Scarcerazione condannati processo “Cosa Mia”, l’Anm vicina alla collega Di Rienzo: “Carichi di lavoro inaccettabili”

Toghe500La Giunta Distrettuale dell'ANM esprime la propria vicinanza e solidarietà alla collega Stefania Di Rienzo, fatta oggetto – in questi giorni – di duri attacchi mediatici in relazione alla sua qualità di Giudice relatore nel processo denominato "Cosa Mia", celebratosi in Corte d'Assise d'Appello.

"Il cuore del problema – che gli articoli di stampa sembrano totalmente ignorare – sono le reali condizioni in cui quotidianamente i magistrati del Distretto sono chiamati ad operare. Carichi di lavoro inaccettabili, udienze quotidiane ed interminabili (che inevitabilmente sottraggono tempo alla redazione degli atti), carenza di personale amministrativo (che rende il lavoro più faticoso, costringendo i magistrati a farsi carico anche di tali adempimenti, sottraendo così tempo ed energie all'attività giurisdizionale), scopertura di organico (da considerarsi di per sé assolutamente inadeguato alle reali esigenze del Distretto). Tutti temi che la Giunta ha reiteratamente sottolineato e posto all'attenzione dei competenti interlocutori istituzionali. In questa situazione generale, la collega Di Rienzo, durante questi mesi, ha continuato – quotidianamente – a lavorare con lo stesso impegno – e carico di lavoro – di sempre: processi in Assise di cui è stata relatrice, maxi-processi di criminalità organizzata, misure di prevenzione. Inaccettabile, peraltro, appare vieppiù il paventato scenario di una "resa giudiziaria" di cui si fa menzione in uno degli articoli di stampa in questione. Chiunque lavori in questo Distretto sa bene che mai resa vi è stata né vi sarà: i numeri dei processi celebrati, dei latitanti catturati, delle sentenze emesse e confermate in tutti i gradi di giudizio, delle misure di prevenzione personali e patrimoniali applicate ne sono stentorea conferma" affermano il Presidente Roberto P. Di Palma e il Segretario Antonino Foti.

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