Riceviamo pubblichiamo:
"Voi non siete come loro" si sentono ripetere senza possibilità di replica da anni, i tirocinanti extracurriculari provenienti dalle mobilità in deroga dei comuni e delle provincie, quando rivolgendosi alle autorità politiche chiedono una spiegazione sulle disparità di trattamento che oramai si protraggono dal lontano 2010 nei loro confronti , a favore dei tirocinanti degli uffici giudiziari sempre provenienti dalla mobilità in deroga . Ed in effetti , questa disparità invisibile a molti appare sempre di più come una vera e propria discriminazione. Partiamo dall'inizio. Era il 2010, quando vennero adottate come contrasto alla disoccupazione, misure di politiche attive in tutta Italia , queste politiche consistevano nel permettere ai disoccupati e inoccupati (successivamente provenienti dalle mobilità in deroga ),di poter svolgere dei tirocini di formazione e orientamento lavorativo per un massimo di 12 mesi non prorogabili (linee guida nazionali), all'interno di enti pubblici e privati (comuni, province, ASP, scuole, musei ,imprese private ecc.). A questi inviti ,rispondevano anche i tribunali , per quanto i tirocini che si possono svolgere nei tribunali siano disciplinati diversamente e definiti curriculari .In pratica negli uffici giudiziari chi svolge il tirocinio dovrebbe avere alcune caratteristiche legate ad un percorso parallelo di tipo universitario o di specializzazione specifiche concernenti il mondo della giurisprudenza .Inoltre, un tirocinante curriculare dovrebbe seguire un percorso di laurea in giurisprudenza e dovrebbe aggiungere voti elevati su alcune discipline specifiche .Vista la carenza di personale e l'enorme quantitativo di lavoro arretrato di cancelleria, i tribunali decisero di prendere i tirocinanti extracurriculari al loro interno nei loro uffici ( corte d'appello, tribunale di sorveglianze, procure, tribunali dei minori ecc.) .Il 2010 inoltre , non tutti gli uffici giudiziari fecero selezione basate sull 'ISEE ne per bandi ne per titoli , concedendo l'ingresso anche a tirocinanti con livelli di istruzione non idonei a quelli consentiti , ai tirocinanti curriculari dei tribunali . Al tribunale di Roma, un certo Daniele De Angelis tirocinante extracurriculare , come racconta lui stesso in una interviste di un articolo su internet del 14/03/2017 pubblicato su www.repubblicadeglistagisti.it , insieme ad un gruppo di tirocinanti terminati i dodici mesi naturali per questi tirocini extracurriculari per la mobilità in deroga, decise di fondare "l'unione precari della giustizia ", e con l'aiuto iniziale di una sigla sindacale (CGIL) si creò una rete nazionale di tutti i tirocinanti extracurriculari operanti nel comparto della giustizia . Inizia, così quindi una serie di battaglie a suon di articoli di giornali e manifestazioni, pressing su partiti e singoli politici e dirigenti degli uffici giudiziari , che coinvolse un numero sempre più' crescente di attori istituzionali ,giungendo fino addirittura al Ministero di Grazia e Giustizia che incredibilmente già dal 2012 tramite la Legge 228 si prese carico di questi tirocinanti extracurriculari. Quindi già dal 2012 si assiste ad un passaggio "legalizzato" di competenze tra Ministero e Regione su questi tirocinanti con una norma apposita. Quindi chi partiva ,come tirocinante extracurriculare a dipendenza della Regione si ritrovava a dipendere direttamente dal ministero, un bel primo passo se poi guardiamo anche i tempi brevi di questa staffetta. Ed il ministero persevera attivando una serie di proroghe di "perfezionamento del completamento" con la legge 147/2013. E questi tirocinanti pardon "Precari della giustizia" dal 2010 ad oggi continuano (quasi sempre gli stessi) ,i loro "perfezionamenti" all' interno degli uffici giudiziari di mezza Italia , tutto mentre i loro colleghi extracurriculari di comuni e altri enti devono continuamente, terminato il loro periodo naturale di tirocinio, riproporre più domande per sperare di essere presi da qualche parte. Inoltre , per non farsi mancare niente ,ai tirocinanti della giustizia viene "blindata" la competenza negli uffici con dei punteggi ,spesso anche elevati a cadenza mensile.
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Molti tirocinanti esterni ai tribunali hanno negli anni partecipato ai bandi dei tribunali, ma trovavano uno scoglio difficile da superare proprio nei punteggi che i tribunali avevano assegnato ai tirocinanti negli anni passati , per le esperienze pregresse ottenute . Di fatto ,questa è una chiara blindatura e una prima chiara forma di discriminazione poiché non è nella natura del tirocinio uno stazionamento di tali durate temporali e ripetitive . Il ministro Orlando nel 2015 si inventa poi "L'ufficio del processo" puntellando ancora di più la posizione di questi tirocinanti extracurriculari all'interno degli uffici giudiziari . Tali disposizione, infatti alla figura del tirocinante del magistrato viene aggiunta quella del componente di ruolo di cancelleria e un suo "tirocinante" . Intanto, i tirocinanti degli enti locali continuano negli anni a seguire il naturale percorso del tirocinio a cui non viene riconosciuta nessuna competenza . Da qui' una serie di ulteriori provvedimenti e decreti sempre più mirati verso il comparto della giustizia , cosa che già il 2014 aveva insospettito i comitati dei dipendenti dei tribunali che in una lettera indirizzata al Ministero ed alle presidenze dei tribunali alle Corti di Appello ed agli uffici tutti del 2014 dicevano "No all' assunzione dei così detti precari della giustizia definiti -figli di una procedura illegittima- "Circa 3000 tirocinanti, che impropriamente si autodefiniscono –Precari della giustizia-stanno manifestando "Spiega il Comitato" strumentalizzando l'attenzione dei media con l'opportunistico disegno di certe sigle sindacali per ottenere dal ministero di giustizia un contratto di lavoro." Di stabilizzazione in effetti hanno negli ultimi mesi parlato in molti ,senza mai menzionare altri tirocinanti ,e basta pensare al corso di qualifica professionale che partirà appositamente per loro nei prossimi mesi spendibile per eventuali concorsi interni . A questo punto ci chiediamo perchè perdere tempo basterebbe (come addirittura alcuni avevano avanzato) mettere in atto la legge 56 del 1987 e dopo 36 mesi di continuità ,stabilizzarli direttamente. Tanto interesse mirato ci appare con evidenza un mistero . E ricordiamo ancora che molti tirocinanti dei tribunali non trovando spazio negli uffici giudiziari sono stati dirottati in altri enti , in uffici che proprio assimilati come legge richiede non sono proprio. Questa situazione di sicuro privilegio , oggi in una situazione occupazionale estremamente difficoltosa crea continui malumori da parte di tutti i tirocinanti di altri settori , specie quello più numeroso degli enti locali , che diligente silenzioso negli anni ha con impegno garantito un aiuto vitale per centinaia di migliaia di comuni messi alle strette e sotto dissesto economico, senza che gli stessi tirocinanti abbiano mai visto riconosciute le competenze acquisite negli anni e soprattutto il loro non riconoscimento come bacino, al contrario di quello che la volontà politica ha creato negli uffici giudiziari. Adesso i tirocinanti degli enti locali si attendono un impegno costante e concreto da parte di tutti gli attori politici e sindacali e degli stessi enti di appartenenza (sindaci compresi) ,affinchè vengano riconosciuti punteggi per le attività pregresse, e siano proposte anche per gli enti locali proroghe di perfezionamento e si trovino i fondi per poter avere anche nei comuni corsi qualificanti e non semplici attestati , per una totale equiparazione . Ricordiamo che quota 100 sta già di fatto creando un vuoto di personale, che solo grazie ai tirocinanti che già vivono gli uffici comunali giornalmente può vedere limitato un impatto nei prossimi mesi a venire tale da creare situazioni di disagio nei comuni che oltre carenze di personale si trovano spesso in dissesto economico. Chiediamo quindi attenzione su un comparto negli anni dimenticato che ha comunque una importanza crescente. Adesso nel Luglio 2019 assistiamo ai continui festeggiamenti dei sindacati per le proroghe di perfezionamento che vengono concordare ed ottenute per I nostri colleghi di Miur,Mibact e Tribunali .Colleghi tirocinanti come noi stessa natura "tirocini di orientamento e formazione" ,mentre per I 4600 operanti negli enti locali ( province e comuni) la situazione pare ancora inverts.L assessore Robbe ha palesato la volonta' di voler spostare questa Massa di lavoratori nel circuito dei tirocini di inclusione sociale( Tis) dove cambierebbero le finalita' ,non ci sarebbe la continuita' ,si tratterebbe a tutto gli effetti di in nuovo tirocinio e in bando nuovo.Non sarebbero previsti Corso di qualifica professionale spendibili in concorsi pubblici come studiato per gli altri,e si passerebbe in distanza da un tirocinio professionalizzante ad uno di sostentamento( cambierebbero pure I riferimenti dei dipartimenti) ,in buona sostanza la discriminazione continua.Il 31 Luglio del 2019 quasi 1000 tirocinanti degli enti locali ( giunti con 11 pulmann e centinaia di auto) hanno manifestato il loro dissenso davanti il Palazzo Della Regione a Germaneto.
I tirocinanti degli enti locali