Reggina, l'atto d'amore di Belardi e Cirillo: "Faremo capire a tutti cosa significa questa maglia"

cirilillobeladi Paolo Ficara - A braccia aperte. Si può sintetizzare così l'accoglienza riservata a Bruno Cirillo ed Emanuele Belardi, al centro sportive Sant'Agata. Diversi applausi hanno caratterizzato la loro conferenza stampa di (ri)presentazione, entrambi vengono visti come salvatori della patria. Coscienziose le dichiarazioni del portiere, mentre il difensore dimostra di non aver perso il carattere ed i connotati già noti al pubblico amaranto.

Per Belardi, il prossimo semestre sarà l'ultimo da calciatore: "È la terza volta che torno a Reggio. A 37 anni, mi emoziono ad approdare nella mia squadra del cuore. Qui sono diventato uomo. In un momento di difficoltà, non me la sentivo di girare le spalle. Io e Bruno non bastiamo, ne serviranno altri. Ma noi ci crediamo. Possiamo farcela tutti insieme. Per me è l'ultima sfida, a giugno smetterò di giocare a calcio".

Cirillo accompagna le parole con una forte gestualità: "Anche io sono emozionato come Emanuele. La maglia ce l'abbiamo qua (si batte il petto). Siamo qui per chiedere il vostro appoggio ed andare avanti verso un'unica strada. Inizieremo a lavorare duro, andremo avanti fino all'ultima giornata".

Di nuovo il portiere si sofferma sulle difficoltà attuali della Reggina: : "Sconfitte e classifica hanno scoraggiato la squadra. Le partite sono state perse di misura, tranne a Lamezia. La mancanza di risultati ha accentuato le problematiche. Stamane, con l'allenamento terminato alle 11, alle 11:01 erano tutti nello spogliatoio. Non c'è la gioia di stare in campo. Siamo in Italia dal 15 dicembre, in India giocavamo anche due volte a settimana".

Il presidente Foti era presente alla conferenza: "I contratti sono stati firmati stamattina, per il 10 gennaio dovrebbero essere a disposizione se il mister li riterrà in condizione. I contatti risalgono ad una settimana fa. La squadra va completata, da parte mia c'è tutto l'impegno. Coinvolgere Emanuele e Bruno è un segno di responsabilità. Ci saranno altre operazioni, che avverranno in queste ore o nei prossimi giorni. Le idee ce le abbiamo, ma passano dal confronto con gli altri. La presenza di Bruno ed Emanuele nello spogliatoio, ha già suscitato attenzione da parte di tutti. Parliamo di due professionisti che possono trasferire un esempio ai giovani. Se ne aggiungeranno altri, in modo da dare quel risultato che la Reggina merita".

Cirillo sottolinea ancora il motivo che lo ha spinto ad accettare la sfida: "La fiducia si recupera vincendo le partite. Faremo capire a tutti cosa significa indossare questa maglia. Sono qui perché ci credo. Qualcuno ha detto che siamo pazzi, e sia ben chiaro a tutti che siamo pazzi d'amore per questa squadra".

Belardi chiosa: "Davanti ai problemi, si preferisce cambiare squadra. I giovani vorrebbero scappare, stare in un ambiente che non ti lascia tranquillo comporta questo. Invece bisogna sbatterci il muso, perché se si vincono queste sfide poi si può vincere ovunque. Io e Bruno abitavamo qui già a 13 anni, sul viale Aldo Moro a Gebbione, con Perrotta, Peccarisi e Lanna. Sognavamo di giocare a calcio, il presidente ci ha dato una mano".