E’ guerra nella Giunta Comunale: anche la presenza di Paolo Romeo dietro i dissidi?

collagecomuneromeodi Claudio Cordova - Il dato più visibile del conflitto ormai in corso da mesi è l'assenza – assai ricorrente negli ultimi tempi - dell'assessore comunale Angela Marcianò nelle riunioni della Giunta Comunale di Reggio Calabria. Nell'esecutivo guidato da Giuseppe Falcomatà i dissidi vengono celati all'esterno, ma sono assai forti, in quanto l'assessore ai Lavori Pubblici risulterebbe l'unica voce critica rispetto alle scelte prese nel primo anno e mezzo dall'Amministrazione Comunale. E per questo non incontrerebbe più il feeling del giovane primo cittadino.

E tra le tante cause, che avrebbero acuito i contrasti negli ultimi mesi vi sarebbe anche l'interessamento alle dinamiche relative alla costituenda Città Metropolitana da parte dell'avvocato Paolo Romeo, fermato nell'ambito dell'inchiesta "Fata Morgana", con l'accusa di estorsione mafiosa e attualmente indagato anche per violazione della Legge Anselmi, essendo ritenuto il capo promotore di un'associazione segreta composta da alcuni soggetti piuttosto in vista in città.

Negli ultimi mesi, l'importante assessorato ai Lavori Pubblici, che assorbe gran parte delle risorse che giungono in città grazie al "Decreto Reggio", sarebbe stato di fatto svuotato di competenze. Gran parte dei progetti sarebbero finiti sulla scrivania dell'assessore ai Trasporti, Agata Quattrone, negli scorsi mesi al centro delle querelle sollevate dal centrodestra per un presunto conflitto d'interessi, ma riconfermata dal primo cittadino, che ha inteso tirare dritto. La Quattrone, ritenuta assai vicina politicamente al cognato di Falcomatà, l'ex sindaco facente funzioni, Demetrio Naccari Carlizzi, avrebbe quindi acquisito ulteriore influenza e credibilità all'interno della Giunta, a discapito dell'assessorato ai Lavori Pubblici. Anche con riferimento al Parco Lineare Sud, per esempio, l'assessorato ai Lavori Pubblici sarebbe finito in un cono d'ombra, dato che la questione è affrontata in prima persona dallo stesso Falcomatà.

All'assessore Marcianò sarebbero state anche chieste - in maniera più o meno esplicita - le dimissioni, che, al momento non sono arrivate. E con un rimpasto di Giunta che tarda ad arrivare, Falcomatà sarebbe costretto a prendersi la responsabilità di defenestrare l'assessore: niente di così semplice per il primo cittadino, che a quel punto dovrebbe però spiegare i motivi per i quali la discussa Quattrone resterebbe al proprio posto.

E così, di fatto, i Lavori Pubblici sarebbero rimasti privi delle proprie peculiarità. Anche dopo il trasferimento – su richiesta dello stesso - al settore edilizia scolastica del dirigente dei Settori "Programmazione" e "Progettazione ed Esecuzione Lavori Pubblici", Marcello Cammera. Un uomo che, stando alle carte d'indagine dell'inchiesta "Fata Morgana", sarebbe stato vicino a Paolo Romeo: "E' intervenuto su sollecitazione del Romeo in merito: alla concessione di aree demaniali presso il lungomare di Gallico; alla concessione dei pontili insistenti presso l'area portuale del Comune di Reggio Calabria; ai lavori ristrutturazione del lungomare di Gallico; ad una variante stradale in Gallico; ad un sollecito in merito all'agibilità della palestra presso la Scuola Ibico; a problematiche connesse all'utilizzo del nuovo mercato agro-alimentare di Mortara; a contattare vari dirigenti e funzionari comunali con cui il Romeo intendeva interloquire". Proprio nel settore Edilizia Scolastica, Cammera avrebbe quindi continuato a occuparsi di lavori pubblici, peraltro piuttosto importanti.

Divergenze di natura politica, ma anche – secondo quanto trapela – circa il confronto avviato dal Comune con le realtà promosse da Paolo Romeo e dal suo Circolo Posidonia. Stando alle carte d'indagine, peraltro, l'avvocato Romeo sarebbe stato interessato a carpire notizie sull'assessore Marcianò. Uno degli indagati, il funzionario della Regione Calabria, Giovanni Pontari, segretario regionale UGL Autonomie della Calabria avrebbe fornito a Romeo informazioni sul neo-assessore comunale Angela Marcianò.

Dopo l'esecuzione del provvedimento da parte della Guardia di Finanza, il sindaco Falcomatà si è schierato con gli inquirenti: "Colpire l'area grigia per liberare la nostra terra dai colletti bianchi che sostengono l'economia mafiosa ora più che mai, anche alla luce degli importanti appuntamenti istituzionali che ci attendono, è necessario stabilire un confine netto tra chi agisce per il bene dei cittadini e chi invece promuove oscuri ed illeciti interessi personali".

Pochi mesi fa, però, il Progetto Reggio Nord 2020 è stato anche esposto in I Commissione Consiliare il "Piano di riassetto territoriale della zona nord di Reggio Calabria nel nuovo quadro metropolitano". Tra i partecipanti, come documentano le foto divulgate in quei giorni, anche lo stesso avvocato Paolo Romeo, che nella zona nord della città, a Gallico, avrebbe avuto non solo la residenza, ma anche un vero e proprio feudo tramite l'ormai celeberrima "Festa del Mare" organizzata ogni anno, con la partecipazione delle personalità più disparate. Nonostante la condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, Paolo Romeo avrebbe dunque avuto facile accesso alla vita politica cittadina, soprattutto con particolare riferimento ai preparativi per il varo della Città Metropolitana. Dalle carte raccolte dai pm Stefano Musolino, Giuseppe Lombardo, Rosario Ferracane e Luca Miceli: "Le indagini hanno accertato come Il Romeo fosse abilmente e stabilmente orientato a condizionare, interferire ed influenzare la progettualità politica ed ai finanziamenti pubblici per la costituenda Area Metropolitana dello Stretto; specie tramite la Provincia di Reggio Calabria: ed a tale scopo, egli ha sfruttato un'altra associazione: Cittadinanza Attiva, presieduta da un suo storico sodale: Domenico Pletropaolo".

Incontri, con la presenza dell'avvocato Romeo, che – era scritto in un comunicato stampa diffuso a metà febbraio – stavano facendo emergere "un lavoro faticoso e importante, portato avanti da numerosi imprenditori, da 28 associazioni del territorio e dai sei sindaci delle Vallate del Gallico e di Catona, che ha alle spalle 5 mesi di attività sul territorio, 10 Forum di partecipazione, 12 relazioni di scenario, 7 linee d'azione strategica, 120 schede intervento, per un documento che rappresenta una straordinaria opportunità per costruire programmi coerenti con la vocazione dei luoghi e capaci di governare le trasformazioni del territorio". E lo steso comunicato faceva emergere alcune realtà, come Cittadinanza Attiva, che sarebbero tornate poi nelle carte d'indagine: "L'esigenza di dare un assetto compiuto e funzionale al territorio a Nord di Reggio Calabria, ovvero a quella parte dell'area dello Stretto caratterizzata essenzialmente dai due ampi bacini idrografici del torrente Catona e del torrente Gallico, ha avuto inizio con l'assemblea popolare del settembre 2015, promossa dalle associazioni di Cittadinanza Attiva per rilanciare il tema della riqualificazione del lungomare di Gallico. In quella sede, presenti il sindaco Falcomatà, diversi assessori della sua amministrazione, i sindaci della vallata del Gallico e i consiglieri regionali dell'area, le associazioni del territorio hanno assunto l'impegno di essere parte attiva nei processi di cambiamento del territorio e di farsi promotori di azioni innovative a supporto dell'amministrazione pubblica".

A quell'ingombrante presenza, l'assessore Marcianò si sarebbe opposta. Invano.

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