Reggio, con un memorandum il Consorzio Terre del Sole smentisce quanto scritto da Il Dispaccio sulla relazione dei commissari

consorzioterresoleIn Consorzio Terre del Sole, tramite un memorandum, precisa e smentisce quanto scritto in data 12 ottobre da Il Dispaccio, riguardo la relazione dei commissari sul Comune di Reggio Calabria.
Come sempre, pubblichiamo integralmente quanto pervenuto.

In un vostro articolo pubblicato sul sito web http://www.ildispaccio.it/reggio-calabria/10208-non-solo-appalti-nella-relazione-dei-commissari-la-scalata-delle-ndrine-a-coop-e-terzo-settore    del giorno 12 ottobre 2012 dal titolo Non solo appalti: nella relazione dei commissari, la scalata delle ndrine a coop e Terzo settore, si trova scritto: "..Ma questi non sono che alcuni esempi di una lunga lista di associazioni e coop, nella migliore delle ipotesi, ambigue che negli anni hanno avuto lunghi e ripetuti rapporti con l'Ente, che ha loro destinato fiumi di fondi nazionali ed europei. Associazioni e coop che – nascosti spesso dietro la facciata fornita da comodi prestanome – hanno fra i propri soci esponenti di peso di ndrine storiche della città come nella Piana e della Jonica. È il caso del Consorzio Terre del Sole, cui il Comune, con la determinazione nr. 768 del 2001 ha provveduto ad affidare al Consorzio la gestione del parco di Ecolandia, con il relativo conferimento di 135.000,00 (per tutta la durata dell'affidamento pari a nove annualità). E Terre del sole non è un consorzio come tanti, ma sembra quasi una joint venture di ndrine. Scorrendo la lunga lista delle coop che lo compongono, al di là di soggetti assolutamente incensurati, ci sono anche nomi che non possono far suonare un campanello d'allarme. Come la cooperativa sociale "Giovani in vita", di Sinopoli, il cui amministratore unico è l'incensurato Rocco Rositano, ma che fra i soci può vantare diversi esponenti della famiglia Alvaro, come Antonio, classe 57, già segnalato per associazione di tipo mafioso, danneggiamento, truffa, reati contro l'amministrazione della giustizia ed altro, che negli anni 1998, 2007, 2008, 2009 e 2010 ha svolto, nei soli mesi estivi, attività lavorativa per conto del Comune di Sinopoli, o Giuseppe Alvaro, segnalato per rapina, uso di atto falso, porto e detenzione illegale di armi ed altro, o ancora Giuseppe Antonio Alvaro condannato a cinque anni reclusione per associazione mafiosa. Ma la lista non finisce qui. Sempre fra i soci di "Giovani in vita" - si segnala nella relazione - ci sono anche Raffaele Alvaro, anche lui condannato alla pena di anni 5 di reclusione per associazione mafiosa Rocco Alvaro, segnalato per associazione di tipo mafioso, ricettazione, associazione, che stando all'anagrafe dell'Inps, nei suoi quasi quarantanni di vita lavorativa non avrebbe mai versato contributi, e Rosso Bonforte, già gravato da precedenti penali per detenzione illegale di armi e munizioni, emissione di assegni a vuoto, associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, ricettazione, truffa. E anche in questo caso, Giovani in vita non è l'unica mela marcia della compagine societaria che si nasconde dietro il Consorzio. La cooperativa Rinascita di Melito Porto Salvo, è stata destinataria di un'informativa antimafia a carattere interdittivo per le parentele pesantissime della sua vicepresidente e socia-lavoratrice, Caterina Sapone, moglie di Giuseppe Prestopino, arrestato nell'operazione Crimine come elemento contiguo alla cosca Iamonte. Insieme alla Sapone, risultavano soci della coop Bartolo e Carlo Iamonte, ritenuti elementi dell'omonimo clan. Oggetto di informazione antimafia da parte della Prefettura di Reggio Calabria è stata anche la cooperativa sociale "La Casa del Sole", di Gallina, sempre membro del Consorzio, mentre i clan fanno capolino in un'altra coop che ha avuto per anni rapporti e fondi dal Comune: all'interno della sidernese "Un salto nella luce", ci sarebbero infatti anche personaggi segnalati - a detta della relazione -  per vari reati fra cui lesioni personali, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e furto aggravato.
Un quadro sconcertante che la commissione commenta con parole cha lasciano poco spazio all'interpretazione: " Quanto sopra emerso, in relazione ad alcune cooperative consorziate nelle quali risultano far parte in qualità di soci soggetti gravati da vicende penali per gravi reati nonché ritenuti contigui ad organizzazioni criminali, fa ritenere che il consorzio "Terre del Sole" possa subire le ingerenze delle cosche di 'ndrangheta presenti nei territori della provincia reggina e pertanto subire condizionamenti nelle scelte e negli indirizzi".

La narrazione travalica il legittimo esercizio del diritto di cronaca, vista la falsità del contenuto e il carattere diffamatorio ed offensivo nei confronti del Consorzio Terre del Sole e delle Cooperative socie.

Peraltro, si fa presente che la testata "Il Dispaccio" è stata invitata – ma no ha presenziato – alla Conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina alle ore 11.30 presso la sede del Consorzio di Via Petrara 10, in cui è stato presentato e consegnato – in quella che è stata definita "operazione verità" – ai giornalisti convenuto il Memorandum corredato di allegati, riportanti appunto i fatti reali riguardanti la vicenda, che ingiustamente ha visto coinvolto il Consorzio Terre del Sole (e le sue Cooperative).

Il Dispaccio, vista la mancata partecipazione alla conferenza stampa di cui sopra, pubblica integralmente il Memorandum distribuito dal Consorzio Terre del Sole:

Osservazioni critiche alla Relazione della Commissione di accesso al Comune di Reggio Calabria

La Commissione di Accesso al Comune di Reggio Calabria ha ritenuto di dedicare una parte della

sua relazione ai PRESUNTI rapporti tra il Consorzio "Terre del Sole" e l'Ente comunale, nonchè alle

Cooperative che compongono il medesimo consorzio ed alla loro compagine sociale (pagg 83/93 –

Relazione doc. 1), riportando, a conclusione della sua disamina e come conseguenza di questa, un

parere espresso dal Comando dei Carabinieri di Reggio Calabria in data 27.1.2012 secondo il quale:

"quanto sopra emerso, in relazione ad alcune cooperative consorziate nelle quali risultano far

parte in qualità di soci soggetti gravati da vicende penali per gravi reati nonché ritenuti contigui ad

organizzazioni criminali, fa ritenere che il consorzio "TERRE DEL SOLE" possa subire le ingerenze

delle cosche di 'ndrangheta" presenti nei territori della provincia reggina e pertanto subire

condizionamenti nelle scelte e negli indirizzi." .

Si tratta  di un  giudizio tanto offensivo e disonorevole, quanto  radicalmente sbagliato perché

fondato, da un lato, su alcuni grossolani errori di fatto e, dall'altro lato, su valutazioni che ignorano

ed anzi, per certi versi, persino negano, principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico ed

in particolare la  ratio e le finalità sottostanti alla L. 381/91, che ha istituito e regolato le

cooperative sociali di tipo c.d. A e B.

Il Consorzio esponente è costretto, pertanto, ad formulare alcune osservazioni fortemente critiche

rispetto alla citata relazione, per rispetto della verità storica ed a tutela del proprio nome, della

propria immagine ed onorabilità, della propria funzione economico-sociale.

E' ovvio, ma giova comunque precisarlo espressamente, che il Consorzio non intende, con le

proprie osservazioni, impugnare o contestare la Relazione nel suo complesso, vale a dire anche

con riferimento a parti della stessa che non lo riguardano direttamente e rispetto alle quali  non

solo non ha alcun titolo e legittimazione ad interloquire, ma neppure possiede informazioni,

competenze e, in generale, strumenti di conoscenza che gli consentano di esprimere una

qualsivoglia valutazione.

§ 1) GLI ERRORI DI FATTO

Nella relazione si  legge che "con determinazione nr. 768 del 2011 ......, l'Ente ha provveduto ad

affidare al Consorzio "TERRE DEL SOLE" la gestione del parco di Ecolandia, riconoscendo per tale

gestione una somma pari ad Euro 135.000,00 (per tutta la durata dell'affidamento pari a nove

annualità)".

Quest'affermazione contiene DUE gravi errori di fatto.

1° errore di fatto

Il Comune di Reggio Calabria  non ha affidato la gestione del parco Ecolandia al Consorzio "Terre del

Sole".Nella citata determina  di assegnazione del parco di Ecolandia  si legge, infatti, chiaramente che detta

gestione è stata affidata ad una costituenda A.T.I. (associazione temporanea di imprese), della quale il

Consorzio è solo uno dei componenti, con una quota minoritaria (doc. 2 – determinazione 768/11).

Gli altri membri sono: il Consorzio Acquario di Reggio Calabria - Capogruppo Mandataria; Il Consorzio Kalon

Brion di Reggio Calabria, il consorzio Mare Sol di Messina.

In concreto la gestione del parco è stata affidata alla società consortile "Ecolandia scarl", costituitasi a

seguito della partecipazione al bando di gara europeo da parte della ATI citata.

2° errore di fatto

Il Comune di Reggio Calabria non ha riconosciuto alcuna somma al Consorzio Terre del Sole o alla citata

A.T.I..

Basta scorrere velocemente il testo della determina in questione per accorgersi che, in realtà, nè

l'associazione temporanea di imprese affidataria della gestione del parco, né, tanto meno, il "Consorzio

Terre del Sole" hanno ricevuto o ricevono alcunché dal Comune.

Al  contrario, è la citata ATI (o meglio la scarl Ecolandia) che, secondo quanto stabilito nella "determina"

dirigenziale, versa all'ente concedente la somma di € 135.000,00 a titolo di canone per la concessione della

gestione del parco.

Rapporti con il comune di Reggio Calabria

A complemento di quanto sopra detto va rimarcato che il consorzio non ha mai avuto e non ha in essere

alcun rapporto contrattuale con il comune di Reggio Calabria e tra le cooperative socie citate nella relazione

solo la cooperativa Nuova Speranza intrattiene rapporti contrattuali con il comune.

La Cooperativa infatti, in virtù di un bando pubblico del Comune di Reggio Calabria è gestore dal 2010 di

una Comunità di Pronto Intervento per minori, la quale accoglie minori sottoposti a provvedimento da

parte dell' Autorità Giudiziaria in misura civile e penale (finanziato con fondi 285/97), minori stranieri non

accompagnati nell'ambito del Programma Nazionale Emergenza Nord Africa (finanziato dal Ministero della

Solidarietà Sociale), per cui la Cooperativa non percepisce alcun soldo dal bilancio comunale ma gestisce

solo una struttura del comune.

Sempre la cooperativa Nuova Speranza usufruisce di un finanziamento ed esattamente "Programma

Operativo Regionale  - Fondo Sociale Europeo 2007/2012  - Asse III Inclusione Sociale" nello specifico

"Work-Experience a favore di soggetti in misura penale pregressa o attuale" al fine del reinserimento

sociale e lavorativo di detenuti e di persone in uscita dai circuiti penali (finalità Costituzionale della

rieducazione del condannato come previsto dalla "Costituzione Italiana - Art. 27, comma 2", che trova

attuazione concreta nell'ordinamento penitenziario (legge 354/75) il quale riafferma il diritto delle

persone in esecuzione penale all'istruzione, alla formazione ed al lavoro; diritti, questi, che non devono

venir meno in alcun modo per effetto della privazione della liberta), in atto la Cooperativa ha in carico 14

utenti, che operano presso alcune aziende ospitanti, tra cui il Consorzio Terre del Sole e la Cooperativa

Europa 93 anch'essa socia del consorzio.§ 2) ERRORI ED OMISSIONI NELLA RICOSTRUZIONE DELLA POSIZIONE DI ALCUNI SOCI  E DIPENDENTI DELLA

COOPERATIVE CONSORZIATE - SOTTOVALUTAZIONE E DISCONOSCIMENTO DI PRINCIPI FONDAMENTALI

DELL'ORDINAMENTO ED IN PARTICOLARE DELLA MISSIONE AFFIDATA ALLE COOPERATIVE SOCIALI NEL

QUADRO DEI PRINCIPI E DELLE FINALITA' DELLA LEGGE 381/91.

La Commissione di Accesso, sulla scia del primo dei due errori commessi, ha passato al setaccio solamente

le compagini sociali delle Cooperative che costituiscono il Consorzio "Terre del Sole".

Queste  cooperative, tutte a carattere "sociale di tipo "A e  B", secondo la classificazione  ricavata dalla

citata legge 381/91, sono: "La Casa di Myriam", di Gallina di Reggio Calabria; "Giovani in Vita" di Sinopoli

(RC); "Rinascita" di Melito Porto Salvo (RC); "la Sentinella" di San Gregorio di Reggio Calabria; "Argàzo

Ismìa" di Melito P.S., "Europa 93" di Reggio Calabria; "La Casa del Sole" di Gallina di Reggio Calabria; "Il

Sorriso" di Gallico di Reggio Calabria; "Un salto Nella Luce di Siderno (RC); "Futura" di Maropati (RC);

"Nuova Speranza" di Reggio Calabria.

A conclusione del suo esame, la Commissione ha dato correttamente atto che tutti i componenti degli

organi direttivi del Consorzio Terre del Sole (a tal proposito di allega il CCIAA con antimafia che risulta

"nullo" doc. 3) nonché delle Cooperative consorziate sono esenti da qualsivoglia precedente penale o

segnalazione, che ne metta in dubbio serietà, affidabilità e moralità, ma ha ritenuto di  individuare ed

esporre talune situazioni di presunta criticità con riferimento ad alcuni soggetti, già soci delle società

consorziate.

Anche in questo caso i Commissari sono incorsi in numerosi errori di fatto, ma, soprattutto, hanno mostrato

di non conoscere o trascurare i principi fondamentali che regolano la costituzione, la formazione e l'attività

delle cooperative sociali di tipo c.d. "B", nel quadro della ratio e delle finalità ad esse affidate dalla L.

381/1991.

Errori in fatto.

Cooperativa Sociale "la Casa di Miryam"

Il signor  Naccarato Robin Francesco Alan, ex tossicodipendente in  inserimento lavorativo entrato in

comunità nel 2000, è stato effettivamente socio della cooperativa, ma è stato escluso dalla compagine

sociale già nell'anno 2005.

Cooperativa Sociale "Giovani in Vita"

La cooperativa è stata istituita con il PON Sicurezza alcuni anni or sono (doc. 4 – dossier della cooperativa),

esattamente come sta avvenendo adesso  da analogo procedimento  adottato dal comune di Isola Capo

Rizzuto KR unitamente alla Prefettura, a Legacoop e Libera.

Dei numerosi soggetti elencati nella Relazione della Commissione di accesso solo due sono ancora soci. Il

rapporto sociale con tutti gli altri si è invece sciolto da tempo per esclusione del socio o per recesso dello

stesso.Ciò anche a seguito di un incontro che il Consorzio ha intrattenuto con S.E. il Prefetto Varatta nel mese di

novembre del 2011 (doc. 5 – comunicazione del 7/11/11)

In occasione di detto incontro il Prefetto, dopo aver invitato i dirigenti del Consorzio e della Cooperativa a

non trascurare la "mission" della Cooperativa diretta all'inserimento lavorativo ed al reinserimento sociale

di soggetti svantaggiati, compresi ex detenuti, ha fatto rilevare l'opportunità che l'inserimento di ex

detenuti nel campo di operatività della Cooperativa fosse effettuato senza l'instaurazione di un rapporto

sociale, ma esclusivamente attraverso la costituzione di rapporti di lavoro.

Consorzio Terre del Sole e Cooperativa Giovani in Vita  hanno dato attuazione alla direttiva del Prefetto

segnalando prima a Libera e poi al Prefetto stesso (doc. 6 – comunicazione del 19/7/12) di aver adempiuto

e adesso la cooperativa procederà ad adempiere nei confronti degli ultimi due soci segnalati.

Infine occorre rammentare che la cooperativa ha avuto in gestione beni confiscati  alla mafia e viene

chiamata frequentemente dalla Prefettura ad intervenire su terreni non confiscati i cui proprietari

subiscono danni di origine dolosa. E ancora il consorzio e la cooperativa Giovani in Vita stavano per

firmare una convenzione con la Casa Circondariale di Laureana di Borrello per l'inserimento lavorativo di

detenuti presso le serre che la stessa era in procinto di affidare al consorzio prima che la casa

circondariale venisse temporaneamente chiusa (doc. 7 – bozza della citata convenzione)

Cooperativa sociale "Un Salto nella Luce"

Il signor Andrea  Vaccalluzzo, presidente del consiglio di amministrazione, viene  additato quale soggetto

"segnalato" per alcuni reati e  legato da un rapporto di affinità con tale Rocco Pilato (asseritamente

cognato), a sua volta fratello del signor Pilato Domenico Antonio, affiliati alla cosca "Ruga".

Non viene però considerato - e riferito - che il signor Vaccalluzzo è stato assolto, con sentenze passate in

giudicato, da ognuna delle imputazioni "segnalate", "per non aver commesso il fatto" o perché "il fatto non

sussiste" (cfr doc  8 – sentenze Tribunale Penale di Locri – Sez. Siderno).

Quanto al presunto rapporto di affinità con il signor Pilato Rocco (che, in realtà, non risulta essersi mai

sposato con la sorella del signor Vaccalluzzo), la Commissione non ha considerato che quando la sorella

iniziò la convivenza con questo, il signor Vaccalluzzo risiedeva a Torino e, dunque, non intratteneva alcun

rapporto con il Pilato.

In ogni caso, né quest'ultimo, né suoi familiari, hanno avuto rapporti di sorta con la Cooperativa, ragion per

cui non si vede quale collegamento possa ipotizzarsi tra questa famiglia e la società.

Sempre a proposito del signor Andrea Vaccalluzzo la Commissione di Accesso ha ritenuto di far notare che

lo stesso  " è stato notato e/o controllato" con alcuni pregiudicati.

Davvero qui i Commissari hanno dimostrato – con nostra sorpresa – di non aver approfondito la questione.

Negli anni in cui sarebbe stato notato con i soggetti indicati nella Relazione, il signor Vaccalluzzo dirigeva il

centro per le tossicodipendenze della cooperativa Cossea e, pertanto, era assolutamente normale, ed anzi

parte dei suoi doveri di servizio, che accompagnasse quelle ed altre persone con precedenti penali e

problemi di tossicodipendenza presso SERT o altro.

Un breve commento merita anche la vicenda relativa al signor Vittorio Carrozza.In effetti, quando fu costituita la cooperativa  "Un salto nella Luce", cooperativa sociale di tipo B ai sensi

della Legge 381/91  per l'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, il signor Carrozza, che in quel

momento aveva terminato il trattamento terapeutico ed era stato affidato alla cooperativa con

provvedimento del Giudice, venne ammesso tra i soci.

Successivamente, però, lo stesso è stato escluso dalla compagine sociale per incompatibilità morale, poiché

aveva reiterato alcuni reati e questo è avvenuto il 6 febbraio 2010!!! (sempre in doc. 8)

Infine occorre rammentare che la cooperativa  ospita minori inviati dal Tribunale per i Minorenni per

attività di volontariato e in taluni casi borsa lavoro proponendo loro un percorso di reinserimento sociale

e lavorativo.

Cooperativa sociale "Futura"

Viene fatto rilevare che il presidente del Consiglio di Amministrazione, signor  Lorenzo Sibio,  è stato

"notato" con alcuni pregiudicati, cittadini del suo stesso Paese (Maropati).

Non si dice quale forma di frequentazione avesse con questi soggetti, dove sarebbe stato notato, cosa

faceva.

Si tratta quindi di una "segnalazione" assolutamente generica, di valore e significato pressoché irrilevanti.

Tanto più perché fatta a carico di persona universalmente riconosciuta come integerrima e disinteressata,

che è presidente, oltre che della Coop. Futura, anche di Legacoop Sociale Calabria.

Infine occorre rammentare che la cooperativa ha avuto in gestione beni confiscati alla mafia e svolge una

meritevole attività di inserimento lavorativo di disabili mentali.

Cooperativa Sociale Rinascita

Rinascita è una cooperativa storica di Melito di Porto Salvo i cui amministratori, tutti citati nella relazione,

sono totalmente privi di precedenti penali.

Il Presidente della Cooperativa, signor Mario Alberti, è il portavoce del Forum del Terzo Settore dell'Area

Grecanica.

L'unica osservazione mossa ad uno dei componenti il consiglio di amministrazione (il vicepresidente

Martorano) riguarda una vicenda risalente addirittura a 22 anni addietro (primi anni novanta).

In sintesi viene rimproverato al signor Martorano di aver fatto guidare la propria autovettura ad un tale

Bartolo Iamonte, pregiudicato penale. Si tratta, com'è evidente, di una vicenda molto risalente nel tempo

ed obbiettivamente di scarso rilievo e significato. Dello stesso Iamonte si dirà più avanti.

Altro rilievo critico evidenziato nella relazione riguarda la circostanza che la Cooperativa nel 2006 è stata

destinataria di una "informativa antimafia a carattere interdittivo", che ha determinato il mancato rilascio

della certificazione c.d. antimafia, a causa della presenza tra i suoi soci, con la carica di Vice presidente del

Consiglio di Amministrazione, della signora  Caterina Sapone, coniugata con tale Prestopino Giuseppe,

soggetto gravato da pregiudizi penali per associazione di tipo mafioso e ritenuto contiguo alla cosca

Iamonte.

A riguardo occorre rilevare come i Commissari abbiano omesso ogni riferimento al fatto, obbiettivamente

importante,  che la Cooperativa ha impugnato il diniego della certificazione antimafia dinanzi al TAR di Reggio Calabria, ritenendolo infondato ed illegittimo ed il Giudice Amministrativo, accogliendo

l'impugnazione, ha testualmente scritto che "che "il vincolo di parentela è del tutto indipendente  dalla

volontà del soggetto e di per se stesso non può costituire lo stigma in suo danno, atteso che egli può aver

intrapreso un percorso morale e sociale del tutto antitetico a quello dei propri familiari" (cfr Sent. TAR n.

274 del 30.5.2008 – doc. 9).

Crediamo che, per dimostrare come il riferimento alla situazione matrimoniale della signora Sapone sia del

tutto irrilevante e fuori luogo, non sia necessario aggiungere altro.

Quanto infine alla questione relativa al signor Bartolo Iamonte, socio lavoratore per tantissimi anni della

Coop. Rinascita, occorre precisare che lo stesso ha scontato  la pena della reclusione dal  22.05.2009 al

18.7.2011, per un reato commesso nel 1985.

Al termine della pena ed al suo rientro, il Consorzio ha provveduto ad assumerlo (con un contratto parttime) nell'ambito del progetto "Fertilità" di Invitalia, che obbligava  all'inserimento lavorativo di soggetti

svantaggiati, nella convinzione che questo inserimento costituisce il più efficace strumento di rieducazione,

riabilitazione e reintegrazione sociale degli ex detenuti, in linea del resto con il principio costituzionale

secondo cui lo Stato deve tendere alla rieducazione ed al reinserimento del condannato (art. 27 Cost.) e la

ratio della L. 381/91.

E' bene chiarire che il signor Iamonte è un semplice lavoratore e non è socio di alcuna delle cooperative

consorziate.

Peraltro, dell'inserimento lavorativo del predetto dipendente i dirigenti del Consorzio hanno discusso con il

prefetto  Varatta e con il Colonnello Pieroni  dei Carabinieri,  e  con  quest'ultimo si trovò la soluzione di

spostarlo, per ragioni di opportunità, da Melito di Porto Salvo (Terre Confiscate) agli uffici del Consorzio in

Reggio Calabria.  A suo tempo non si è  ritenuto incompatibile e pericoloso l'inserimento lavorativo del

signor Iamonte.

E  del resto, lo stesso percorso di reinserimento lavorativo è stato attivato dalla Coop Rinascita tramite

borsa lavoro bandita dalla Regione Calabria, in relazione alla quale il  signor  Iamonte è considerato

"lavoratore molto svantaggiato". La suddetta borsa  lavoro prevedeva l'obbligo di assunzione ed infatti la

Cooperativa citata, in ossequio a questo obbligo, ha provveduto ad assumere Iamonte, con mansioni di

ufficio, per le 14 ore settimanali mancanti per completare il tempo pieno.

Infine occorre rammentare che la cooperativa svolge una meritevole attività di inserimento lavorativo di

disabili mentali.

La ratio della Legge 381/91

Ma, al di là di questi errori, che comunque denotano poco approfondimento negli accertamenti effettuati e

nell'analisi dei dati raccolti, davvero sorprendente se si considera la rilevanza del lavoro della Commissione

e le conseguenze che possono derivare dalle affermazioni e dai giudizi espressi nella relazione, ciò che è

davvero importante, e deve essere tenuto ben presente ai fini della corretta valutazione delle circostanze

esaminate ed esposte  nella Relazione de qua, è la finalità affidata dalla legge  381/91, alle Cooperative

sociali di tipo "B", come quelle riunite nel consorzio "Terre del Sole".La legge citata ha, infatti, attribuito alle cooperative appartenenti a  questa tipologia il compito di

promuovere  il recupero ed il reinserimento sociale di "soggetti svantaggiati", tra i quali sono

indubbiamente compresi anche gli ex detenuti

1

, imponendo loro di assumere una quota di "svantaggiati"

pari almeno al 30% dell'organico complessivo.

2

Ciò chiarito, rileviamo che  il Consorzio e le Cooperative in esso consorziate hanno assunto soggetti ex

detenuti proprio per adempiere alla funzione per la quale sono state istituite ed in ossequio agli obblighi

previsti dalla legge.

Ma allora, ci chiediamo, come può l'assolvimento di un compito di alto valore sociale ed economico e

l'adempimento di precisi obblighi legali, costituire presupposto per una valutazione negativa sulle qualità

e sull'operato delle cooperative come quella espressa nella relazione (pag. 83/93) della Commissione di

Accesso ab inizio riportata ?

Risulta ancora una volta evidente che detta Commissione è incorsa, anche in questo caso, in un errore, che

di fatto nega la rilevanza a fondamentali principi del nostro ordinamento giuridico .

Si allegano:

1) estratto relazione Commissione di accesso (pagg. 83/93);

2) determina 768/11;

3) certifica CCIAA Consorzio Terre del Sole del 12.10.2012;

4) Dossier Coop Giovani in Vita;

5) comunicazione Consorzio Terre del Sole/SE Prefetto Varratta 7.11.2011;

6) comunicazione Consorzio Terre del Sole/SE Prefetto Piscitelli 19.7.2012;

7) convenzione con la Casa Circondariale di Laureana di Borrello (bozza)

8) N. 3 Sentenze Tribunale Penale di Locri, Sezione di Siderno;

9) sentenza n. 274/08 TAR Calabria, Sezione Reggio C.;

Reggio Calabria, 15/10/12