Dal 2010 al 2013 70mila euro dalla Regione al Circolo Pescatori di Paolo Romeo

romeopaolo10mag 500di Claudio Cordova - Condizione indispensabile per contestare a Paolo Romeo & Co. la violazione della Legge Anselmi che regola le associazioni segrete, è quella di dimostrare come la cupola segreta della 'ndrangheta abbia condizionato l'andamento delle Istituzioni pubbliche. Una delle contestazioni mosse a Romeo, già con l'operazione "Fata Morgana", del maggio scorso, è quella di essere riuscito, tramite il Circolo Posidonia di Gallico a fare incetta di contributi pubblici, grazie alla vasta rete di relazioni, di cui avrebbe goduto Paolo Romeo, considerato proprio a capo della componente occulta della 'ndrangheta.

Il Circolo Posidonia – formalmente un'associazione di amanti della pesca presieduta da Luciano Chirico – sarebbe stato in realtà lo strumento dietro cui l'avvocato Romeo, già condannato negli scorsi anni per concorso esterno in associazione mafiosa, avrebbe schermato la propria attività baricentrica nella vita politica, sociale ed economica di Reggio Calabria. Uno degli Enti su cui Paolo Romeo sarebbe riuscito a esercitare la propria influenza, sarebbe stata proprio la Regione Calabria, grazie a figure importanti nella burocrazia, come quella del dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Giuseppe Zimbalatti.

Secondo quanto possibile reperire sul BURC della Regione Calabria, tra il 2010 e il 2013, siamo negli anni della presidenza di Giuseppe Scopelliti, il Circolo Posidonia, attraverso convenzioni con la Regione e finanziamenti per la celeberrima Festa del Mare, avrebbe incassato circa 70mila euro.

Nelle mani del pm della Dda, Stefano Musolino, vi sono anche alcune intercettazioni che fanno riferimento a Zimbalatti, che si sarebbe anche reso disponibile a incontrare i produttori della Vallata del Gallico presso la sede del Circolo Posidonia. E, ricercando nell'archivio del BURC della Regione Calabria, in effetti, molte delle liquidazioni disposte dalla Regione al Circolo Pescatori Posidonia sono proprio a firma di Zimbalatti, ma non solo.

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Si comincia il 17 febbraio 2010, il provvedimento a firma del dirigente Musolino concede 1000 euro a titolo di contributo per l'organizzazione dell'evento Festa del Mare al Circolo Posidonia. Pochi spiccioli rispetto a quello che il Circolo Posidonia riesce a incassare da lì in avanti. Il 22 luglio 2010, infatti, arrivano 8400 euro: provvedimento a firma proprio di Zimbalatti, ma riferito a un impegno di spesa per la Festa del Mare del 2009, quando, cioè, Scopelliti era ancora sindaco di Reggio Calabria e la Giunta Regionale era retta da Agazio Loiero. Il finanziamento più importante, però, arriva circa 20 giorni dopo: è l'11 agosto 2010 quando, in forza di una convenzione stipulata da la Regione e il Circolo Posidonia, vengono liquidati ben 19mila euro per "Iniziativa di riqualificazione del territorio e di conoscenza e valorizzazione del mare". Provvedimento a firma del dirigente generale Bruno Gualtieri. Il 2010, però, è un anno d'oro per il Circolo Posidonia: il 6 settembre, infatti, con provvedimento a firma del dirigente del settore Promozione Sviluppo dello Sport, dello Spettacolo e del Tempo Libero, Politiche Giovanili, Tommaso Loiero, vengono erogati altri 10mila euro. Seppur in misura minore, per il Circolo Posidonia, i contributi arrivano però anche nel 2011, 2012 e 2013. Il 19 maggio 2011 vengono liquidati, a firma del dirigente Zimbalatti, 12mila euro per la Festa del Mare. La Festa del Mare del 2012 viene invece finanziata con provvedimento del 7 agosto dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale a firma del presidente Franco Talarico e del segretario Giovanni Fedele, considerato che "si svolge nello spettacolare scenario offerto dal lungomare di Gallico con il tema «Il mare nella mente»" è scritto nel provvedimento. Alta poesia. Zimbalatti torna in scena, infine, il 29 gennaio 2013, con la firma per la liquidazione del contributo per la terza edizione della Festa del Mare: 5mila euro erogati al Circolo Pescatori, di cui sarebbe stato dominus incontrastato Paolo Romeo, il capo della cupola segreta della 'ndrangheta.