L’ignobile proposta sui vitalizi regionali: l’ennesimo schiaffo ai calabresi

consiglioregionaleaula19aprdi Claudio Cordova - Fare populismo è facile, facilissimo. E forse, con un po' di populismo in più e un po' meno di deferenza verso la politica tradizionale, la Calabria sarebbe un posto migliore. L'ignominia bipartisan è lo specchio della politica che rappresenta la Calabria. Dopo averli aboliti nella passata legislatura, qualcuno prova a reinserire il vitalizio con una proposta di legge che ha raccolto molte adesioni tra gli attuali Consiglieri regionali (maggioranza e opposizione). Camuffata da pensione, la "Casta" calabrese va in autotutela e trova l'accordo sulla proposta di legge, depositata lo scorso 9 febbraio, che nell'oggetto recita: "Disciplina del sistema previdenziale di tipo contributivo e del trattamento di fine mandato per i consiglieri regionali".

La politica calabrese ormai non si sforza nemmeno di rispettare in maniera ipocrita i cittadini, sempre più fiaccati da una regione che non offre sbocchi, che costringe i migliori ad andar via e che si tiene i mediocri, spesso mantenuti con i soldi della politica.

Risibile la difesa della proposta di legge portata avanti dal Consigliere regionale del Partito Democratico, Domenico Battaglia: "Con il progetto di legge depositato si mira ad introdurre anche in Calabria, come e' stato gia' deliberato e applicato dalle altre Regioni d'Italia, a distanza di due anni dall'inizio della X legislatura, il sistema contributivo previdenziale per gli eletti in Consiglio regionale che non ha nulla a che vedere con il vecchio assegno vitalizio in vigore fino alla precedente legislatura. Anzi, il colpevole ritardo della non applicazione della legge statale del 2013 da parte dell'Amministrazione regionale - aggiunge Domenico Battaglia- potrebbe far sorgere possibili contenziosi giuridici nei due anni gia' trascorsi per i mancati versamenti previdenziali. Pertanto- conclude il Consigliere regionale- si ribadisce in maniera netta che la proposta di legge presentata introduce, nel rispetto delle normativa statale vigente, un sistema previdenziale uguale - anche per quanto concerne le trattenute (8,80% a carico del Consigliere e 24,20% a carico del Consiglio)- a quello previsto dalla Camera dei Deputati e dalle altre Regioni d'Italia ed in analogia a quello vigente per i dipendenti pubblici".

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Una proposta firmata da 20 consiglieri di centrodestra e centrosinistra. Da Mimmetto Battaglia del Pd, appunto, all'indagato Francesco Cannizzaro (Casa delle libertà), passando per l'onnipresente Sebi Romeo (Pd), il re dello stocco, Francesco D'Agostino (Oliverio Presidente), ma anche il presidente della Commissione contro la 'ndrangheta, Arturo Bova, e poi Baldo Esposito e Giovanni Arruzzolo (Ncd), nonché Peppe Neri (Democratici Progressisti), Ennio Morrone (Forza Italia) e Gianni Nucera (La Sinistra), ecc. ecc. Un'accozzaglia di politicanti regionali, divisi da apparenti bandiere politiche, ma uniti nel rivendicare cospicui privilegi: in Calabria sono circa 130 gli ex Consiglieri regionali che beneficiano del vitalizio mensile, per una spesa annuale di circa 6 milioni di euro. Con questo provvedimento normativo, una volta approvato, la cifra annuale potrebbe aumentare sensibilmente.

Una proposta ignobile che va a cozzare fortemente con la propaganda di rinnovamento propugnata da mesi dalla vulgata di centrosinistra. E così, sia il governatore Mario Oliverio, che il presidente del Consiglio Regionale, Nicola Irto, che lo stesso Partito Democratico, sono dovuti intervenire per far rientrare un caso che crea grande imbarazzo.

"È una proposta inopportuna e non condivisibile. Lo sforzo di governo che stiamo sostenendo è rivolto a sollevare le sorti della Calabria e a tutelare i diritti dei calabresi, a partire dai disoccupati e dai senza reddito. Questa proposta è distorcente e serve solo ad alimentare le trombe del populismo e dell'antipolitica. Per questo ne ho chiesto l'immediato ritiro. Mi auguro che non arrivi in aula, altrimenti sarò costretto a porre, per la prima volta, la fiducia". Così il presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio, commenta la proposta di legge sui vitalizi. "Rifiuto un'interpretazione notarile della funzione di presidente del Consiglio regionale. Ed è per questo che, pur rispettando le prerogative dei colleghi consiglieri, non considero prioritario né utile il progetto di legge sul trattamento pensionistico degli eletti" ha fatto eco il presidente dell'assemblea legislativa calabrese, Nicola Irto, che ha aggiunto: "Questo progetto di legge a mio avviso deve cedere il passo dinanzi alle ben altre emergenze che contraddistinguono la realtà socio-economica calabrese. In una regione i cui indicatori sono complessivamente così negativi il lavoro delle Commissioni e dell'Aula va concentrato sui tanti problemi che attanagliano il nostro territorio e non su tematiche che rischiano di scadere nell'autoreferenzialità".​ "Sosteniamo con forza, dunque, l'iniziativa del presidente della Regione, Mario Oliverio, che ha chiesto l'immediato ritiro della proposta di legge. Confidiamo nel senso di responsabilità degli eletti calabresi all'interno del Consiglio regionale" ha comunicato la Segreteria Regionale del Partito Democratico.

Vergogna.