La Reggio sommersa all’ombra della massoneria: nomi e luoghi della fratellanza

massoneriapersone500di Claudio Cordova - Solo un uomo non di Reggio Calabria avrebbe potuto spezzare il velo di riservatezza e omertà che circonda l'enorme cappa di massoneria che avvolge la città. E infatti, l'imprenditore Nicola Trotta non è reggino: nato a Maratea, in provincia di Potenza, viene interrogato il 6 dicembre scorso dal pm della Dda, Stefano Musolino. Trotta è un imprenditore attivo nel settore enologico, ha creato un proprio brand di vini – "Terre Borboniche" - e opera in città negli anni attorno al 2010. L'interrogatorio sembra incentrarsi sul mondo della grande distribuzione, che il pm Musolino indaga da tempo. E, invece, più o meno a metà del confronto, Trotta rivela: "Sì ma io facevo parte... Tanto lo sto dicendo a un procura... a un magistrato! Io facevo parte di una loggia qui a Reggio Calabria, nella loggia c'erano imprenditori e pure persone che non conoscevo [...]lo nel 2009 sono stato avvicinato da una persona che mi iniziò a comprare il vino, un professionista, mi iniziò a comprare il vino perché lui gestiva un'azienda di fornitori medicali; questa persona che io lo inizio a frequentare, una persona dai giusti modi, il dottor Tromba o Enzo Tromba e lui mi frequenta, io frequento lui, mi dà sempre tanti consigli, nel contempo, non era opportunistico il mio frequentare perché lui a Natale faceva questi cesti che io davo, queste confezioni di vino in legno che lui mi comprava...". Con Tromba il rapporto si salda nel giro di poco tempo: "Non avevo problemi però lui mi aiutò molto all'epoca, ad aprire un conto corrente alla Banca, quella lì, come si chiama? Banca del Mezzogiorno, mi aiutò ad aprire un conto corrente".

Trotta entra nel magico mondo della massoneria reggina grazie a Tromba. E una delle prime persone che al giovane Trotta vengono presentate altri non è se non l'avvocato Paolo Romeo, considerato il capo della masso-'ndrangheta reggina. "Un massone in sonno" viene definito Romeo da Tromba: "Quello che è stato arrestato. lo con ... Lui mi chiede di collaborare con l'avvocato Romeo, mi fece il riferimento che era una persona che poteva darmi non aiuto in altri sensi, eh! Lo specifico, aiuto nella visibilità del prodotto mio e infatti quando organizzarono la prima Festa del Mare con il famoso Circolo dei Pescatori, io fui incaricato da loro a girare i ristoranti a prendere delle ricette perché sapevano questo mio... Fu fatta una pubblicazione con Slow Food, sul pesce azzurro e in cambio il Circolo Pescatori mi avrebbe garantito lo spazio. gratis di questa loro manifestazione che era la Festa del Mare, la prima edizione a Gallico, lo spazio gratis all' azierida "Terre Borboniche", non altro e quindi mi prestai ben volentieri a questa cosa perché sapevo che all'epoca loro mi dicevano che chiedevano dei soldi per questi spazi, quindi io dissi va beh, io, è una cosa che mi appassiona".

--banner--

"Massone in sonno" come l'attuale presidente di Confindustria, Andrea Cuzzocrea. E' sempre Tromba a presentarlo a Trotta e grazie a questa conoscenza l'imprenditore del vino entra in Confidi di Confindustria: "Andrea Cuzzocrea che in seguito diventò anche mio cliente per quanto riguarda ... Ma in seguito, dopo un po', diventò cliente anche lui per le confezioni natalizie perché io facevo delle confezioni natalizie molto belle con il vino che erano però gadget aziendali, quindi si prestavano bene a giudizi di marketing e tutto e quindi erano facili da regalarli ai vari...". Così, dunque, avviene l'ingresso nella massoneria: "Quando entro nella loggia massonica . creata da Enzo Tromba, creò una loggia massonica che (questa è una notizia importante), che, alla quale noi non abbiamo mai partecipato in termine fisico, ad incontri di loggia, venimmo a capire, io e gli altri fratelli che ne facevamo parte ma eravamo in pochi, circa 7-8, venimmo a capire che in pratica questa loggia non era una loggia, tra virgolette, autorizzata e quindi .una loggia, loro utilizzano il termine coperto o non coperto, quindi era una loggia che. .. Appunto, questa loggia, non essendo autorizzata, Enzo Tromba andò in ... Venimmo a sapere che Enzo Tromba si litigò con il gran maestro Fabio Venzi però io all'epoca già capii che c'era qualcosa di strano perché noi comunque..." A Trotta le cose iniziano fin da subito a non quadrare: "Comunque io dopo un periodo, quasi un anno e mezzo che questo qua non si faceva vedere, avevamo dato dei' soldi, ci fece vedere un quadro che aveva comprato un quadro, c'erano anche altri appartenenti che ... Della società civile di Reggio, feci riferimento a una persona che avevo incontrato io all'interno di una manifestazione che è il dottor Berti Valerio e gli dissi, io mi sono avvicinato con sani principi perché mi sono informato, ho letto che è una cosa, diciamo, bella, non è una cosa brutta, mi piacerebbe continuare visto che ho iniziato però non ho avuto mai l'opportunità di fare una seduta, di fare .... E lui mi raccontò che c'erano stati dei problemi, appunto e mi integrò all'interno di una loggia".

Valerio Berti è un nome assai noto a Reggio Calabria. Farmacista, imprenditore e uomo di rilievo all'interno di Confindustria. Ma anche massone (da circa 20 anni), come emergerà in passato in alcune indagini sul conto di Pasquale Rappoccio e come conferma egli stesso, interrogato dal pm Stefano Musolino: "Posso confermare che a Reggio Calabria vi sia un'antica tradizione massonica ed anche attualmente vi è un proliferare di logge. Devo, tuttavia, precisare come mi sia capitato di frequente di imbattermi o di essere messo a conoscenza dell'esistenza di logge non riconosciute a nessun livello. Si tratta, cioè, di entità autonome costituite in loco, sulla base di solidarietà obbedienti, aventi probabili implicazioni politiche e imprenditoriali; nel senso che, da quei legami derivano rapporti di solidarietà obbligatoria tra i fratelli di loggia che non trovano corrispondenza nella prassi e nella regola della Gran Loggia Regolare d'Italia. Sempre in questo ambito inserisco alcune Gran Logge come quella Garibaldi e quella Cammea che hanno visto alcuni componenti tratti in arresto o coinvolti in vicende giudiziarie di richiamo nazionale. A Reggio Calabria esiste un gruppo che si definisce Templari, ma anch'essi non sono riconosciuti".

Berti conosceva la loggia di Tromba, anche se non ne faceva parte. Il circuito relazionale di Trotta, quindi, si allarga ulteriormente e l'imprenditore entra in quella che definisce "Comunità massonica reggina". Varie logge, infatti, si incontrano in un unico luogo: "Via Demetrio Tripepi, sulla destra c'è una gioiellelia e una pescheria, il civico non lo so ma io le chiavi ce le ho in macchina perché me le son portate dietro [...]Per quanto riguarda la Gran Loggia regolare d'Italia, più logge si incontravano all'interno di quel locale, locale che, successivamentè all'incontro con Berti che mi fece rientrare all'interno di una loggia massonica che appunto operava su Reggio, quindi, da qua,ndo, quando ci fu l'invio della mail da parte mia al maestro'venerabile, quando Berti mi contattò e mi disse, appunto di, che era a conoscenza di questa, di questa disfunzione, chiamiamola così, che c'era stata in massoneria tra. il' dottor Tromba e il gran maestro, disse, se tu vuoi piacere, rientri nella loggia dove sono io e io entrai in questa loggia".

Trotta è di Maratea e quindi poco avvezzo alla cose reggine, poco abituato alla melassa cittadina in cui tutti sono legati a tutti. E quindi solo dopo scopre che in quella logge erano transitati della caratura di Pasquale Rappoccio, imprenditore considerato vicino ai clan: "Dice pazienta un po' perché noi abbiamo trovato una loggia un po' più grande, mi disse Berti, dove confluirem,o tutti, dove tu, se ti fa piacere, rientri nella mia e questa. loggia si chiamava, quando io sono entrato, Esclapio, come il bastone di Esculapio, quello là dei farmacisti". Poi i problemi giudiziari: La Esclapio doveva chiudersi e chiamarsi in un altro nome, questo nome fu inteso come Bereshit che in ebraico significa inizio e quindi io dissi ma perché questa necessità di cambiare questa loggia? Dissero no perché. sai, ci son stati dei percorsi, anzi c'è una nota che mi fa ridere, dice che in pratica questa loggia, quanto ho ben capito era qua, nei pressi di questa zona qua, di Spirito Santo e dice che proprio quando ci furono gli arresti delle due persone, dissero che la dovettero smontare in una notte e da allora, poi anche loro mi dissero che aspettavano questo nuovo fitto di questa locazione, appunto come sede di...".

Interrogato in Procura, Berti conferma le circostanze raccontate da Trotta, sia con riferimento ai personaggi menzionati, sia ai luoghi dove si sono tenute e si tengono le riunioni. Conferme quindi su Pasquale Rappoccio, ma anche sull'imprenditore Nino Crisalli, nonché su Pippo Suraci, menzionato da Trotta: "Mi è nota la partecipazione alla GLRI di Pippo Suraci, agente di commercio di attrezzature idrauliche per appalti; lo stesso aveva il grado di maestro e si è dimesso qualche anno fa". Stesso discorso per Cuzzocrea: "Si è dimesso prima che assumesse un ruolo in Confindustria". E per lo stesso Tromba, dimessosi alcuni anni fa, a dire di Berti. Conferme arrivano anche da un altro fratello massone, l'avvocato Enzo De Stefano, interrogato dal pm Musolino su luoghi e persone. I due confermano le riunioni attuali in via Demetrio Tripepi, ma anche quelle del passato, a Spirito Santo, in un immobile di Rappoccio e nel quartiere Santa Caterina.

Nell'ambito della vicinanza a Tromba e della Festa del Mare di Paolo Romeo, Trotta racconta di aver conosciuto l'ex consigliere regionale, Giuseppe Giordano, considerato vicino dal punto di vista elettorale a quegli ambienti, ma non iscritto alla massoneria. Questione diversa per l'ex comandante della Polizia Municiale di Reggio Calabria, Luigi Nigero. Ritorna, quindi, la figura di un comandante della Polizia Municipale vicino agli ambienti massonici, come raccontato dal pentito Cosimo Virgiglio. Col passare del tempo, però, Tromba avrebbe pagato il proprio atteggiamento spregiudicato e sarebbe scomparso dalla scena: "Mi fu detto per il fatto che aveva creato questa loggia di cui ne facevo parte pure io che era non ... Non coperta, cioè una loggia non autorizzata oppure non divulgata a voi come magi... Perché io so che c'è l'obbligo di divulgare ... Alla Magistratura, i componenti della loggia e tutto, io mi ricordo solo il nome che si chiama San Giovanni; io sono stato iniziato a Palmi, quindi in nessuna loggia a Reggio, sono stato iniziato a Palmi". Anche su tale punto, Berti conferma: "La Loggia di Palmi della GLRI si chiama Camera dei Cavalieri; il principale punto di riferimento è Carmelo, detto Enzo, D'Ambrogio che insegna educazione fisica presso il Liceo Classico del Convitto Nazionale Campanella di Reggio Calabria. Non escludo che Tromba possa avere fatto affiliare lì alcuni adepti da lui stesso selezionati, allo scopo di raccoglierne sette, con cui fondare una nuova loggia".