Reggina sequestrata: inesistenti gli accordi con FIGC e Juventus

reggina1914 500di Claudio Cordova - Non c'è traccia dell'accordo con la Federazione Italiana Giuoco Calcio, né della partnership con la Juventus sul settore giovanile. Le due mosse sbandierate in questi mesi da Lillo Foti per salvare la Reggina dal fallimento sarebbero state promesse "di carta". Anzi no. Perché sono proprio le carte a mancare. Il particolare emergerebbe dalle indagini che hanno portato i pm Gerardo Dominijanni e Stefano Musolino a disporre un sequestro d'urgenza della Reggina Calcio, per evitare che Foti inserisse nel nuovo concordato da presentare entro fine maggio per evitare il crack amaranto, nuove attestazioni false.

A detta della Procura, infatti, parlando di accordi con FIGC e Juventus, Foti avrebbe mentito a tifosi, giornalisti, ma, quel che è ancor più grave, al Tribunale Fallimentare di Reggio Calabria. L'accusa sostiene che nei vari concordati presentati al giudice Campagna, la società abbia inserito gli accordi con FIGC (per 40mila euro) e con la Juventus (per 150mila euro). Accordi che, però, sarebbero del tutto inesistenti.

Il dato gli inquirenti della Guardia di Finanza lo evincono da alcune testimonianze raccolte proprio negli ambienti della Federazione e in quelli del plurititolato club bianconero.

Nella domanda di ammissione al concordato preventivo presentata dalla Reggina Calcio S.p.a., la società attestava di dover ricevere € 150.000,00, quale "...contributo che la Juventus si è impegnata a riconoscere alla Reggina, per attività di formazione e scouting ...". Ma le testimonianze raccolte diranno altro. Secondo quanto affermato dalla Juventus, sarebbe stato stipulato un accordo con la Reggina Calcio S.p.a. della durata di sei mesi (con scadenza 30.6.2016) che aveva carattere sperimentale, in vista dell'eventuale possibilità di stipulare un contratto di più lunga durata. Alla Guardia di Finanza, la Juventus avrebbe però escluso categoricamente che vi fosse un accordo tra le due società per cui la Juventus avrebbe dovuto erogare fondi alla Reggina per l'utilizzo del Centro Sportivo Sant'Agata. Nessun accordo economico, dunque. La Reggina avrebbe potuto sfruttare il marchio Juventus, mentre la società bianconera avrebbe potuto avere un diritto di prelazione sui giovani più talentuosi.

Una mera operazione che marketing, che, però, Lillo Foti avrebbe "speso" falsamente per tentare di far passare il concordato preventivo ed evitare un fallimento che potrebbe creare guai ben più grandi rispetto a quelli attuali.

Così come sarebbe stato del tutto inesistente il credito, di circa 40mila euro, vantato dalla FIGC per presunti ritiri e corsi di formazione da organizzare presso il Centro Sportivo Sant'Agata. Ma anche dalla FIGC, attraverso le testimonianze raccolte, la Guardia di Finanza rileva che non esisterebbe alcun accordo con la Reggina Calcio. Agli atti della Federazione, emergerebbe solo una richiesta da parte della Reggina per l'utilizzo del Centro Sportivo. Richiesta cui la FIGC non darà alcun seguito.

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