Reggio, infiorata a Gallico in occasione della festa del Corpus Domini

Reggio, infiorata a Gallico in occasione della festa del Corpus Domini

La domenica del Corpus Domini a Gallico si è impreziosita di meravigliosi tappeti floreali stesi sul sacrato del Santuario della Madonna della Grazia a Gallico Superiore e sulla via Bonarroti, davanti alla Chiesa di Maria di Porto Salvo a Gallico Marina, tappeti floreali sui quali si è fatto passare in processione Gesù Sacramentato. Una giornata particolare all'insegna di fede, arte e partecipazione.

Un lavoro che ha coinvolto centinaia di persona, in uno spirito di solidarietà fra le due frazioni gallicesi che raramente si riesce a vedere. Promotori dell'iniziativa sono stati i gruppi di Azione Cattolica Parrocchiale di S. Biagio e gli amici del Santuario a Gallico Superiore e i gruppi di Azione Cattolica parrocchiale di Maria di Porto Salvo a Gallico Marina con la collaborazione della Cooperativa la "Collina del Sole" di Arghillà, ed interi nuclei famigliari ed artisti del rione marinaro gallicese, di Sambatello e di Gallico Superiore. Ma la regia è stata unica. Progetto e bozzetti sono state realizzate dall'architetto Francesca Lucà, originaria della provincia di Crotone, sposata e residente a Gallico Marina, dalla professoressa Antonietta Iorfrida, insegnante di pittura al Liceo Artistico di Messina e dall'architetto Maria Calarco.

Un tappeto a forma di Croce è la composizione floreale posta al centro del sacrato del Santuario mariano a Gallico Superiore. Nel mezzo di essa spicca con maestosità un bellissimo volto di Cristo, disegnato da Gianni Votano, della Palmara, guardia giurata, con la passione della pittura. La Croce è formata da pannelli raffiguranti i simboli Eucaristici: la colomba, la cesta con i pani e i pesci, il pane e il vino, il calice e la M incoronata di Maria. Una realizzazione a cura dei gruppi parrocchiali di S. Biagio, di S. Nicola di Bari di Prioli - Domenica e dagli amici e pellegrini del Santuario Maria della Grazia, sotto l'attenta guida del rettore, padre Gianni Biancotto e del parroco don Gaetano Galatti.

Monumentale è stata l'infiorata a Gallico Marina, già alla seconda edizione. 22 pannelli, 5 mt x 5 mt, hanno ricoperto integramente buona parte della via Bonarroti, di fronte la Chiesa di Maria di Porto Salvo, riasfaltata dal comune per l'occasione. Oltre 250 persone, composte da interi nuclei famigliari già dall'alba hanno iniziato a lavorare per realizzare il tappeto floreale Eucaristico, lungo oltre 110 metri e far passare sopra i soffici e variopinti petali, il sacerdote con l'Ostia consacrata portata in processione nell'Ostensorio per le vie del quartiere dal parroco, don Antonino Vinci. "Anche se - soddisfatta dichiara l'architetto Lucà - non si facesse in tempo di completare tutti i pannelli che compongono l'opera sacra, vedere tanta gente lavorare con l'unico obiettivo di rendere omaggio a Cristo Sacramentato e abbellire il paese di Gallico, per me è già una vittoria".

Ogni pannello floreale, intervallato da uno con motivi floreali geometrici e damascati, rappresenta un simbolo, un'immagine sacra o scene tratte dalla bibbia: l'Agnello, lo Spirito Santo, la Samaritana, Il Buon Pastore, La Croce di Cristo, Maria Maddalena al pozzo di Sicar, S. Francesco di Paola, "Spalanca le porte a Cristo", la Maternità, La manna dal cielo, La Roccia e L'acqua, Maria SS di Porto Salvo e sulla porta della Chiesa, il calice con l'ostia.

Dopo la processione del Corpus Domine, sul sacrato della Chiesa di Gallico Marina la festa è proseguita con il concerto dell'Accademia Musicale di Canto Moderno del maestro Franco Dattola e a mezzanotte, a conclusione della meravigliosa ed emozionante giornata, si è potuto attraversare a piedi nudi l'infiorata e calpestare i petali che componevano i singoli pannelli. Mentre a Gallico superiore la processione del Corpus Domini, partita dalla chiesa di S. Biagio, si è conclusa alla Madonna della Grazia, con la benedizione di padre Gianni, rettore del santuario.

Una bella dimostrazione di fede e di solidarietà è stata l'infiorata a Gallico, dimostrazione che quando il popolo si muove compatto verso un obiettivo comune può diventare il vero e l'unico protagonista del cambiamento di una società atavicamente stagnante e sottosviluppata.