L’uomo dei Piromalli vicino a Licio Gelli

documentop2di Claudio Cordova - Tutto nasce da una lettera anonima con minacce di morte recapitata a un carabiniere della Piana di Gioia Tauro. Gli inquirenti danno avvio alle indagini e si mettono sulle tracce di un soggetto di nazionalità straniera: l'uomo viene perquisito e all'interno dell'abitazione viene ritrovata una notevole mole di materiale cartaceo, fotografie, articoli e ritagli di giornale, pergamene, manoscritti di vario genere, riconducibili alla massoneria. Quel materiale, però, viene fin da subito attribuito al suo reale possessore Luigi Emilio Sorridente, considerato membro della famiglia Piromalli di Gioia Tauro. I militari trovano anche una foto di Sorridente vestito con l'abbigliamento tipico dei massoni: cappuccio nero, compasso e croci su una fascia. E poi una serie di incartamenti riferiti alla massoneria e al Grande Oriente d'Italia, ma anche atti a firma del "Venerabile" Licio Gelli, promotore della Loggia P2.

Tutti documenti che la Dda di Reggio Calabria ha depositato nell'udienza preliminare del procedimento "Gotha", intendendo dimostrare l'esistenza della cupola massonica della 'ndrangheta, capeggiata dagli avvocati Paolo Romeo e Giorgio De Stefano. E' la 'ndrangheta che si fa massoneria: una svolta che affonda le proprie radici negli anni '70, grazie alla lungimiranza criminale delle famiglie De Stefano e Piromalli.

Nella disponibilità di Sorridente anche un libro "Canzone per Wanda", scritto da Licio Gelli, e una fotocopia del libro "F.M. Fratellanza Massonica – Comitato Internazionale di Solidarietà "Abraham Lincoln" con una dedica proprio del "Venerabile" Gelli, oscuro massone, morto portando con sé alcuni tra i più inquietanti segreti della storia d'Italia, dagli anni della "strategia della tensione", fino alle trame di Cosa Nostra.

Atti che il sostituto procuratore Matteo Centini gira al collega Stefano Musolino, tra i magistrati antimafia impegnati nelle indagini sulla masso-'ndrangheta.

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Tra la documentazione proposta al Gup Pasquale Laganà anche un altro documento a firma di Gelli che presenta un membro della Loggia. Tutti documenti di interesse investigativo, secondo la Dda di Reggio Calabria, che vuole provare la forte presenza delle logge in Calabria, grazie al volere dei De Stefano e dei Piromalli.

Un soggetto, Sorridente, già condannato definitivamente per appartenenza alla 'ndrangheta di Gioia Tauro e che i collaboratori di giustizia definiscono in maniera unanime. Così il dottor Marcello Fondacaro: "Luigi Emilio Sorridente, oltre ad essere organico, so che aveva ... curava ... rappresentava la famiglia Molè-Piromalli nella raccolta ogni mese delle tangenti locali, così come nei rapporti per l'area portuale con i vari politici, tra cui anche Fuda, l'onorevole Fuda, l'onorevole Fedele ... Luigi... Fedele Luigi il quale tramite il cognato Nino Luppino faceva compagna elettorale a tappeto sulla provincia di Reggio Calabria, unitamente a Vincenzo Carbone, Nino Luppino (ine.) si Santo Stefano d'Aspromonte e cognato di Gigi Fedele e Enzo Carbone sono uniti da vincoli da ragazzi... da appartenenza anche alla famiglia Alvaro ... Luigi Emilio Sorridente ... questo curava anche i rapporti per il porto ...".

Concetto ampliato da Cosimo Virgiglio, massimo esperto di dinamiche massoniche, che lega il nome di Sorridente al "Venerabile" Licio Gelli: "Virgiglio: "Gelli l'ho conosciuto, abbiamo parlato però alla fine, ultimamente si era... aveva il suo piccolo gruppetto, ma non aveva il gruppo grosso che aveva invece Ugolini, perché aveva in mano il SISMI, il SISDE".