Le mani di Paolo Romeo sulla “Perla dello Stretto”: conferme dal pentito Cristiano

villasangiovanniperladellostretto 500di Angela Panzera - «È il caso di premettere che l'attività di verifica delle dichiarazioni rese dal collaboratore il 17 febbraio 2017 dinanzi a codesta Autorità Giudiziaria, ha restituito esito ampiamente confermativo delle stesse». È il Ros dei Carabinieri reggini a scrivere così rispondendo ad una delega di indagine in cui il pm antimafia Giuseppe Lombardo ha chiesto di riscontrare le dichiarazioni del neo-collaboratore di giustizia Vincenzo Cristiano, rilasciate al sostituto procuratore antimafia Walter Ignazitto così come pubblicato ieri in esclusiva dalla nostra testata. Così come le sue dichiarazioni adesso vengono riversate dall'accusa nel maxiprocesso "Gotha" e insieme ad esse anche le successive attività investigative di riscontro. Cristiano, "gola profonda" degli Imerti e Buda e delle famiglie "satelliti" degli Zito-Bertuca, egemoni a Villa San Giovanni e dintorni, ha punta il dito contro Paolo Romeo, ritenuto dall'Antimafia a capo della cupola masso-mafiosa che governava Reggio e provincia. In buona sostanza il "pentito" ha dichiarato di essere stato mandato dal boss Vincenzo Bertuca "a parlare con Paolo Romeo". Cristiano ha riferito esplicitamente che Bertuca "mi disse di andare da Romeo e dirgli che mi mandava lui per chiedergli di tenere in considerazione i Bertuca per il centro commerciale "La perla dello Stretto. Neanche lo conoscevo Paolo Romeo ... Mi ha spiegato "vedi che stato arrestato con me, digli se ci può dare qualche aiuto, se ci tiene in considerazione" queste battute no?. Vincenzo Bertuca mi ha inviato a parlare con Paolo Romeo che era il factotum, l'esponente delle cosche reggine".

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Cristiano lo ha detto a chiare lettere. Bertuca mi disse: "vai da Paolo Romeo, digli che ti mando io e se c'è qualcosa se ci tiene in considerazione pure noi" come Bertuca, come gruppo no? Vedi se c'è qualche lavoro da fare, di edilizia, bagni, qualcosa per noi "va bene".

Pm Ignazitto: "gli disse che Paolo Romeo era il responsabile?"

Cristiano: "che tutto lui gestiva ... ".

Pm Ignazitto: " glielo dice Vincenzo?"

Cristiano: "si si, perché dietro c'erano De Stefano, quanto mi aveva fatto capire ... Quindi io vado trovare Paolo Romeo mi incontro ..."

Pm Ignazitto: "Glielo fece capire glielo disse che c'erano dietro i De Stefano?"

Cristiano:" No, me lo disse lui (..) Mi rappresentò che Paolo Romeo era il responsabile della "Perla dello Stretto" e gestiva tutto lui anche se mi disse che dietro c'erano i De Stefano. Tramite un mio cugino, Patrizio Oriente che ha un bar dentro la Perla dello Stretto, ho fissato un appuntamento con Romeo. Ci siamo visti a Gallico in un bar di fronte al circolo Poseidon. Venne con me un mio cugino; lui andò nel circolo Poisedon e lo chiamò. Quando romeo uscì me lo presentò e poi si allontanò lasciandoci soli a parlare. Gli dissi che andavo a nome di Vincenzo Bertuca. Gli chiesi se era possibile subappaltare una parte dei lavori di ristrutturazione già affidati ad una ditta di San Brunello. Era estate ricordo che eravamo a maniche corte. Romeo mi disse di non preoccuparmi assicurandomi che si sarebbe attivato in tal senso. Mi disse in particolare: "noi parliamo la stessa lingua"; mi chiarì che era stato in carcere con Pasquale Bertuca, nella stessa cella.

I Carabinieri verificano tutto. « In merito- scrive l'Arma. risulta che De Stefano per come emerso nell'ambito dell'operazione Archi - Astrea della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria avevano interessi in relazione alla riapertura ""La nuova perla dello Stretto"; i Bertuca nutrissero interessi verso il Centro Commerciale in parola, così come dimostrato dall'intercettazione del colloquio tenutosi presso la Casa Circondariale di Palmi il 14 gennaio 2014, dove il vertice decisionale della cosca – Pasquale Bertuca chiedeva al nipote Vincenzo Sottilaro di «interessare il "bracaletto" (Vincenzo Bertuca) affìnché interceda per un posto di lavoro per Rocco nei locali di nuova apertura a "La Perla dello Stretto".

Ma c'è di più. Vincenzo Cristiano infatti, ha detto di essersi messo in contatto con l'avvocato Romeo tramite il cugino Patrizio Oriente, che ha un bar dentro la Perla dello Stretto. Oriente avrebbe fissato l'appuntamento e i due poi si sarebbero recati nei pressi del circolo "Poseidonia", ritenuta dalla Dda la base logistica di Romeo. Cristiano non ricorda il giorno preciso, ma afferma con sicurezza che era estate poiché indossava vestiti "a manica corta". E aveva ragione. I Carabinieri non solo hanno le intercettazioni intercorse fra Oriente e Romeo, ma hanno anche la video ripresa dell 'incontro fra l'avvocato Romeo, e i cugini Oriente-Cristiano. Questo filmato adesso è agli atti dell'inchiesta "Gotha".

"Vincenzo Cristiano e Patrizio Giuseppe Oriente- scrivono i militari del Ros- sono cugini di primo grado ed effettivamente, quest'ultimo è titolare del "Oriente Bar che ha sede all'interno del centro commerciale. òe intercettazioni effettuate hanno consentito di documentare i contatti tra Oriente, collocabili tra maggio 2014 al maggio 2015, con Paolo Romeo. In breve è emerso il ruolo di Oriente nel sondare - per conto dello stesso Romeo - le opinioni all'interno del consiglio comunale in relazione alla campagna stampa, promossa da quest'ultimo, a favore delle assunzioni del personale dipendente della precedente gestione del polo commerciale".

Ed ecco che si arriva al 5 luglio del 2014, giorni dell'incontro fra i tre. "Effettivamente- scrive l'Arma- l'attività di video osservazione consentiva di documentare che, poco dopo il contatto telefonico appena descritto Vincenzo Cristiano e Paolo Romeo si incontravano presso il bar Snoopy, ubicato di fronte al Circolo Posidonia".

Sono le 19 e 40 i due cugini arrivano nei pressi del circolo di Romeo. Oriente va a chiamare l'avvocato e poco dopo si recano all'interno del bar "Snoopy" dove ad attenderli c'è Vincenzo Cristiano. Oriente li lascia soli per poi farvi ritorno dopo qualche minuto. I tre escono dall'esercizio commerciale alle 19 e 58. Secondo il racconto di Cristiano in meno di quei 20 minuti avrebbe chiesto all'avvocato Romeo di far "lavorare" anche i Bertuca all'interno della "Perla dello Stretto" e Romeo avrebbe accordato tale richiesta. Alcune aziende, presumibilmente, gravitanti nell'orbita della 'ndrina avrebbero poi lavorato in sub appalto, ma su questo punto i Carabinieri scrivono alla Dda che in "relazione alla «ditta di San Brunello», questo Reparto sta effettuando ulteriori accertamenti al fine di individuarla con esattezza".