“Coinvolgimento eticamente riprovevole Galati”: deputato scampa richiesta arresto

galatipino 500di Claudio Cordova - Sono la chiave di volta per comprendere l'influenza del gruppo Raso-Gullace-Albanese. I rapporti con i parlamentari Giuseppe Galati e Antonio Caridi. L'ordinanza emessa dal Gip di Reggio Calabria, Barbara Bennato, su richiesta dei pm Roberto Di Palma e Giulia Pantano, dedica diverse pagine ai rapporti tra le famiglie di 'ndrangheta e i due parlamentari. Per entrambi, la Dda ha richiesto l'arresto, ma solo per Galati il Gip lo ha negato. Le risultanze investigative hanno consentito di verificare l'esistenza di un rapporto tra Girolamo Raso. esponente apicale della cosca Raso-Gullace-Albanese nel Lazio, con rappresentanti delle Istituzioni ed esponenti del mondo politico. in particolare con: l'onorevole Giuseppe Galati iscritto dal 2008 al gruppo parlamentare del Popolo della l..ibertà, poi Forza Italia e ora con ALA, di Denis Verdini. E con l'allora assessore al Comune di Reggio Calabria, con incarico alle politiche per l'ambiente (ed attuale Senatore della Repubblica Italiana) Antonio Caridi

L'ipotesi accusatoria è fondata su elementi effettivamente idonei a dimostrare che Girolamo Raso, Jimmy Giovinazzo e i nipoti Rocco e Rosario Politi si fossero attivati con i due esponenti istituzionali per ottenere lo "sblocco" dei lavori edili relativi ad un immobile realizzato nella zona "Parco Naturale Decima Malafede", arca del Comune di Roma sottoposta a vincolo ambientale; l'aggiudicazione di alcuni (non meglio individuati) appalti pubblici nel settore del trasporto e dello smaltimento di inerti e rifiuti urbani nel Comune di Roma.

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Quanto alla prima vicenda, il riferimento è al procedimento amministrativo relativo alla costruzione in zona soggetta a vincolo paesaggistico e ambientale, di tre villette a schiera (con due piani sopraelevati), che aveva subito un primo arresto a cagione della sussistenza del vincolo Le risultanze dell'attività tecnica disposta dalla Dda hanno consentito di verificare che a fronte della ripresa ed ultimazione dei lavori (nonché, della ricercata aggiudicazione degli appalti pubblici), la cosca avrebbe ceduto a Galati un lotto di terreno, di proprietà di Rocco Politi.

La famiglia Politi, infatti, era formale intestataria di diverse società, prevalentemente operanti nel settore dello srnaltirnento di rifiuti (ed altro). L'attività tecnica ha documentato numerosi contatti tra Rocco Politi ed il commercialista Maurizio Iannini - aventi ad oggetto un comune interesse per l'aggiudicazione di bandi e gare per lavori pubblici (non esclusivamente nel settore del trattamento di rifiuti di vario genere), eventualmente anche in regime di subappalto - dai qual i si può ragionevolmente e genericamente inferire il concreto interesse degli "imprenditori" ad accedere a tali ambiti di affari.

In tale contesto si innestano i frequentissimi contatti telefonici monitorati tra l'assessore Caridi e Giovinazzo oltre ai numerosi incontri tra i due. avvenuti sia Reggio Calabria, nell'ottobre 2009, sia a Roma per il tramite dc rispettivi emissari, Giuseppe Iero e Rocco Politi. La lettura delle conversazioni intercettate c la sequenza cronologica di talune circostanze inducono a ragionevolmente ritenere che motivo degli incontri fosse costituito dall'esigenza di ottenere lo sblocco dei lavori edili intrapresi dalla cosca in una zona vincolata e dalle conseguenti difficoltà, incontrate dai singoli esponenti. nella sollecita e tempestiva consegna delle società formalmente facenti capo alla famiglia Politi, funzionale alla partecipazione delle stesse a non meglio specificate gare pubbliche.

E così, stando alla valutazione del Gip Bennato, sarebbe emersa "la completa messa a disposizione dell'assessore Caridiagli interessi 'ndranghetistici: già nel dicembre 2009, con il fidato collaboratore Giuseppe Iero, Caridi aveva, ad esempio, incontrato Jimmy Giovinazzo e partecipato finanche ad una cena in un capannone sito a Limbadi, di proprietà di Pantaleone Contartesi, una delle persone indagate.

Primo pregnante tassello nella ricostruzione del quadro indiziario è rappresentato dalla conversazione intercorsa tra Serafina Raso- sorella di Girolamo - e la nipote Francesca Politi, detta Luciana, il 17 settembre 2009, nel corso della quale "Luciana" aveva spiegato alla zia che. dopo vari e vani tentativi da parte della famiglia Politi di sbloccare i lavori edili in corso sull'immobile di proprietà, sito nella periferia sud di Roma, in zona vincolata denominata Parco Naturale Decima Malafede. il marito Jimmy aveva preso contatti con un parlamentare (" ... 'sto onorevole ... amico nostro .... che è entrato con il governo Berlusconi ....·), il quale, a suo dire. aveva promesso un immediato o risolutivo intervento. Nel corso del colloquio telefonico. "Luciana" aveva precisato che il marito. in cambio del favore richiesto, aveva promesso all'onorevole la cessione di un appetibile lotto di terreno di proprietà del cognato Rocco Politi, particolarmente gradito al politico.

Proseguendo nella conversazione, Luciana aveva riferito che l'onorevole avrebbe dato una risposta prima della fine del mese ("mo ci deve dare lo risposta, prima del/a fine di settembre ... ci ha promesso ... perché è solo lo casa fatta come coso col piano che non si può costruire ... è tutto il terreno qui . lo parte nostra è parco gli ha detto (Jimmy) ... guarda. se tu riesci a farci questa cosa. io parlo con mio cognato ... con Rocco ... no ... e faccio (/arti un pezzo di terreno a te a questo onorevole persof1almente. Quindi ha detto si interessa si interessa per forza perché a lui questa zona gli piace ... però, gli ha detto, essendo parco non puoi fare niente ... però se riesci a sbloccarla casa. calcola che 500 metri di terra. perché lui vuole costruirsi la casa ... in questa zona perché gli piace ... le li diamo a te, allora lui si è interessato").

La telefonata sopra riportata trovava iniziali ed adeguati riscontri indivìdualizzanti nell'attività tecnica esperita, che consentiva di registrare, già dall'11settembre 2009. contatti telefonici c scambio di sms tra Giovinazzo e Caridi funzionali ad un incontro poi non verificatosi. a causa del mancato rientro in Calabria della persona da incontrare, contestualmente impegnata fII Congresso del Pdl (10-12 settembre 2009) in corso in quello stesso periodo a Gubbio. Particolarmente sintomatica è la cautela, emersa dai contatti monitorati dagli inquirenti. utilizzata al fine di evitare di nominare il personaggio politico in relazione al quale Caridi fungeva da trait d'union con l'interolcutore.

Tutto rigorosamente in dialetto.

L'incontro programmato tra Giovinazzo, Caridi e Galati si era effettivamente svolto a Reggio Calabria il21 settembre 2009, presso lo Studio di Caridi

Che l'oggetto ed il motivo dell'incontro presso lo Studio di Caridi afferisse all'operazione illecita ricostruita dagli inquirenti, si trae logicamente dalla lettura degli elementi raccolti dalla Dda.L'incontro tenutosi il 22 settembre 2009 a Reggio Calabria presso lo Studio dell'assessore Caridi, tra questi, Jimmy Giovinazzo e l' "onorevole" era stato affrontato (almeno) l'argomento "sblocco" dei lavori dell'immobile sito in zona vincolata "Parco Naturale Decima Malafede' della famiglia Politi . Un altro incontro a Reggio Calabria tra Giovinazzo, Caridi e l' "onorevole", si era registrato il 13 ottobre 2009. Dal contesto e dal contenuto della conversazione, si comprende dunque che il centro decisionale e luogo elettivo di risoluzione della questione tanto a cuore a Giovinazzo, fosse Roma, tanto che il 23 ottobre 2009, Giovinazzo aveva riferito al cognato Rocco Politi che l'indomani si sarebbe recato nuovamente a Reggio Calabria per parlare con terze persone e fissare "un appuntamento a Roma per la terra" con inequivoco riferimento (....per la terra") al blocco dei lavori sull'immobile sottoposto a vincolo, per il quale si sarebbe dovuto svolgere un incontro a Roma, con la presenza di Rocco Politi.

Nella mattinata del 24 ottobre Giovinazzo aveva riportato l'accaduto allo zio Girolamo Raso, raccontando di essersi attivato per avere un appuntamento a Roma "per questa terra"; nell'intento di celare il reato oggetto del dialogo, i due intcrlocutori avevano metaforicamente alluso al "trattore" ed alla "sentenza"

Oltre Fa ciò, la conversazione telefonica intercettata il 27 ottobre 2009 Caridi e Giovinazzo consentiva di apprendere che i due avrebbero dovuto mettere in contatto, a Roma Politi con un soggetto. indicato solo con il nome ("Peppe"), successivamente identificalo nel Giuseppe Iero tra gli indagati dell'inchiesta "Alchemia".

L'appuntamento è fissato a Roma in Piazza Sant'Eustachio e Giovinazzo informa subito Caridi, precisando che in ogni caso entrambi avrebbero dovuto poi vedersi a Roma evidentemente per sincerarsi della riuscita dell'intervento L'incontro tra Iero e Politi veniva documentato attraverso un servizio di osservazione predisposto il 30 ottobre 2009, nei pressi del Senato della Repubblica

Particolarmente interessante. sotto il profilo indiziano, appare il contenuto della conversazione telefonica intercettata tra Politi e Giovinazzo. a seguito dell'incontro dal primo con Peppe Iero (progr. 2129 del 30 ottobre 2009, ore J5.36), nel corso della quale Politi si era dello molto soddisfatto sostenendo di aver parlato di "tutto, evidentemente alludendo cripticamente alle indifferenziatc questioni di interesse per la cosca e di aver notato l'interesse del suo interlocutore, cui aveva fatto comprendere il vantaggio complessivo e "per tutti". Politi aveva poi testualmente affermato che lui ed il suo interlocutore parlavano la "stessa lingua" lasciando chiaramente intendere di avere con lo stesso convenuto sui reciproci vantaggi comuni Anche stavolta Caridi viene informato subito da Giovinazzo, che concorda con il politico un incontro a breve.

Dai dialoghi telefonici intercorsi tra le sorelle Politi ("Luciana" c Mirnma) si comprendeva inoltre come nella "famiglia" tuu] fossero al corrente e consapevoli delle manovre corruttive in atto nei confronti dei politici per ottenere quanto necessario per proseguire j lavori edili sull'area vincolata e per l'aggiudicazione di appalti pubblici alle aziende riconducibili alla cosca. In tal senso, particolarmente emblematica risulta l'espressione "si fa lutto insieme e COI1 questi qua se la mangiano Roma", proferita da "Luciana".

Siamo a metà novembre e vengono predisposte le carte necessarie per l'affare. La presenza di Giovinazzo a Roma in quei giorni era motivata dalla necessità di prendere contatti con una terza persona al Comune. Di tale impegno aveva parlato Caridi, nella conversazione telefonica intercorsa tra i due il 23 novembre 2009, allorquando Giovinazzo aveva riferito di aver già incontrato il soggetto e di aver consegnato "Ie carte" con riferimento a "i documenti" relativi all'immobile in costruzione di proprietà dei POLlTI, all'interno dell'arca vincolata del Parco Decima Malafede

Il IO dicembre 2009 Giovinazzo, Caridi e Contartese si incontrano in un capannone a Limbadi per una cena Dopo la cena, Giovinazzo contatta la moglie Luciana Politi e. con Ici, si era lamentato di aver saputo, senza menzionare la fonte, che a Peppc Iero non erano stati portati "i documenti", sia "quelli della terra" (cioè relativi al terreno di proprietà dei Politi sito nel Parco Naturale Decima Malafede. per una risoluzione del blocco temporaneo dei lavori di costruzione dell'immobile sito nell'area protetta), sia "quelli del progetto" (ovvero l'unione delle società, non attuato), volto all'aggiudicazione di lucrosi appalti pubblici per il trasporto e lo smaltimento di rifiuti urbani del comune di Roma: Che la fonte dell'informazione fosse Caridi, si trae dalla circostanza che l'Il dicembre 2009 Giovinazzo aveva contattato Rocco Politi sostenendo che la sera precedente era stato a cena con "quegli amici di Reggio" c con l'assessore, il quale gli aveva dello che Peppe (Iero) era ancora in attesa di ricevere in consegna "i documenti tuoi. visure ed altro". Politi si era giustificato. opponendo di aver consegnato "i documenti della terra", ma non anche "quelli del progetto" e che era stato Raso a decidere di incontrare personalmente Iero, facendosi accompagnare da Rosario Politi.

Il 12 dicembre si tiene un nuovo incontro a Roma, ma dalla telefonata captata il 13 dicembre con il cognato Rocco Politi, si acquisiva l'ulteriore informazione che Jimmy avrebbe comunque dovuto affrontare un nuovo viaggio per Roma per incontrarsi con Peppe Iero e altre persone per la consegna dei documenti. Ma l'incontro salta.

Dopo le festività natalizie, a seguito dell'inerzia di Rocco Politi nella consegna della documentazione richiesta viene designato Rosario Politi. Ma anche col nuovo anno proseguono i rinvii. La consegna si concretizza, finalmente: sarà l'anziano boss Girolamo Raso a sbloccare la situazione Solo da un colloquio telefonico captato il 7 aprile 2010 tra le sorelle L.uciana e Mirnrna Politi si era appurato che quello stesso giorno Girolamo Raso aveva personalmente incontrato l'uomo di Totò Caridi, Peppe Iero, al quale aveva finalmente consegnato la documentazione

Queste le considerazioni del GIP Bennato, che sostiene come l'impostazione accusatoria "difetta di clementi indiziari gravi, precisi e concordanti quanto all'ipotesi criminosa elaborata in capo all'on. Galati Le risultanze investigative danno sicuramente conto di un coinvolgimento, eticamente riprovevole. dell'onorevole Galati nella vicenda del blocco dei lavori di realizzazione edilizia in zona vincolata, nello zona sud della periferia di Roma (lo conversazioni intercettate, invero intercorse tra Caridi Antonio Stefano e Giovinazzo Jirnrny al fine di organizzare incontri de visu con il senatore ed i due documentati incontri in Reggio Calabria tra il Galati, il Caridi e Giovinazzo Girolamo depongono certamente in tal senso), ma difettano della prova sia dello proficuità dell'interventoo richiesto cd offerto (sblocco dei lavori o aggiudicazione degli appalti), sia della ricezione od anche dell'accettazione da parte dell'onorevole, della promessa di dazione gratuita di lll immobile di proprietà di Politi Rocco".

"Nel caso in esame, il compendio indiziario lascia certamente il varco a più che un sospetto sul nesso. implicato dall'Accusa, tra gli incontri del settembre/ottobre 2009 intercorsi tra Giovinazzo, Caridi e Galati e l'illecito interessamento di quest'ultimo alla realizzazione dei desiderala del gruppo Raso-Politi_Giovinazzo. Non è chiaro tuttavia in cosa avrebbe dovuto concretamente estrinsecarsi l'intervento dell'onorevole, attraverso quali canali si sarebbe dovuto o potuto orientare per giungere ad un esito "fausto" della vicenda. Si può solo logicamente ipotizzare che costui, facendo leva sulla sua posi/ione istituzionalmente "autorevole", avrebbe potuto esercitare una qualsivoglia eziologica influenza sull'Ufficio o sui Pubblici Ufficiali specificamente "competenti" alla realizzazione dell'atto contrario ai doveri d'ufficio, L'indagine difetta dunque della prova di un nesso sinallagmatico tra il "favore" richiesto all'onorevole dalla cosca ed il compimento di atti contrari ai doveri di ufficio da pane dell'indagato, non essendo sufficiente, a parere di questo Giudice, quale elemento fattuale idoneo ad integrare la fattispecie contestala di cui all'art. 319 c.p. la mera e generica disponibilità mostrata da Galati, le cui funzioni non erano direttamente correlate alle illecite invocate infiltrazioni nel procedimento amministrativo in corso. Oltre a ciò, a dispetto delle risultanze intercettive - dalle quali sembrerebbe cmergere la promessa della donazione in favore del Galati di un terreno di proprietà dei Politi - tale assunto è rimasto indimostrato ed anzi, allo stato, smentito dagli accertamenti pure, in merito, svolti".