Reggio, scioglimento Comune. Le precisazioni della Cooperativa Skinner sulla relazione ministeriale

Pubblichiamo di seguito, in forma integrale, le precisazioni della Cooperativa Sociale Skinner, citata nella relazione della Commissione d'Accesso al Comune di Reggio Calabria, che ha portato allo scioglimento dell'Ente per contiguità con la 'ndrangheta:

Egr. Direttore,
nella mia vita ho sempre avuto rispetto per le istituzioni e del lavoro che svolgono al servizio del cittadino, tuttavia, devo rilevare che, con riferimento alle inesattezze ed alla approssimazione contenute nella relazione della Commissione di accesso al Comune di Reggio Calabria, forse la mia fiducia comincia a vacillare.
Come da più parti rilevato il documento elaborato dai commissari, nella parte che riguarda i servizi sociali, è denso di inesattezze ed errate interpretazioni prodotte da soggetti che, nell'accostarsi all'importante e condivisibile lavoro da compiere, non hanno compreso l'orientamento che ispira chi opera nel mondo della solidarietà e non hanno compiuto accertamenti esaustivi, limitandosi ad operare un puro controllo cartaceo.
Pur nel rispetto del lavoro che ha svolto la Commissione, tuttavia, mai avrei creduto che alla mia rispettabile età, ormai plurinonna, dopo 40 anni di onesto servizio come insegnante presso le scuole pubbliche e con una moralità specchiata che sfido chiunque a mettere in dubbio, qualcuno potesse accampare il sospetto che io, a causa dell'organizzazione che rappresento, la Cooperativa Sociale Skinner, possa essere addirittura prestanome di qualcuno, e non quello che realmente sono e, cioè, una stimata insegnante che dopo l'andata in quiescenza, ha deciso di continuare il suo impegno al servizio delle persone meno fortunate, accettando di ricoprire la carica di rappresentante legale di questa organizzazione e avvicendandomi con altri professionisti di provata competenza e moralità che mi hanno preceduto nell'incarico.
Mi chiedo con sconforto, può un documento del 1981 essere utilizzato per demonizzare una cooperativa sociale che, negli anni, è diventata al pari di altre, un punto di riferimento importante del welfare locale? Possibile che chi ha indagato non si sia posto una elementare domanda e, cioè, se la persona che nel 1981 figura tra i soci fondatori della cooperativa e moglie di un soggetto attenzionato dalla magistratura locale, sia ancora presente nella compagine rappresentativa della cooperativa? Possibile che nessuno si sia chiesto: "ma dopo 32 anni nulla è cambiato?" e, soprattutto, perché non verificare la storia e la rispettabilità pubblica della persona mandata al pubblico lubridio. Si sarebbe così scoperto che, al di là della parentela, la Dott.ssa Angela Tripodi è una stimata professionista cittadina, e che, soprattutto, dal 1989 non ricopre più ruoli rappresentativi all'interno della Cooperativa Skinner, pur risultando ancora socio fondatore, in quanto l'Atto Costitutivo della società, stipulato presso un notaio nel 1981, non può certo essere più cambiato. Lo stesso dicasi per la sorella, Tripodi Maria Teresa, segnalata per gli stessi motivi e che, è in pensione dal 2007.
Dal 1981 in poi la Cooperativa Skinner ha conosciuto un processo di professionalizzazione del suo intervento e, allo stato attuale, è un 'impresa sociale pulita, vicino alla gente che soffre e punto di riferimento di tanta gente, operatori ed utenza sociale. Il sistema di lavoro della Skinner è retto da un gruppo di circa 60 dipendenti, da un team di professionisti che ne garantisce l'oculata gestione e direzione e da circa 40 soci. Come mai nella relazione non è stato riportato che l'accertamento sul consiglio di amministrazione, composto da noti e stimati professionisti, non ha prodotto alcun risultato significativo ai fini di quanto indagato, e come mai non rilevare che gli stessi controlli condotti su quasi cento persone  non hanno generato  criticità. Possibile che, a fronte di una simile realtà, chi ha indagato non si sia chiesto dove potesse essere il condizionamento subito dalla Skinner se tutto il sistema di lavoro non esprime alcuna contiguità con le realtà deleterie descritte nella relazione della Commissione di Accesso?
Possono bastare le sole parentele ad inquinare un' immagine di una Società Cooperativa nella gestione della quale la Dott.ssa Angela Tripodi non è più coinvolta da decenni, e che, invece,  è distante anni luce dai fenomeni cui è stata erroneamente accostata, come dimostrano i fatti?
Può essere inferita solo da questo, la contiguità di cui si parla tanto? E poi...cos'è la contiguità? In questi convulsi giorni ho sentito molte e disparate definizioni di questo termine. Può essere la contiguità sinonimo di intraneità ad organizzazioni malavitose? Io credo che  il dovere di essere cauti si impone al fine di non giungere a conclusioni affrettate, anche se l'esigenza di scongiurare il pericolo del condizionamento va sempre posto in primo piano.
Tuttavia, non è con i processi sommari e non supportati da riscontri effettivi che si può giungere all'accertamento della verità e certo non può solo bastare, nel caso nostro, la semplice consultazione di un documento di 32 anni fa.
A dispetto di quanto contenuto nelle osservazioni della Relazione della Commissione di Accesso la realtà della Skinner si è invece evoluta, è esente da qualsivoglia condizionamento ed, allo stato attuale è una organizzazione sociale sana che, al pari di altre, rappresenta un modello nella nostra realtà locale e non solo.
Pertanto, nell'auspicare che chi verrà a guidare la città nel periodo del commissariamento voglia verificare puntualmente le posizioni che emergono dalle affrettate conclusioni (almeno nel caso che ci riguarda) della Relazione della Commissione di Accesso e, disponibili ad ogni tipo di confronto ed accertamento, invitiamo chiunque dall'astenersi dalla formulazione di giudizi lontani dalla realtà.

Il Presidente della Cooperativa Skinner
Prof.ssa Doride Versace