"Salvatore Aiello è un collaboratore di giustizia attendibile"

Pentito500di Angela Panzera - È con l'indagine "Morsa sugli appalti" che la Dda di Reggio Calabria ha "svelato" la collaborazione di Salvatore Aiello, l'ex direttore operativo di Fata Morgana spa. L'inchiesta, condotta dalla Squadra mobile e dal Commissariato di Siderno ha sgominato non solo la 'ndrangheta sidernese, e di Marina di Gioiosa Jonica. Secondo la Dda, e a secondo il gup che il 2 gennaio scorso ha condannato 21 persone e assolto altre 18, sono state svelate una serie di vicende dalle quali emergono con evidenza la fortissima pressione esercitata dall'organizzazione sull'economia legale ed i meccanismi sottesi alle attività estorsive ricollegabili all'esecuzione dei lavori ed alle attività attraverso le quali si realizza l'ingerenza del sodalizio nel settore dei pubblici appalti. Intercettando Giuseppe Commisso, alias "il mastro", gli inquirenti "pizzicarono" Aiello a colloquio col boss di Siderno. Inizia un altro filone di indagine, ma l'ex direttore operativo della società smaltimento dei rifiuti decide di collaborare con la giustizia. Ancora restano oscuri i motivi che lo hanno portato a chiedere di essere inserito in un programma di protezione, ma è con il deposito delle motivazioni del troncone abbreviato del processo "Morsa" che il gup Domenico Santoro scrive all'interno della sentenza sulla sua attendibilità.

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"Si è appreso dalle sue dichiarazioni- è scritto nelle motivazioni- di quella articolata attività che lo aveva portato dal "mastro", a Siderno, per ottenere favori al fine di aggiudicarsi la gara per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, di come avesse ottenuto il risultato agognato, divenendo direttore tecnico e responsabile dei cantieri per conto della Geo Ambiente s.r.l., quest'ultima aggiudicataria dell'appalto di interesse. In tale veste aveva "scelto" di rifornirsi del carburante necessario per i mezzi della stessa ditta dall'azienda Sider Petroli di Siderno, colà indirizzato da un suo cugino di terzo grado, D'Aguì Silvestro, cui si era rivolto poiché lo riteneva pratico del versante jonico della provincia e, pertanto, conoscitore dei soggetti locali".

Aiello infatti, diverrà "vittima" di alcune pretese estorsive ossia di Cosimo Correale, Silvestro D'Aguì e Saverio Maisano (un altro indagato, ossia Domenico Versace affronterà un altro processo, ndr).

Il gup Santoro motiva così le dichiarazioni del collaboratore di giustizia: "occorre evidenziare che esse si rivelano genuine, spontanee, puntuali, coerenti, prive di apprezzabili contraddizioni e, pertanto, pienamente credibili. Egli, una volta maturata la scelta di collaborare, ha ripercorso i fatti vissuti in prima persona, riferendo, per quanto qui di interesse, del debito contratto dalla società Geo Ambiente nei confronti della ditta Sider Petroli di Siderno, per il cui adempimento Cosimo Correale si era rivolto a lui con pretese minacciose. Insomma, l'Aiello, cui era stata rivolta l'intimazione di onorare il debito, anche a costo di vendersi la casa, poteva ritenersi "fortunato" a dover rispondere soltanto delle somme relative al carburante e non anche del 3% dell'importo dell'appalto (aggiudicatosi dalla GEOAMBIENTE).

Altro dato, infine, introdotto in qualche passaggio dei difensori: Aiello si pente per ottenere la revoca della richiesta di misura a suo carico.

Il che equivale a dire che egli sapesse di aver pendente a suo carico una richiesta, ciò che è semplicemente non vero.

La richiesta, difatti, come ha spiegato in sede di repliche il Pm, viene avanzata quando Aiello accede al programma di protezione, rende le prime dichiarazioni ed iniziano ad emergere i primi riscontri.

Non resta, pertanto, che concludere per la piena credibilità generale ed attendibilità intrinseca dell'Aiello, il cui narrato, peraltro, viene confermato dal contenuto delle captazioni di cui più volte si è dato atto.

Intervengono, quali riscontri alle sue dichiarazioni, proprio le risultanze delle operazioni di intercettazione, che confermano la situazione di difficoltà economica della Geo Ambiente ed il fattivo e, al contempo, indebito interessamento di Cosimo Correale nella gestione finanziaria della Sider Petroli.

Indebito in quanto la società era sottoposta ad amministrazione giudiziaria.

Ma, ciò che più conta, nessuna legittimazione attiva aveva il Correale a chiedere l'adempimento del credito. La società Sider Petroli, infatti, in quel frangente, era in sequestro e non ha alcun rilievo che essa, poi, sia stata dissequestrata.

Al netto del rapporto di lavoro mantenuto, per vero imprudentemente, da parte dell'amministratrice, egli non aveva titolo a riscuotere alcunché, unica legittimata essendo proprio l'amministrazione giudiziaria della Siderpetroli.

E la riprova della natura estorsiva tout court della richiesta sta nel fatto che, nei dialoghi, Correale, quando accennava alle modalità di pagamento, faceva riferimento alla necessità di dover emettere delle fatture, dunque di trovare una sorta di veste formale che consentisse di dare una apparente giustificazione all'esborso di denaro preteso dall'Aiello. Giustificazione, allora, in alcun modo riconducibile alle vicende della SiderPetroli.

Ma che non si tratti di qualcosa meno di un reato estorsivo lo si intende molto facilmente ponendo mente alle minacce di cui dice Aiello, che evocano, in perfetto stile mafioso, anzi nel pieno rispetto di un metodo propriamente mafioso, il possibile intervento ritorsivo da parte di soggetti della criminalità organizzata, in particolare di Michele Correale e degli altri, conclude il gup, i quali si riferiva erano incazzati".

Ma non è per questo tentativo di estorsione subito dal clan della Jonica che Aiello si "pente". C'è qualcosa di diverso, forse di molto più "grave" che lo ha portato da "insospettabile" a rivolgersi alla Dda. Neanche dalle carte dell'inchiesta "Mammasantissima"- l'indagine che recentemente ha fatto finire in galera il senatore Antonio Caridi, l'ex sottosegretario Alberto Sarra, Giorgio De Stefano e Paolo Romeo, in quanto accusati di far parte di una cupola di "riservati" che gestiva il mandamento di Reggio Calabria, sono state rese note le motivazioni della sua scelta. Tempo al tempo, si spera. Al momento però, Aiello è un collaboratore credibile e ciò giova sicuramente a tutta la Dda di Reggio Calabria.

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Le dichiarazioni di Aiello sul conto del senatore Caridi: http://ildispaccio.it/dossier/115567-bustarelle-e-raccomandazioni-cosi-ndrangheta-e-politica-hanno-stritolato-fata-morgana

Quelle sul conto di Naccari: http://ildispaccio.it/dossier/115787-business-rifiuti-a-reggio-parla-aiello-il-connubio-naccari-caridi-scopelliti

Agliano e i De Stefano: http://ildispaccio.it/reggio-calabria/115569-il-pentito-aiello-da-agliano-richieste-di-assunzioni-per-conto-dei-de-stefano