Scarcerazione tre condannati processo “Cosa Mia”, ministro Orlando: “Verifiche ispettori su ritardo sentenza”

OrlandoAndreanuova2Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha chiesto agli ispettori di via Arenula "di acquisire notizie" sulla vicenda dei ritardi nella stesura delle motivazioni della sentenza di appello del processo Cosa Mia, che ha portato alla scarcerazione di tre condannati per scadenza dei termini di custodia cautelare. Lo ha annunciato lo stesso Guardasigilli spiegando che il compito degli ispettori sarà innanzitutto "verificare la veridicità" della notizia pubblicata da La Stampa di Torino. Nel caso la vicenda fosse confermata gli ispettori dovrebbero "assumere le conseguenti iniziative"

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Intanto insorge il M5S. "Non riusciamo a comprendere i motivi di questo inaccettabile ritardo da parte del giudice Stefania Di Rienzo che non depositando le motivazioni della sentenza, ha permesso la scarcerazione degli imputati del processo 'Cosa mia'. Un'inchiesta nata nel 2010 grazie a procuratore Pignatone, che aveva svelato anche gli affari connessi alla costruzione della Salerno Reggio Calabria. Un processo che l'anno scorso vede in corte di appello confermate le condanne per 42 imputati. Il tutto aveva bisogno solo del passaggio in Cassazione per avere la condanna definitiva, ma le motivazioni dopo undici mesi non sono arrivate e così sono decorsi i termini. Come si può avere fiducia di questa Giustizia?". A sostenerlo sono i componenti M5S della Commissione Antimafia, i quali si dicono "profondamente turbati dalla vicenda" e chiedono un'urgente audizione del giudice: "Che segnale si dà ai cittadini onesti? Che cosa è successo deve essere chiarito, perché che se va bene si tratta solo di negligenza. Quasi un anno per depositare delle motivazioni che non vengono mai scritte, e rimette in piena libertà soggetti estremamente pericolosi. Questa situazione mette a rischio la stessa credibilità della magistratura. Si rende vano il lavoro delle forze dell'ordine, dei PM e di tutti quanti combattono per davvero ogni giorno le mafie. Andremo fino in fondo a questa situazione, costi quel che costi".