e che lo ha firmato solo perché la base ha costretto il vertice sindacale a sottoscriverlo, oggi tenta di attribuirsene, in zona Cesarini, la paternità ed il merito, cambiando repentinamente atteggiamento e scoprendosi improvvisamente capace di costruire buone relazioni sindacali, quando ancora nelle stanze di Via Diana riecheggia l'eco dei toni minacciosi, iracondi ed aggressivi rivolti all'interlocutore istituzionale di turno. E' tornata la bonaccia...sarà l'arrivo della stagione estiva? Se qualcuno pensa che cambiato il vento si possa immaginare di cambiare la storia si accomodi pure e racconti la "propria" verità, che non preoccupa minimamente le Scriventi Organizzazioni Sindacali che invece conoscono e difendono l'unica ed inequivocabile realtà che ieri si è evidenziata: ai lavoratori e' stato negato un diritto rispetto al quale la pazienza e l'attesa hanno abbondantemente superato il limite di sopportazione. Adesso veramente basta: sara' sciopero! Fp Cgil, Cisl fp, Fials e Nursing up dicono, inoltre, basta alle gestioni commissariali ad intermittenza: l'Asp di Reggio Calabria ha bisogno di un direttore generale che la guidi con sapienza fuori dalle sabbie mobili organizzative ed amministrative e che dia stabilita' ad un ente che ha come mission istituzionale l'erogazione della salute!" è scritto in una nota.