Reggio, associazioni culturali chiedono spazi e attenzioni

"Ieri (24-05-2016) è stata ricevuta dal Sindaco Giuseppe Falcomatà una delegazione in rappresentanza delle trenta Associazioni Culturali che il 9 maggio scorso avevano sottoscritto un documento inviato al Sindaco, richiedendo un incontro in merito all'annoso problema degli spazi per la cultura in città e, in particolare, per la paventata chiusura dell'Hotel Miramare, la cui riapertura dopo più di un decennio per meritoria iniziativa dell'Amministrazione Comunale, in un panorama purtroppo desolante, era sembrata una scelta che segnava una discontinuità, un'attenzione positiva ai fatti culturali di Reggio Calabria, finalmente lontana dalla politica dei grandi eventi e delle grandi comparsate televisive. Lo scrivono le associazioni: Circolo del Cinema "Cesare Zavattini", Greenpeace - Gruppo locale Reggio Calabria, Legambiente Reggio Calabria, WWF Reggio Calabria, Club Alpino Italiano Sezione Aspromonte di Reggio Calabria, Amnesty International Circoscrizione Calabria, Amnesty International Gruppo 292, SpazioTeatro Reggio Calabria, AFI (Associazione Famiglie Italiane), Associazione Musicale Mediterranea, Federazione Provinciale Nastro Azzurro, Centro Studio Danza diretto da Gabriella Cutrupi, Mirantour, FreeTogether Onlus, Reggio Veg, FIDAPA Sezione Reggio Calabria "Morgana", Inner Wheel Club di Reggio Calabria, Circolo di Cultura Greca Apodiafazzi, Risveglio ideale, Associazione "Pharsalia", Museo di Storia della Farmacia "Rabainisia", Labinjazz, Federanziani, Ass. Culturale "Leggendo Tra le Righe", LIDU - Lega Italiana Diritti Umani, Accademia Europea C.R.S.- I.D.E.A Reggio Calabria, A.ge.d.o. Reggio Calabria (Associazione genitori amici e parenti di omosessuali), Associazione Culturale Hirundine, Associazione C.A.B.S, Associazione Italia-Russia.

"La delegazione delle Associazioni ha rappresentato al Sindaco tutto il disagio per l'indifferenza e l'assoluta disattenzione che le Amministrazioni Comunali che si sono succedute nella nostra città hanno dimostrato nei confronti delle iniziative organizzate dalle stesse associazioni. Di fatto, sono tuttora negati spazi pubblici che permettano loro di svolgere con continuità le proprie attività e l'onerosità del doversi spesso rivolgere ai privati costituisce l'ostacolo principale per chiunque voglia offrire iniziative culturali alla città.

È ormai di parecchi anni fa l'iniziativa comune di moltissime realtà culturali, ambientaliste, sportive e a carattere sociale che vide come interlocutore decisivo il Comune di Reggio Calabria, amministrato all'epoca dall'indimenticato Italo Falcomatà. L'attenzione si concretizzò con l'avvio dei lavori di un Centro Polifunzionale che potesse fare fronte alle esigenze delle associazioni della città e funzionasse anche da centro aggregativo di quartiere e, più in generale, cittadino. Quell'esperienza maturata, in altra epoca e con altre sensibilità, divenne purtroppo un'ennesima incompiuta della nostra città. A questa si aggiunge un lungo elenco di altre "incompiute" e "privatizzazioni" di spazi pubblici cittadini.

In questi mesi la gestione plurale e democratica del Miramare, da parte del Consorzio di associazioni vincitore del bando di gara in luogo di quella pubblica, esercitando indifferenziata attenzione verso chiunque abbia avuto una proposta e un'iniziativa da offrire e altrettanta attenzione alla qualità delle stesse, sempre con coerenza e rispetto dei vincoli ministeriali che insistono sull'edificio, ha offerto alle associazioni e a tutta la città una grande opportunità.

La delegazione, a partire dalle diverse e numerose esperienze delle Associazioni, si è detta certa che se un'Amministrazione vuole segnare una discontinuità con il passato ha il dovere di dare risposte serie alla richiesta di cultura. Infatti, in città vi è un desiderio, una vera e propria "fame" di cultura, di quella di qualità che abbraccia le varie discipline e che coinvolge gli animi dei partecipanti. Inoltre, la cultura diffusa e quotidiana, quella piccola, quella che le associazioni rappresentate, insieme a tante altre, praticano faticosamente da anni, anche nell'indifferenza di chi è stato al timone di questa città, è certamente anche essa uno straordinario strumento per l'affermazione della legalità.
Era sembrato che il vento fosse cambiato, che ci fosse la volontà di rinnovare quell'esperienza ormai passata della cosiddetta "Primavera di Reggio". La delegazione si è detta ancora fiduciosa, nonostante alcuni segnali facciano temere il contrario, a partire da un rapporto con le associazioni che fino a qui non è stato certo un confronto costante e alla pari. La città e le persone che partecipano alla sua vita attiva attendono segnali concreti, non divieti o chiusure, dinieghi e disattenzione. Chiedono, al contrario, aperture e possibilità, dialogo e rapporti. Quel confronto e quella concertazione indispensabili in una fase in cui si dovrebbero portare a conclusione, finalmente, alcuni progetti e a molti altri si dovrebbe dare inizio, oltretutto in una nuova logica di area vasta come la città metropolitana impone.

Il Sindaco, con il Dott. Franco Arcidiaco, responsabile del suo staff, con grande disponibilità ed attenzione ha ascoltato le Associazioni, informandole di alcune misure partecipative intraprese come le consulte, i cui regolamenti saranno resi pubblici nei prossimi giorni, e dei progetti che, con diverse linee di finanziamento, a breve dovrebbero partire, come il completamento dell'Arena Lido, della Casa delle Associazioni e del Monastero della Visitazione, alcuni interventi sulla Collina di Pentimele, la conclusione dei lavori di sistemazione del Corso Garibaldi, di Piazza Duomo e di Piazza Italia.
Sulla destinazione futura dell'Hotel Miramare l'orientamento dell'Amministrazione sarebbe di bandire un concorso europeo che restituisca la struttura alla funzione ricettiva a cui è vincolata dal lascito al Comune da parte dei proprietari originari. Per il suo utilizzo nei tempi necessari per l'espletamento del concorso, si ipotizza un nuovo bando temporaneo di affidamento.

Le Associazioni, pur apprezzando la disponibilità d'ascolto del Sindaco, chiedono però di instaurare un dialogo costante, franco e aperto, sulle misure e i progetti in essere, così come sulle politiche culturali e sul futuro degli spazi culturali pubblici e gratuiti, perché la qualità della vita di questa città che dipende anche da queste scelte.
Inoltre, premettendo che le stesse Associazioni sono state sempre impegnate nella difesa dei beni comuni e contro gli "appetiti" privatistici, e non volendo entrare nel merito di questioni giuridiche che non gli competono, restano convinte che in attesa dell'espletamento del bando per la nuova destinazione ad albergo, non prorogare la concessione dell'ex Hotel Miramare, affidandola invece all'iter di un nuovo bando temporaneo, significherebbe, di fatto, decretare la chiusura della struttura, almeno per alcuni mesi.
E, francamente, non se ne capiscono le ragioni visto che:
- la gestione della struttura non comporta alcun onere all'Amministrazione Comunale e si sostiene di fatto sul volontariato;
- le attività che vi si sono svolte in questi cinque mesi hanno arricchito, senza alcuna spesa da parte dell'Amministrazione Comunale, i palinsesti culturali di una città a corto di risorse per queste iniziative;
- che la gestione diretta del Comune risulterebbe gravemente onerosa per tutti i servizi necessari (contratto energia, assicurazione, sistema antincendio, arredi, ecc.), rendendola di fatto indisponibile alle attività delle associazioni, anche se inserita nel nuovo avviso per la concessione gratuita di spazi pubblici per le iniziative dell'"Estate Reggina";
- c'è una fitta programmazione già avviata per i prossimi mesi che non potrebbe avere luogo per la mancanza di spazi alternativi, come già detto;
- visto che la struttura per la sua collocazione urbana, la sua pregevole e affascinante architettura e, non ultimo, il suo intenso utilizzo di questi mesi è diventata punto di riferimento e assidua frequentazione per i cittadini, che si riconoscono anche identitariamente in questa che è divenuta quel "contenitore" di espressioni contemporanee che paradossalmente mancava ancora nella nostra città e al contrario in altre (anche a noi vicine) è divenuto moltiplicatore di cultura.

Le Associazioni restano, dunque, in fiduciosa attesa di un segnale positivo che porti a potere continuare ad usufruire della struttura e sottolinei quella discontinuità con il passato tanto attesa e tanto necessaria".