Reggina sequestrata, Foti si sarebbe appropriato di oltre mezzo milione di euro

foticentenario 500di Claudio Cordova - C'è anche l'accusa di appropriazione indebita tra quelle che i pm di Reggio Calabria, Gerardo Dominijanni e Stefano Musolino, contestano al presidente della Reggina, Lillo Foti. A venti giorni dal termine ultimo per presentare il nuovo concordato preventivo, per evitare il fallimento della società che ha portato la città in serie A, la Procura della Repubblica ha emesso un provvedimento urgente di sequestro della SpA, che dovrà essere valutato dal Giudice per le indagini preliminari.

La Procura contesta a Foti di aver inserito una serie di circostanze false nei vari concordati presentati in questi mesi al giudice Giuseppe Campagna, delegato a valutare se tenere in vita la società amaranto – non iscrittasi all'ultimo campionato – o se decretarne il fallimento (leggi articolo).

Ma tra le accuse, oltre a quella di bancarotta concordataria, appunto, vi è anche quella di appropriazione indebita, che Foti avrebbe messo in atto negli ultimi due anni. Dalle scritture contabili del club di via delle Industrie, infatti, emergerebbe un esborso a favore di Lillo Foti per oltre 600mila euro: soldi parzialmente compensati da un finanziamento della società per circa 50mila euro. E però, nel concordato presentato alla fine dello scorso anno, non comparirebbero crediti verso soci, tra cui lo stesso Lillo Foti.

Un'indagine, quella condotta dai pm Dominijanni e Musolino, che conterebbe, oltre a Foti e all'ex amministratore unico della Reggina, Giuseppe Ranieri, anche altri indagati, di cui, però, al momento non trapelano i nomi.

Un provvedimento d'urgenza, quello emesso dalla Procura della Repubblica ed eseguito dalla Guardia di Finanza, che da mesi, come riportato più volte dal Dispaccio, ha acceso i propri riflettori sulla Reggina. Un provvedimento d'urgenza che si giustifica con l'imminente dead line per la presentazione del nuovo concordato preventivo. Un concordato preventivo che, per la Procura, alla luce degli accertamenti effettuati, non potrebbe che essere viziato da ulteriori presunte falsità o condotte fraudolente come quelle contestate.

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