L’esercito dei candidati a Cosenza. Ma chi controlla?

cinghialedi Francesca Gabriele - Che nella città di Telesio si sarebbe preannunciata una delle più calde campagne elettorali dell'ultimo dell'era post Mancini non vi erano dubbi e ancor di più sono triplicati all'indomani della sfiducia incassata dall'ex sindaco a una manciata di mesi dal turno elettorale. Strumentalizzazione politica o altro dietro questa decisione che per tanti resta ancora ingiustificata? Perché non prima? Ci stiamo provando attraverso le varie interviste a trovare un nesso logico a tutto questo. Per ora non l'abbiamo trovato.

Quella che si preannuncia come uno scontro più che una competizione democratica, che, forse, neanche la new entry dei Pentastellati, riuscirà a rendere meno cruenta, si aggiunge il numero consistente di liste e candidati tra i due maggiori competitor Lucio Presta e Mario Occhiuto. Il primo sostenuto da quasi tutte le sigle del centrosinistra con a capo il Partito democratico, il secondo affiancato dallo scopellitiano Fausto Orsomarso (Azionenazionale), Fratelli d'Italia e ovviamente Forza Italia, previsto come abbiamo scritto nei giorni scorsi, anche se non in prima persona, la scesa in campo di Wanda Ferro. Credere, dunque, che entrambi i candidati siano espressione allo stato puro della società civile, è come raccontare una barzelletta. Tanti, troppi, i candidati per il bacino elettorale di una città di provincia. Tanti i cosiddetti voti zero. Quelle persone che ci credono nel poter dare un fattivo contributo nel futuro consiglio comunale, ma anche chi viene "arruolato" solo per dare un contributo "alla causa" sapendo che in campo si schiereranno personalità autorevoli e con un bacino di voti consistenti. I secondi sono da annoverare nel girone degli scaltri, degli ipocriti e degli immeritevoli di fiducia di una città che da più parti soffre e che chiede un cambiamento reale. Il cambiamento presume passione più che astuzia. Etica e morale è lo slogan che dovrebbe primeggiare in questa tornata amministrativa sofferente. Etica e morale anche nello schierare candidati che a vario titolo abbiano dei conti aperti in termini di riconoscenza con ogni singolo candidato a sindaco, riconoscenza riconducibile a un qualsiasi privilegio avuto e che riporti alla gestione della cosa pubblica e politica. Questo è il dibattito che a Cosenza si dovrebbe aprire a tutti i livelli. Su questo, chi ne ha competenza, dovrebbe avviare un serio e doveroso controllo. Di questo punto dovrebbero farsi garanti tutti i candidati a primo cittadino.

Perché "cinghiali" si può essere in diversi modi.