Locri (RC), il 5 giugno lo spettacolo "La Fortuna nel pozzo"

Gli studenti dell'IIS "Oliveti – Panetta" di Locri (RC) si cimentano anche quest'anno col mondo teatrale, mettendo in scena "La Fortuna nel pozzo", tratta da "Lo Scudo" di Menandro, a cura del compianto prof. Gaetano Briguglio. C'è grande trepidazione per questo evento, che avrà luogo domenica 5 giugno, alle ore 20.30, presso il Palazzo della Cultura di Locri.

Protagonisti della serata saranno gli studenti dell'Istituto, preparati dalla professoressa Lucia Licciardello, regista della pièce e autrice di un prologo, introduttivo all'opera. Fondamentale per la riuscita del progetto è stato anche il coordinamento generale della professoressa Filomena Sgambelluri, nonché l'allestimento della scenografia a cura dei docenti Alessandro Magliano, Marzia Misitano e Debora Sgro. Sotto la guida dei loro insegnanti, giovani attori e scenografi in erba hanno intrapreso un iter ludico-formativo che, attraverso attività di improvvisazione e mimica, e di progettazione, sono stati inseriti nel mondo dello spettacolo, con leggerezza e autoironia.

"Il divertimento è una cosa seria", celebre frase di Italo Calvino, è stata ed è il loro motto. Docenti ed alunni hanno scelto concordemente di rappresentare questa commedia dall'abito tragico proprio per la profonda valenza formativa del suo messaggio. Da "Lo scudo" di Menandro, opera rimasta incompleta, sono arrivati a noi solo cinquecento versi, ma il professor Gaetano Briguglio ha creato un epilogo da tragicommedia perché, come affermava Corrado Alvaro: «I classici sono come quei mazzi di fiori che arrivano al mercato stretti e pigiati, ma che riacquistano aria, luce e senso disposti con arte in vaso».

Illuminati da questo ideale, gli alunni interpreteranno un testo che si presenta inizialmente come tragico, ma con una veste ironica, poiché la storia prende avvio da una sciagura, per poi concludersi con il "deus ex machina" risoluzione di tutti i problemi e dall'epilogo esilarante.

Domenica 5 giugno, alle 20.30, al Palazzo della Cultura, andrà così in scena un piccolo gioiello che, oltre a far divertire il pubblico, lo indurrà a riflettere sulla giustizia fantasiosa, ma ideale del teatro, contrapposta della realtà, che avrebbe invece fatto vincere Smicrine, il malvagio antagonista, emblema dell'avarizia. Smicrine, personaggio altamente emblematico del peggio della società contemporanea, possiede infatti un esilarante senso della legalità ad uso personale ed ha un unico scopo esistenziale: quello di accumulare ricchezze solo per se stesso. Tutti gli altri personaggi sono, invece, la personificazione dei vizi e delle virtù degli uomini, in cui il pubblico potrà, di volta in volta identificarsi. Per tali motivi, "La Fortuna nel pozzo" può essere definita a buon diritto un'opera che si ispiri, senza ombra di dubbio, alla realtà contemporanea.