"Il giudice Scopelliti ucciso su mandato di Cosa Nostra"

scopellitiantonino500"Per Nino Lo Giudice c'era qualche collegamento tra i nostri attentati e quelli fatti in Sicilia. Ma non mi spiegò chi gestiva questa cosa. In Sicilia c'era la strategia stragista e lui la voleva portare in Calabria. Il collegamento tra Riina e la Calabria era con il boss De Stefano. Prima, nel 1991, mi dissero che c'era stato un accordo tra i boss calabresi e Cosa nostra per uccidere il giudice Antonino Scopelliti. I calabresi lo avrebbero ucciso per conto di Cosa nostra". Lo sta raccontando il collaboratore Consolato Villani al processo sulla trattativa Stato-mafia.

Per l'uccisione del magistrato ci furono due processi a Reggio Calabria: uno contro Salvatore Riina e sette boss della "Commissione" di Cosa Nostra e uno contro Bernardo Provenzano e altri sei boss, tra i quali Filippo Graviano e Nitto Santapaola. Furono tutti condannati in primo grado nel 1996 e nel 1998 e successivamente assolti in Corte d'appello nel 1998 e nel 2000.

Villani aveva parlato anche degli attentati in Calabria ai carabinieri nel 1993 1994: "Gli agguati ai carabinieri furono il mio battesimo del fuoco. Il primo a dicembre '93. Avevo un fucile a canne mozze ma a sparare fu Giuseppe Calabrò con un mitra M12. I carabinieri rimasero illesi e lui mi disse che bisognava riprovarci". L'attentato successivo fu nel gennaio 1994 sulla Salerno-Reggio Calabria. A bordo della gazzella vi erano gli appuntati Vincenzo Garofalo e Antonino Fava. I sicari affiancarono l'auto a pochi chilometri dallo svincolo di Scilla e fecero fuoco. "A sparare fu Calabrò - racconta ancora il pentito - questa volta per i carabinieri non ci fu niente da fare".

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