Iam di Gioia Tauro, Guerrieri (SEL) chiede chiarezza

"L'anomala situazione relativa all'impianto IAM di Gioia Tauro, sollevata da tempo da parte dei cittadini riuniti nel comitato "Quartiere Fiume", ha avuto un inquietante aggiornamento derivante dall'inchiesta sull'impianto oli di Viggiano in Basilicata dove, dalle intercettazioni, è apparso chiaro che gli interrogativi dei residenti non erano forse campati per aria. A questo proposito dopo una prima visita in delegazione qualche settimana fa nei pressi dell'impianto taurense abbiamo successivamente incontrato nei giorni scorsi i cittadini del comitato Fiume, che avevano intanto avviato un sit-in continuativo, ai quali è stato promesso un forte intervento del gruppo parlamentare di Sinistra Ecologia e Libertà - Sinistra Italiana al fine di interrogare il Governo su quanto di competenza e sull'operato passato e previsto per il futuro al fine di garantire la salubrità ambientale e sanitaria nell'area circostante dell'impianto ambientale, che va ricordato, è a forte urbanizzazione e che vede almeno un caso di tumore per famiglia residente. Nella seduta di ieri è stata quindi prontamente presentata dall''On. Celeste Costantino, reggina e componente della Commissione Nazionale Antimafia, un'interrogazione a risposta scritta alla Presidenza del Consiglio, al Ministero dell'Ambiente, al Ministero della Saluta e al Ministero dell'Interno chiedendo, sulla base delle premesse: "di quali elementi disponga il Governo in relazione a quanto esposto in premessa e se intenda promuovere una verifica, anche tramite il comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente, sullo stato dei luoghi e sul livello di inquinamento nonché un'indagine epidemiologica in relazione ai rischi per la salute della popolazione." Appare comunque sconcertante ed incauto che un impianto come quello IAM di Gioia Tauro, al di là della regolarità o meno dell'iter autorizzatorio, realizzativo, di ampliamento e gestionale, abbia potuto operare e che stia operando a così poca distanza dal centro abitato e che sia stato possibile concepire ed autorizzare un ampliamento che ne ha snaturato l'originaria funzione di depurazione delle semplici acque reflue del territorio trasformandolo da impianto di servizio pubblico locale a vera e propria bomba ecologica al servizio dei più disparati interessi privati estranei al territorio e la cui vera natura è in corso di accertamento e che con determinazione continueremo a pretendere da chi di competenza insieme ad un'inversione di tendenza sulla gestione e sulle attività effettuate". Lo afferma in una nota Antonio Guerrieri, Responsabile provinciale Sinistra Ecologia e Libertà Reggio Calabria.