La corruzione corre sull’asse Roma-Reggio: il grande affare del servizio idrico

graficoreghiondi Claudio Cordova - Appalti creati ad arte, rinvii strumentali, un sistema in cui una mano lava l'altra. Mazzette. Le vicende connesse dapprima all'aggiudicazione, quindi alla successiva, immediata gestione (con riferimento alla stipula della conseguente convenzione tra l'ente pubblico e l'aggiudicataria) dell'appalto integrato, in project financing, avente ad oggetto il completamento e l'ottimizzazione del sistema di depurazione delle acque, nonché la gestione delle risorse idriche nella città di Reggio Calabria, costituiscono esempio paradigmatico del mercimonio delle pubbliche funzioni e della sottomissione dell'interesse pubblico a quello privato che sono gli elementi emergenti in maniera tanto disarmante e desolante, quanto eclatante dall'intera indagine.

I protagonisti sono i soggetti indagati e fermati nell'inchiesta "Reghion". Su tutti, il dirigente comunale Marcello Cammera, ma anche l'imprenditore Domenico Barbieri, e l'ex senatore Domenico Kappler, attuale commissario calabrese di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale.

La procedura si è, concretamente, sviluppata durante il periodo in cui il Comune di Reggio Calabria era commissariato, in seguito allo scioglimento per contiguità con la 'ndrangheta.

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Al bando hanno partecipato la ACCIONA AGUA e la IDRORHEGION, entrambe hanno fatto ricorso alla procedura dell'avvalimento per poter prendere parte alla gara. Nello specifico, la capogruppo mandataria "ACCIONA AGUA SERVICIOS S.L." (ausiliata) si è servita della "ACCIONA AGUA S.A." (ausiliaria) con sede legale a Madrid e base operativa a Milano, cui direttore tecnico è Nicola Patimo, mentre, la mandante IDRORHEGION SCARL (ausiliata) a sua volta ha utilizzato: la GEAR srl (ausiliaria) di Domenico Barbieri; la SMECO REGGIO SOCIETA' A.R.L. A SOCIO UNICO (ausiliaria) riconducibile ad Alberto Scambia; il CONSORZIO STABILE GRANDI OPERE SCARL (ausiliaria); la R.D.R. srl[1] (ausiliaria).

La predisposizione del bando, le attività connesse a quest'ultimo, le procedure prodromiche coeve e conseguenti all'aggiudicazione della gara, incluse quelle connesse alla predisposizione della successiva convenzione tra il Comune di Reggio Calabria e l'aggiudicataria, sono state gestite dal dirigente dell'ufficio "Progettazione ed Esecuzione Lavori Pubblici" (poi "Settore Servizi Tecnici") del Comune di Reggio Calabria, arch. Marcello Cammera, in qualità di RUP incaricato dal citato ente locale, nonchè dal funzionario dello stesso Ufficio, ing. Bruno Fortugno, in qualità di progettista, formalmente, incaricato di coadiuvare il predetto dirigente nella gestione del servizio idrico integrato.

I cugini Alberto e Mario Scambia, sono tra i principali referenti di "IDRORHEGION SCARL S.r.l.", società sorta all'esito di scissione di ramo d'azienda dalla "ACQUEREGGINE SCARL S.r.l." (quello relativo alla gestione del rapporto contrattuale del servizio di depurazione con il Comune di Reggio Calabria). Quest'ultima ha gestito per lunghi anni il sistema di depurazione delle acque, appaltatole dal Comune di Reggio Calabria; mentre, la prima è sorta dalla scissione della seconda, con novazione della partecipazione sociale (eliminando così dalla compagine formale uno dei soci fondatori: la IAM S.p.a., a cagione dei problemi con la giustizia in cui era incorsa una delle società che, indirettamente, la partecipano e del pregiudizio che ne sarebbe potuto conseguire per l'aggiudicazione della gara d'appalto integrato del sistema idrico reggino). In particolare, tra i due cugini, il dominus delle scelte imprenditoriali è certamente Alberto Scambia, dimorante in Roma, mentre il cugino Mario emerge dall'indagine come suo rappresentante territoriale locale. Alberto Scambia controlla "Idrorhegion S.c.a.r.l.", tramite le quote (nella misura totale del 73,4%) intestate alla "Idrosur S.r.l." (di cui la moglie Rosaria Mazzacuva, detiene il 55% attraverso la "Global Business Service S.r.l.") e la "Essevu S.r.l." (le cui quote sociali per il 99% sono intestate al figlio Giovanni Battista Scambia). Lo stesso Alberto Scambia, originariamente, controllava di fatto anche la SMECO REGGIO Società A.R.L., a socio unico, di cui era formalmente direttore e responsabile tecnico, poi conferita nella citata Idrosur S.r.l. in cui è oggi incorporata.

L'altro socio di fatto e, comunque, soggetto gerente la Idrorhegion S.c.a.r.l., è proprio il citato Domenico Barbieri, attraverso il controllo delle restanti quote sociali, pari al 24,4% del totale, intestate alla GEAR S.r.l. (in riduzione rispetto all'omologa partecipazione in Acquereggine S.c.a.r.l. che era pari al 26,6%). In quest'ultima, il Barbieri detiene il 79% delle quote sociali, così distribuite: il 19% tramite la ASTER CONSULT S.r.l., (in cui detiene il 48% delle quote); il 60% tramite la S.O.P. di Barbieri Domenico & C. S.a.s. (in cui i titolari di quote sono la moglie Lo Iacono Germana che è socia accomandante, mentre egli è socio accomandatario). Nella Idrorhegion S.c.a.r.l., il Barbieri svolge il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione ed ha investito nella società - sin da quando il ramo d'azienda era ancora incorporato nella Acquereggine S.c.a.r.l. - notevoli risorse finanziarie, svolgendo anche una significativa attività di ristrutturazione organizzativa che aveva ridato vigore all'azienda, superando talune difficoltà registrate sotto la presidenza Mallamaci (espressione della IAM S.p.a.), allorquando la gestione ed organizzazione aziendale era dominata da Alberto Scambia.

Altro protagonista della vicenda corruttiva è Domenico Kappler; sebbene anche costui, al pari del Romeo, fosse privo di cariche formali che giustificassero il suo coinvolgimento nella vicenda. Le indagini hanno dimostrato come Kappler palesasse evidenti interessi ed attiva partecipazione nella gestione operativa di Acquereggine S.c.a.r.l. e Idrorhegion S.c.a.r.l.. Ma, soprattutto, egli svolgeva il ruolo di amministratore delegato della società pubblica "RISORSE PER ROMA" S.p.a., attraverso la quale era conferito al Cammera un incarico professionale che costituiva una porzione del prezzo (frutto di plurimi mercimoni) della sua corruzione ed ha dimostrato di avere significativa capacità d'influenza presso ACEA S.p.a. Luigi Patimo è il rappresentante della società spagnola ACCIONA AGUA SERVICIOS S.L. (che è una filiazione della ACCIONA AGUA S.A., società leader del settore, con sede ad Alcobendas - Madrid, dei cui requisiti economici e strutturali si è avvalsa la prima, per partecipare alla selezione indetta dal Comune di Reggio Calabria) che con la citata Idrorhegion S.c.a.r.l., ha costituito dapprima il R.T.I. unico partecipante e, quindi, aggiudicatario del bando di gara per la depurazione delle acque ed il servizio idrico della città di Reggio Calabria, quindi, sempre in compartecipazione con Idrorhegion S.c.a.r.l., ha costituito la società di progetto RHEGION AGUA S.c.a.r.l. tramite la quale doveva essere gestito l'appalto, intorno al quale ruotano le vicende corruttive oggetto d'indagine.

Le vicende connesse alla predisposizione del bando di gara ed, alla sua pubblicazione, quelle relative allo svolgimento dell'incanto e, dopo l'aggiudicazione, quelle aventi ad oggetto la convenzione che doveva regolare i successivi rapporti di concessione del servizio di depurazione e di quello idrico, sono state gravemente viziate da una serie plurima di irregolarità, atti illegittimi e vere e proprie condotte di reato, volte ad agevolare il R.T.I. aggiudicatario dell'appalto.

Sin dall'avvio delle procedure per la preparazione e redazione del bando di gara dell'appalto, infatti, le indagini hanno registrato le attività collusive e fraudolente poste in essere dagli imprenditori, affinchè fosse predisposto un bando di gara ritagliato sulle specificità ed i requisiti economico imprenditoriali del R.T.I. aggiudicatario. Anzi, appare evidente come lo stesso R.T.I. sia stato ideato proprio allo scopo di garantire la continuità ed anzi l'estensione anche alla gestione del sistema idrico, a favore del gruppo d'imprenditori (Scambia e Barbieri) che già gestiva per conto del Comune di Reggio Calabria (tramite Acquereggine SCARL) il sistema di depurazione delle acque. Insomma, dapprima selezionando quale partner del R.T.I. il colosso spagnolo di Acciona Agua S.A., società leader del settore con ricchissimi fatturati, quindi inducendo i pubblici ufficiali Cammera e Fortugno a ritagliare il bando di gara a misura del raggruppamento imprenditoriale così formato, Barbieri e Scambia, sotto la regia di Paolo Romeo, inibivano ogni forma di reale concorrenza nel citato pubblico incanto.

Grazie al rapporto abusivamente privilegiato con i pubblici ufficiali, infatti, gli imprenditori non solo avevano ricevuto informazioni riservate che avevano consentito loro di coltivare per tempo la decisiva alleanza con il partner spagnolo, ma avevano finanche potuto intervenire sulle clausole negoziali del bando, affinchè le obbligazioni che la concessione poneva a carico dell'aggiudicatario fossero le più vantaggiose possibili. E così, il rapporto fraudolento e collusivo con i pubblici ufficiali non solo consentiva loro di influenzare la predisposizione del bando di gara, in modo da avere la "quasi" certezza di aggiudicarsela, ma giungeva anche a condizionare i profili negoziali che avrebbero regolato il successivo rapporto in maniera sfavorevole all'ente pubblico, a tutto vantaggio del privato. Ed in un contratto destinato a durare venticinque anni, è agevole intendere quanto sia stata infida e perniciosa una siffatta capacità d'infiltrazione, per l'equilibrio negoziale fissato dal bando di gara prima e dalla convenzione di concessione poi.

Il fulcro, comunque, resta sempre, ovviamente, Paolo Romeo.

Questi promette quindi il suo interessamento e aggiunge inoltre che, l'allineamento di Cammera a Barbieri è un imperativo categorico imprescindibile: "si, glielo dico, glielo dico io ... ma voglio dire, gli dico io ...lui gli deve dire che parla con te ... no, ma lui lo deve fare in maniera categorica – (parla in terza persona) - guardate, io parlo con ... ...gli deve dare, glielo deve comunicare e dimostrare", dopo di che, chiede a Barbieri se ha rappresentato le altre questioni: "per il resto? ...gli altri aspetti li hai parlati? ...dei parametri che non c'è...". Barbieri nel passaggio successivo fa comprendere con chiarezza che si stanno riferendo all'appalto, il cui bando a questa data non è stato ancora pubblicato. In primo luogo perché afferma di dover fare riferimento all'Ing. Bruno Fortugno, incaricato del settore servizi tecnici al quale è stato conferito in data 20.05.2014 incarico di alta professionalità al fine di coadiuvare il dirigente nella gestione del servizio idrico integrato. In seconda battuta perché fanno riferimento al servizio di bollettazione tipico di tale servizio di gestione e che non ha attinenza col servizio di depurazione gestito da ACQUEREGGINE ma con quello della fornitura idrica a quella data gestito da SORICAL. Barbieri quando parla del bando fa delle affermazioni riferite alla sua impresa che lasciano chiaramente comprendere che ritiene l'aggiudicazione dell'appalto al suo gruppo imprenditoriale come cosa fatta: "gliene ho parlato, dice che quello erano il massimo dei parametri, ...ho capito che non ne sapeva ...devo parlare con Bruno! ...gli ho spiegato, quando tu, quando io perdo ...inc... perdo uno e due, quando mi aumenta l'energia elettrica aggiungi un altro milione, e sono due e due, altri ottocento se ne vanno per la bollettazione, e sono trecentomila di differenza, ...devono esserci questi tre milioni in più! ...se mi carichi tre milioni di costi, ...ma lui non sa il totale che esce...". Romeo lo invita quindi a rivolgersi a Bruno (ndr. Fortugno) e lo mette in guardia sulle spiccate capacità di Cammera di strumentalizzare gli eventi a proprio favore. Tale passaggio evidenzia come Romeo, consapevole del fatto che Fortugno sia più malleabile di Cammera, mette in guardia Barbieri invitandolo a non sottovalutare la furbizia del dirigente, il quale è in grado di girare a proprio vantaggio ogni situazione, ovvero di trarne un profitto: "e appunto, devi parlare con quello! ...perché non ci vuole niente che lo faccia in modo strumentale, senti! ...quello è dritto (furbo), quello è fondo Mimmo ...inc... quello non dorme la notte!"

Dai termini utilizzati è quindi palese che i due fanno riferimento al bando per la gestione integrata dell'idrico e depurazione, come è altrettanto evidente il coinvolgimento di un quarto uomo di nome Bruno, sopra identificato senza ombra di dubbio nell'Ing. Bruno Fortugno che è alle dirette dipendenze di Cammera e che ben conosce la materia. Fortugno appare essere nella condizione di poter rivedere i parametri del bando, tanto che, Barbieri non esita ad affermare che se Bruno Fortugno fosse stato il dirigente del settore servizi tecnici tutto sarebbe stato più semplice, volendo chiaramente intendere che Fortugno è un soggetto da loro già "comprato", più malleabile e a completa disposizione del gruppo.

Ed effettivamente la questione dei parametri che era stata oggetto del dialogo tra Barbieri e Cammera (questione in cui sarebbe stato coinvolto, di lì a breve, Fortugno), non poteva che riferirsi alla predisposizione - a quell'epoca era in corso il procedimento d'istruzione per la sua redazione - del bando di gara oggetto d'investigazione, atteso come la questione della bollettazione ed in generale del valore dei costi per l'impresa, erano estranei al contratto intercorrente all'epoca del dialogo tra il Comune di Reggio Calabria ed Acquereggine SCARL. Questo, infatti, aveva ad oggetto la depurazione delle acque a cui è estranea qualunque forma di bollettazione. Siffatto servizio, invece, è connesso alla fornitura idrica e può essere posto a carico dell'ente pubblico o dell'impresa concessionaria, secondo la ripartizione negoziale delle obbligazioni concessorie che, appunto, era oggetto della trattativa delittuosa tra imprenditore e pubblici ufficiali, insieme ai costi complessivi che l'impresa doveva sostenere. E' chiaro, perciò, come il Barbieri perorasse dapprima presso Cammera (sponsorizzato da Romeo), quindi presso Fortugno (reputato soggetto già incline e propenso a venire incontro alle esigenze del privato) le necessità dell'impresa di garantirsi clausole contrattuali che consentissero di accumulare maggiori profitti, attraverso lo squilibrio del rapporto economico a danno dell'ente pubblico o dell'utente finale: l'inerme cittadino.

Ma nonostante, il bando non fosse ancora pubblicato (lo sarà solo ad aprile 2014), nello stesso mese di marzo 2014 le cimici dei Carabinieri registravano in modalità ambientale, all'interno dell'ufficio in uso a Paolo Romeo presso i locali della Fata Morgana, un dialogo tra quest'ultimo e Domenico Barbieri in cui si faceva esplicito riferimento a pregressi contatti intercorsi con i pubblici ufficiali in ordine ad alcuni dei parametri più scabrosi (per il callido disegno, volto a frodare gli interessi pubblici che vi è insito), dell'incanto: le previsioni di volume d'acqua fatturato, indicate artificiosamente al rialzo nel bando di gara. Una siffatta previsione avrebbe avuto effetti nefasti per il Comune di Reggio Calabria, durante l'esecuzione del rapporto negoziale. Ed infatti, non raggiungendosi i volumi dichiarati dall'ente pubblico, su cui il privato aveva fondato il suo piano economico, il Comune di Reggio Calabria avrebbe dovuto corrispondere all'impresa aggiudicataria la differenza tra il ricavo previsto e quello reale. E poiché sia agli imprenditori (ed al loro consulente criminale: Paolo Romeo), sia ai dipendenti pubblici, siffatti elementi erano ben noti, ne risulta evidente come non solo si stesse ritagliando il bando al fine di orientare l'esito dell'incanto a favore del futuro aggiudicatario, ma si stessero, al contempo, predisponendo i parametri normativi, affinchè quest'ultimo conseguisse ingenti, quanto ingiusti guadagni, in corso di esecuzione del rapporto negoziale appaltato. Insomma, una clamorosa truffa!

Ma Cammera si opponeva, rilevando la necessità per il Comune di conseguire adeguate garanzie economiche non solo per l'esecuzione dei lavori, ma anche e soprattutto per lo svolgimento di un servizio pluriennale di assoluto rilievo ed indispensabilità per cittadinanza. Tuttavia, erano le stesse ulteriori previsione normative del bando a smentire il dirigente, svelando come una tale necessità non fosse stata presa affatto in considerazione; ed infatti, era stata prevista la possibilità che l'aggiudicatario sostituisse a sé una newco: una società di progetto di nuova costituzione che sarebbe subentrata nella gestione del servizio oggetto dell'appalto. Ma il bando non imponeva che la newco fosse dotata di alcun patrimonio sociale minimo o altra forma di garanzia del rispetto delle imponenti obbligazioni pecuniarie coeve alla gestione della concessione. In sostanza, le qualità economico-patrimoniali servivano solo a selezionare l'aggiudicatario, mentre erano, poi, svilite nella concreta gestione del rapporto, allorquando, invece, dovevano avere maggiore rilievo, per garantire effettivamente le esigenze pubbliche che i pubblici ufficiali dovevano tutelare.

Una palese illogicità che svela la reale intenzione di Cammera e di Fortugno: favorire il R.T.I. che Barbieri e Scambia avevano progettato, tramite l'alleanza, coltivata nel tempo e grazie alle informazioni riservate nella loro disponibilità con il partner spagnolo Acciona Agua S.L.. Senza, infatti, preventivi accordi con colossi del settore, era impossibile partecipare proficuamente all'incanto per le imprese ordinariamente impegnate nella gestione di tali servizi per una città di medie dimensioni qual'è Reggio Calabria. E poiché gli altri concorrenti non potevano immaginare una previsione così illiberale nel bando di gara, nessuno avrebbe potuto organizzare, negli stretti tempi previsti, un'alleanza imprenditoriale che consentisse la partecipazione all'incanto.

La scelta di Cammera va considerata nell'ottica che, alzare il requisito del fatturato medio considerando sia la parte lavori che quella di gestione preclude alle imprese medio piccole la possibilità di partecipare al bando, di fatto agevolando la partecipazione della sola cordata ACCIONA e la conseguente aggiudicazione della gara con un ribasso irrisorio.

Appare chiaro che considerando investimento per l'intervento gestione e lavori, anche la previsione relativa al capitale sociale posseduto dal concessionario lievita, in quanto calcolato pari ad un ventesimo del valore dell'investimento.

Infatti, il 26 gennaio 2015, la IDRORHEGION S.C.A.R.L. (ex ACQUEREGGINE) e la ACCIONA AGUA creano una nuova società "ad hoc" per la gestione dei settori idrici, fognari e della depurazione. Nasce la "RHEGION–AGUA S.C.A.R.L.", Presidente del consiglio di amministrazione è Luigi Patimo fratello di Nicola che, a sua volta, è direttore tecnico della ACCIONA, mentre, vice presidente del consiglio di amministrazione è Alberto Scambia. La proprietà della RHEGION AGUA è al 50% della ACCIONA AGUA SERVICIOS S.L. e per l'altro 50% della IDRORHEGION.

Secondo le indagini svolte dal pm antimafia, Stefano Musolino, il rigoroso criterio selezionante imposto dai pubblici ufficiali infedeli ha una motivazione molto chiara: agevolare uno specifico candidato, ritagliando i parametri del bando sulle sue caratteristiche, ponendo, così, le condizioni affinchè fosse il favorito.

Ma ciò non bastava ancora.

A conferma della difficoltà in cui sarebbe incorso ogni altro candidato che non fosse stato messo in condizione di conoscere per tempo taluni dei rigorosi parametri previsti nel bando (come, invece, avevano avuto modo di approfittare Barbieri ed Alberto Scambia), anche l'unico R.T.I. concorrente aveva incontrato difficoltà a predisporre per tempo la documentazione, attestante il possesso dei requisiti richiesti.

A questo punto appare chiaro che l'interesse di Barbieri ad ottenere la proroga appare solo quello di verificare la presenza di altri concorrenti. Cammera dal canto suo non vuole apparire come un tifoso della cordata ACCIONA e si vuole opporre alla seconda proroga. Incalzato da Barbieri però si lascia andare ad un commento fortemente rivelatore della reale situazione e afferma che nel caso la gara fosse andata deserta l'avrebbero rifatta, paventando in tal caso la partecipazione di altre imprese: "E va bè, la rifacciamo! Così partecipano altri, ...va deserta e la rifacciamo!". Cammera ammette implicitamente di aver confezionato il bando di gara con la finalità di escludere le concorrenti del gruppo "ACCIONA IDRORHEGION", infatti se la gara fosse andata deserta verosimilmente egli avrebbe dovuto, nel riapprontare il bando di gara, abbassare i requisiti economici di partecipazione visto che la prima gara era andata deserta. Compiendo tale inevitabile operazione avrebbe permesso ad altre imprese di accedere alla competizione.

Cammera, però, in quel periodo è nell'occhio del ciclone. La dinamica relazionale delittuosa: pubblici ufficiali/imprenditori era in una fase di stallo. Era necessario un intervento risolutore. Ed ancora una volta era Paolo Romeo ad intervenire, attraverso una lucida e suadente manovra, volta a tranquillizzare ed agevolare il Cammera, acquisendone i favori. Romeo, infatti, era già a conoscenza dell'impasse in cui versava la trattativa tra il dirigente comunale ed il Barbieri per conseguire l'agognata, seconda proroga. Il suo intervento era, quindi, necessario e sarebbe stato caratterizzato - per com'è suo costume di soggetto insieme centro di potere sociale e di attenzione investigativa - da una straordinaria, quanto subdola raffinatezza criminale. I fatti accertati dai Carabinieri confermerebbero il ruolo risolutore della vicenda posto in essere da Romeo, il quale corrompeva Cammera attraverso l'utilità consistente nel mettere a disposizione del dirigente comunale la rete relazionale dell'associazione segreta, al fine di garantirgli protezione mediatica e politica. Ma così anche di tutelare la posizione dirigenziale del sodale che era essenziale per continuare a coltivare le manovre di potere del Romeo e l'infiltrazione della ndrangheta in uno degli uffici più rilevanti (per flussi di spesa movimentati a favore dei privati) del Comune di Reggio Calabria.

L'ulteriore proroga era concessa, ma la modalità procedurale adottata, poneva in condizioni il R.T.I. di comprendere come non vi fossero altri concorrenti e, quindi, di presentare la successiva offerta ed aggiudicarsi la gara al minimo ribasso: lo 0.1%. Insomma, un affare per tutti, fuorchè per gli interessi pubblici coinvolti.

Il bando di gara indica nel 19 giugno 2014 la data ultima di presentazione delle offerte. Il 10 giugno 2014 la S.U.A.P., su richiesta del R.U.P. Marcello CAMMERA, proroga i termini di scadenza della presentazione delle offerte sino al 9 luglio 2014. In pari data, sempre dietro istanza del R.U.P., viene concessa un'ulteriore proroga[2] sino al 06 agosto 2014.

E' palese che le proroghe dei termini di scadenza per la presentazione delle offerte sono finalizzate esclusivamente a consentire alla cordata "ACCIONA-IDRORHEGION" di acquisire la matematica certezza di non avere la concorrenza di altre partecipanti. La certezza di essere "soli" deriva dal fatto che alla data della seconda proroga, avvenuta strumentalmente il giorno stesso della scadenza del termine, se qualche impresa fosse stata interessata a partecipare avrebbe certamente già presentato la sua offerta ed eventuali nuovi soggetti giuridici interessati non avrebbero certo potuto, in poco meno di un mese, organizzarsi per partecipare ad un bando di gara tanto complesso. Pertanto "ACCIONA-IDRORHEGION" non presenta la propria offerta allo scadere della prima proroga, nella certezza, derivante dagli accordi corruttivi con Cammera, che la proroga verrà concessa. Il raggruppamento temporaneo di imprese è quindi poi in grado di modulare la propria offerta con un ribasso minimo dello 0,1% e si aggiudica in solitudine e con un ribasso irrisorio la gara in argomento.

L'aggiudicazione dell'appalto nei termini illeciti documentati dai Carabinieri, tuttavia non bastava a soddisfare la bulimia degli imprenditori aggiudicatari. Subito dopo l'aggiudicazione provvisoria della gara, perciò, era proprio la predisposizione della convenzione e gli equilibri obbligazionari ad esso inerenti a diventare oggetto delle ulteriori dinamiche corruttive avviate tra gli imprenditori del citato R.T.I. ed i pubblici ufficiali infedeli.

Con particolare riferimento alla tariffazione, il responsabile del Servizio Sportello Unico Espropriazioni del Comune di Reggio Calabria, Demetrio Beatino, sostiene che il Comune ha previsto un corrispettivo in caso di scostamento tra i volumi garantiti, fissati in 18 milioni all'anno di metri cubi e quelli realmente fatturati. È interessante notare come Beatino abbia consapevolezza che tali consumi non verranno mai registrati quindi, è conscio del fatto che, il Comune sottoscrivendo la convenzione si vedrà costretto a pagare da subito una penale in favore del concessionario: "...è giusto ed è corretto e mi piace la formula con la quale è stata concepita il discorso della tariffa, ...della, come dire, ...del correttivo rispetto ai volumi che noi abbiamo previsto e che voi eventualmente non avrete, ...perché noi abbiamo dichiarato che, facciamo diciotto milioni di ...inc... l'anno e quelli li dobbi, ve li dobbiamo garantire, mi piace la formula per come è concepita, quel rapporto di correzione è corretto, è fatto bene, cioè è un sistema, ...a quello si aggiungono una serie di ulteriori rischi che noi non possiamo mettere in conto per conto nostro". Cammera interrompe Beatino ed esclama: "cioè, in generale qualsiasi cosa avvenga" e quest'ultimo aggiunge: "ricade su di noi!" continuando poi: "è una ...inc... dell'equilibrio finanziario, ...rispetto al piano che voi avete fatto ...il piano che voi avete fatto ha un punto di equilibrio che non è il venticinquesimo anno ma è il diciannovesimo, per cui voi per esempio, gli ultimi sei anni ce li avete totali di ...profitto e, se io mantengo quell'equilibrio finanziario, quell'equilibrio finanziario lo debbo andare a ragionare sui 25 anni, non lo posso ragionare prima, o come non lo posso ragionare neanche a 20 anni, perché, la, ...il principio è quello là dei 25 anni".

In sostanza i conversanti dimostrano di essere a conoscenza tutti che il volume d'acqua fatturato dal comune di Reggio Calabria non si sostanzia in un dato reale, infatti i volumi fatturati sono nettamente maggiori di quelli realmente consumati. Sia Cammera che Beatino hanno piena consapevolezza della questione, infatti l'argomento che Patimo solleva è proprio sulla durata della fase di azzeramento del rischio di impresa per la cordata ACCIONA, che Cammera viste le rimostranze di Patimo su un periodo breve vorrebbe fissare in convenzione per 5 anni. In tale quinquennio il comune pagherebbe la differenza ad ACCIONA tra i volumi d'acqua reali e quelli fatturati ma non incassati. Tale vicenda era stata chiarita a sit dall'Ing. Marcello ROMANO: "L'appalto a mio avviso è stato condizionato sin dall'inizio da un dato non afferente al dato reale e cioè che, il volume fatturato annuo dal comune di Reggio Calabria veniva previsto negli atti posti a base di gara in 19 milioni e 700.000 mc. Circa. In realtà, da quanto ho potuto in seguito apprendere anche dai servizi finanziari in particolare dal settore Tributi, il dato concreto è di circa 13 milioni di mc. Questa differenza comporta a livello economico una differenza d'importo da euro 40 milioni circa ad euro 26 milioni circa di fatturato. Poiché l'ATI ha determinato il suo piano economico finanziario e cioè, in altri termini, la sua offerta di gara su un fatturato di 40 milioni attualmente non presente, le previsioni di gara e quelle trascritte nello schema di convenzione, comportano che per i primi cinque anni l'amministrazione comunale debba ristorare l'ATI della differenza tra la previsione di ricavo dell'ATI di circa 8 milioni anno (20 cent. per mc. fatturato) e il ricavo effettivo che, allo stato, sarebbe di circa 5 milioni e 200.000 euro. Preciso che questi, sono ordini di grandezza, le cifre dettagliate possono essere desunte dal piano economico finanziario presentato dall'ATI, rintracciabile presso gli uffici comunali competenti. Quanto sopra si traduce nella circostanza che, laddove non si elevi il volume fatturato, l'amministrazione comunale si troverebbe esposta nei confronti dell'ATI per oltre 15 milioni nei primi 5 anni. Lo schema di convenzione prevede poi che, il ristoro avvenga in via automatica tramite il prelievo dell'ATI (interessata alla riscossione) dalle quote dell'idrico. In merito voglio infatti precisare, sempre per ordine di grandezza che, il costo fatturato di 2 euro a mc. Per il servizio idrico integrato è ripartito per 20 cent. quale quota destinata al servizio fognario e 1.80 al servizio idrico. ACCIONA incassa la quota destinata al servizio fognario per la gestione dello stesso, mentre, rimette al Comune le quote incassate per l'idrico al netto degli onori di riscossione. L'automatismo di cui sopra previsto in convenzione, consente ad ACCIONA di ristorarsi automaticamente del minore introito ottenuto sul fognario, non rimettendo al Comune le quote di riscossione dell'idrico. Ciò comporta, ovviamente, una minore esposizione del Comune che, pertanto, sarebbe chiamato per i primi 5 anni ad integrare le risorse dell'idrico con fondi di bilancio comunale, ovvero, ad aumentare la tariffa. La situazione è resa ancora più critica per il comune, dalla pretesa di ACCIONA di ottenere il ristoro anche in relazione alla differenza tra l'importo fatturato e l'importo riscosso e ciò fino alla quota di morosità del 6.5% previsto per legge. In altri termini, poiché per quanto ho avuto modo di apprendere vi è un alto tasso di morosità che si aggira attorno al 30% minino, il Comune sarebbe chiamato a corrispondere ad ACCIONA, non solo la precedente differenza tra volume previsto e volume fatturato, ma anche quello ulteriore tra volume fatturato e quello riscosso, senza nessuna alea a carico dell'imprenditore, che vedrebbe certo il suo guadagno a prescindere dal rischio imprenditoriale".

Mentre Beatino, pervicacemente, sostiene che è opportuno servirsi del cosiddetto premio aggiuntivo derivante dall'incremento dei volumi fatturati e riscossi, in maniera tale da mascherare queste spese sotto altra forma, anche perché, un ulteriore incremento dei già alti livelli di tariffazione è cosa improponibile: "si ma noi non possiamo pensare di aggiungere nella tariffa e innalzare la tariffa rispetto ai due euro che abbiamo, perché se noi alziamo la tariffa rispetto ai due euro, possiamo rimodularla, ma oltre due euro non è pensabile ...inc... da un punto di vista sociale, noi paghiamo una tariffa che è la più alta d'Italia!".

Il progetto criminale, tuttavia, non aveva l'esito sperato, nonostante Cammera e Fortugno avessero predisposto, di concerto tra loro, la convenzione nei termini auspicati dall'aggiudicatario.

Accadeva, infatti, che l'assessore comunale Marcianò affidasse ad un suo dirigente fiduciario: l'ing. Romano, il controllo di quella bozza di convenzione; sicchè, erano svelati molti degli artifici posti in essere a favore dell'impresa ed a danno del Comune di Reggio Calabria e la determina era oggetto di successive modificazioni.

Il sistema di corruzione, tuttavia, è ormai scoperto.

E a dare la spinta decisiva alle indagini del pm Musolino e dei Carabinieri sono proprio le conversazioni di uno dei fermati, Toni Cammera, fratello di Marcello. A bordo di una barca, in dolce compagnia, Toni Cammera persuaso che in quell'ambiente non vi fossero microspie, riferiva alla donna tutta una serie di patti corruttivi che avevano scandito le vicende amministrative sopra rassegnate ("...il discorso delle mazzette..." era l'incipt della conversazione). Il racconto di Toni Cammera diviene così il canovaccio lungo il quale strutturare il percorso dimostrativo che qui si propone. Ed infatti, essendo lo stesso Toni Cammera uno dei diretti protagonisti di quelle vicende, il suo racconto trova, volta per volta, straordinari elementi di riscontro. Toni Cammera fa il punto sulle promesse (talune mantenute, talune ancora da realizzarsi) a favore dei pubblici ufficiali infedeli e dei loro familiari o favoriti. La genuinità della conversazione è resa palese dall'improvvisa preoccupazione insorta nella donna – a cagione della rilevanza delle informazioni ricevute – che l'imbarcazione potesse essere intercettata e dai commenti successivi di Toni Cammera che, peraltro, sembra muovere le sue argomentazioni dal seguente giudizio di valore: le "mazzette" ovvero la corruzione deprecabile moralmente è quella in cui i pubblici ufficiali percepiscono compensi in denaro (nella specie Fortugno); se, invece, l'utilità posta a base del sinallagma è costituita dall'offerta o dal conseguimento di attività lavorativa (di tipo autonomo o dipendente, occasionale o stabile), il fatto perderebbe ogni disvalore (proprio i due fratelli Cammera), in quanto il corrotto o chi per lui renderebbe, comunque, una prestazione sinallagmatica. Sempre sul piano del giudizio di attendibilità del narrato dei dialoganti, va evidenziato come la donna pur venendo messa a parte da Toni Cammera della questione "mazzette", era già a conoscenza di numerose circostanze e soggetti coinvolti nella vicenda. Si è già accennato in precedenza alla sua immediata identificazione del Fortugno quale quello "famoso", in relazione, appunto, alle "mazzette". Ma va aggiunto come ella palesasse un'intensa conoscenza anche di aspetti di dettaglio relativi a talune delle vicende narratele che le consentivano di intervenire nel dialogo per introdurre temi ed argomenti, chiedere chiarimenti o apportare contributi informativi. Così, ad esempio, appreso da Toni Cammera di una questione legata ad una prestazione professionale svolta da Marcello Cammera a favore di "Risorse per Roma", la donna interveniva per rammentare come si trattasse del lavoro concretamente eseguito da tale: "Tomas". Ne consegue, perciò, come anche le porzioni della conversazione che si risolvono in dichiarazioni etero-accusatorie devono essere apprezzate come dotate di sicura affidabilità ed attendibilità. Anche tali porzioni dei fatti riferiti, infatti, sono sia strettamente connesse ai fatti che coinvolgono uno dei dialoganti, sia provenienti da soggetti che mostrano di avere mantenuto relazioni di speciale intensità cognitiva e fiduciaria con quelli coinvolti nelle dinamiche criminali in cui Toni Cammera non è diretto protagonista.

Ecco la conversazione integrale:

CAMMERA Antonio

Allora questo incontro, ...è dovuto per un lavoro molto importante! ...abbiamo deciso io e mio fratello di farlo, ...perché, è venuta fuori di nuovo, ...il discorso, "mazzette"! ...inc.... Allora di questa società nuova che hanno preso, hanno vinto la gara a Reggio, ...70 (settanta) milioni, ...sono tre i soci, uno è Luigi, che rappresenta ACCIONA, un colosso a livello mondiale come dire, il maggioritario azionista, ...Poi l'altra società che adesso si chiama IDRORHEGION dove c'è, ...Mimmo che ha il 30%, ed il 70% un certo Alberto che è di Roma, che ha socio con ACEA, ...Questo è quello che gestisce tutto che gli aveva detto, ...qualche anno addietro a mio fratello, ...che lui, ...una volta a cena gli ha detto: "allora io faccio come tutti gli altri anni ...inc..." e mio fratello gli ha detto, ...inc... vabbè saliamo su alla Procura -, ...gli ha detto "no, no, no", ed è finita questa storia, mio fratello pensando che, ...sono soldi questi! ...Una sera Mimmo gli ha detto a mio fratello, anzi Luigi gliel'ha detto che, questo Alberto, ...gli ha portato in conto, quando facevano il CDA, ...12 (dodici) milioni ...dodici ...inc... che aveva dato attraverso un lavoro ...inc...

DONNA

Quello che aveva fatto Thomas

CAMMERA Antonio

allora, ...mio fratello là si è incazzato! ...Gli ha detto che "c'entra?" Io ho avuto un incarico in una società che lavora per il comune di Roma che ho fatturato, ho pagato anche un geometra per fare la relazione e sono andato a ...inc... Ho pagato le tasse regolarmente, ...ha detto "ora che c'entra Rhegion?" "li dovete pagare voi perché lui dice che Rhe (tossisce n.d.r) questo Alberto", ...dice che gli deve ritornare i soldi a quello" ..."ha detto no, ma non esiste sta cosa! perché, che c'entra, io ho fatto un lavoro, mica" ...e Marcello gliel'ha detto questo, pure perché questa cosa a me non piace! ha detto "non c'entrate niente voi, io ho fatto un lavoro perché mi è stato retribuito il lavoro, punto! non è, ..." E poi questo come fa a tornarglieli alla società, glieli da in nero? ...Allora il mio dubbio all'inizio quale è stato? ...che questo ...inc... tenendoseli, naturalmente se li fotte lui, diciamo il 70% sarà così ...inc... gli ha detto "vedi che noi paghiamo dodicimila euro al mese a Bruno che sarebbe...

Donna

quello famoso!

CAMMERA Antonio

Il sottoposto. Mio fratello là si è incazzato e ha detto "scusa come?", dice "no perché, questo Alberto ...inc... là è successo un bordello ...inc... io non so niente poi, ...ma che cosa vuol dire? ...inc..." fatti quattro conti, che per quattro anni lui si è portato a casa circa 600 milioni, perché sono 140.000 euro!

Donna

Scusa Marcello non può prendere a Bruno e dirgli...

CAMMERA Antonio

Già lui gliel'aveva detto a Bruno e lui gli ha detto "no, non so niente ma che stanno dicendo" gli ha detto "assolutamente!" ...In più, dice ora che dobbiamo firmare la convenzione, questo qui dice che dobbiamo pagare, che lui deve dare i soldi ad un assessore e al cognato del Sindaco! ...Allora è venuto da Marcello tutto incazzato e ha detto "questa cosa non mi sembra ...inc... perché BARBIERI non sa che ci sono pure io dietro questa cosa ...inc... Tanto è vero dice "ora capisco perché lui l'altro giorno mi ha detto "devo andare a trovare Bruno a casa!". E allora abbiamo parlato poi con il cugino di Mimmo, che sarebbe il famoso avvocato ...inc... di Reggio, quello ...inc... ti avevo accennato ...inc... io questa cosa... che devo fare? ha detto "è vero!" dice "si, mi ha raccontato tutto Mimmo!" dice "...inc... Marcello ...inc... con Alberto insieme a ...inc... che si fottevano i soldi... effettivamente ...inc... detto mio fratello avrei dovuto saperlo anch'io però almeno, dagliene di meno. ...Dagliene di meno." Dice "no, no, lo porta in conto... allora a quel punto gli avevano detto "facciamo una cosa, così scopriamo le carte, li chiamiamo a tutti e due, ...sia a Mimmo che ...inc..." ...perché, il cugino, l'avvocato, dice "mando Mimmo da Bruno FORTUGNO" dice che non è vero un cazzo" l'azionista è Alberto rispetto a Mimmo ...inc..." ...inc... incontriamo, li facciamo incontrare a tutti e due, Luigi, socio maggioritario con socio minoritario che sarebbe Mimmo ...inc... perché siccome con Mimmo mi diceva un giorno usciamo in barca insieme, li portiamo tutti e due in barca e chiariamo la situazione! ...anche perché gli ho detto se loro non pagano firmano la convenzione? Sono gli unici non è che può succedere qualcosa e se poi fra di loro sono ...inc... che può succedere? Un cazzo! Non succede nulla! ...Ha detto, per cui, si mette una ...si chiarisce la situazione, ha detto, così tu glielo dici! Perché io non ho mai capito, perché dovete continuare a pagare un servizio ...inc... ditta esterna ...inc... non sta né in cielo e né in terra, anche perché, le due figure che Alberto gli ha menzionato non credo che si prendano soldi, assolutamente! Cioè, poi, non lo so poi se, ma non credo, che lui possa essere l'anello ...inc... non ci credo proprio! ...O quello si è... si fotte veramente, o è lui, questo Bruno, che tira le fila che si vuole fottere i soldi, oppure è acc... è in accordo con questo Alberto e questo gli chiede... chiede, se effettivamente questo insiste nel richiedere soldi, che vadano anche loro e vediamo se effettivamente questi soldi ...inc... perché molto probabilmente è Alberto che si fotte i soldi, almeno al 70% sono convinto che è lui! ...e in quella occasione, volevamo chiarire anche la posizione, perché Mimmo vuole ...inc... perché questo Luigi ha detto per il momento fate le analisi dell'acqua con una società, perché Mimmo dice "siccome, ...abbiamo stabilito, ...hanno stabilito ...inc...70, 100 mila euro, per questo servizio delle acque ...inc... per tutte le analisi delle acque, ma io mi dovevo appoggiare ...inc... che prima era una cosa diretta, se avremmo acquisito il ramo d'azienda della NAUTILUS a meno che non si appoggia ad un altro laboratorio, il che, che ci rimane? un cazzo! ...perché le analisi le devi fare effettivamente e le analisi costano intorno ai 40 mila euro, per cui questo ...inc... 45, 50 mila euro di analisicioè che mi rimane 5 mila euro al mese? ....5 mila euro da dividere in tre! E poi, cioè, devo averlo il tempo sottobanco questa cosa non ...inc... Mimmo mi diceva "facciamo una società, ...in questa grossa società di Milano che potrebbe aprire laboratorio per le certificazioni, ...perché è uscita la normativa eh... che tutte, in tutte, i macchinari, gli oggetti che sono in contatto con l'acqua eh... destinati all'uso umano eh... deve essere, devono essere certificati, ...perciò che ti posso dire, una fabbrica che fa succhi di frutta, il passaggio delle acque dobbiamo pre, andare a fare il prelievo e vedere ...inc... e con loro ce la verifichiamo e questo sarebbe una cosa buona perché è su tutto il territorio nazionale e vogliono aprire questo laboratorio qui di analisi, ...e Mimmo dice "tu fai società con loro e nello stesso tempo si apre un laboratorio per fare anche le analisi, per cui questi 70, 100 mila euro che loro ci versano..."

Donna

...inc...

CAMMERA Antonio

"...inc... li mettiamo là" dice "e compriamo i macchinari che dobbiamo comprare per fare poi un domani il laboratorio per cazzi nostri" ...Siccome lui si vuole appoggiare a uno che è un po' lestofante (MALLAMACI ndr), però, qui Mimmo giustamente ...inc... perché questo gestisce un depuratore di Gioia Tauro, che mi ha detto lui, tra due anni, tra due anni ...inc... scade la convenzione dice, e noi dobbiamo entrare a prenderci la depurazione con il depuratore di Gioia Tauro, avendo un colosso dietro possiamo farlo, per cui cominciamo a lavorare con lui, che a me non piace. "Ma" gli ho detto io a mio fratello "parlane con Luigi" perché secondo me Luigi ti dice di no ...inc...", infatti mio fratello gli ha detto "vedi che..."Mimmo gli ha detto a mio fratello che vuole fare gli esami generali delle acque presso ...inc... Mimmo ha interesse, anche perché ...inc... lavora con MALLAMACI, convivono nello stesso ufficio, l'ha mandato apposta anche a Milano per fare un colloquino. E lui insiste che poi gli ha detto "vedi che ho trovato un altro laboratorio che ci fanno sia uno che l'altro, ci mettono a disposizione un piano.... faranno...., gli strumentari che hanno se bisogna aggiungerli li compriamo noi". Dice "ah ma io sono andato a parlare con... a Gioia Tauro... che fino ad oggi non si è fatto niente, per cui dovrebbe venir fuori pure questa cosa, ...è l'occasione, perché io stringendoli a tutti e due, per fargli capire, troviamo una soluzione che, se io devo ...inc... ancora, dirgli qualcosa a Luigi, visto che tu hai la rete di depuratori a Cagliari mi fai andare là per fare esperienza però magari se troviamo una formula che mi paga sempre ALLUMINIO CONDUTTORI che non è riconducibile, perché Luigi è uno di quelli che non vuole sapere un cazzo nel senso dice "...inc.... non ti posso mettere, perché fino a quando c'è tuo fratello io non ti posso infilare da nessuna parte, almeno in modo diretto, ...ecco perché dicevo io, troviamo, ...gli diciamo a lui di assumermi da qualche parte sotto un'azienda però che vado a lavorare... Insomma la soluzione io volevo, ...in modo tale insieme di trovare una soluzione, oppure risulto sempre ALLUMINIO CONDUTTORI con un altro stipendio, faccio le consulenze a Reggio... a Roma o mi manda in Sardegna per un po' di tempo e poi non appena mi fa fare tre quattro mesi, quando mio fratello se ne va, posso pure rientrare, e questo è ...inc...

Donna

Senti, non è che ci sta qualche microspia, qualcosa?

CAMMERA Antonio

Qua?

Donna

Eh

CAMMERA Antonio

Non penso! ...A mare no!

Donna

E tu che ne sai?

CAMMERA Antonio

Cioè anche se c'è una microspia che cazzo ...inc... la Procura indaga, segue questo passaggio di denaro, a me pure non è che mi stanno facendo chissà, cioè non è che ...inc... perché poi, se noi facciamo scoprire questo, io e te ci devono solo ringraziare perché poi da domani non pagheranno!

Donna

A meno che non è quello che sai tu, ovviamente e quindi ...inc..."

CAMMERA Antonio

...eh, certo! lo mettono, però, però lo mettono alle strette, viene fuori! Quindi, per quale motivo dobbiamo pagare? ...allora, oggi loro, prima, si poteva anche capire perché questi portavano in conto al comune la manutenzione che facevano alcune cose mio fratello in passato gliel'ha anche bocciate perché un cambio di valvola gli portavano 30 mila euro, mio fratello si informava e la valvola costava diecimila ...inc... e gliela bocciava ...inc... Naturalmente questo, Bruno, poteva essere uno di quelli che avallava le cose, ...per cui, non ci sta ...inc..., però se effettivamente gli davano qualcosa

Donna

...inc... BRUNO aveva...

CAMMERA Antonio

...inc... andavano sempre a risparmiare, ma oggi, questo, non è più così! ...perché loro hanno vinto l'appalto e se la devono gestire loro, per cui, se il comune... perché dovete pagare, a che pro? ...Non è che vi può fare un cazzo, o può fare ostruzionismo, nessun tipo di ostruzionismo, ...cioè invece di chiedere le analisi delle acque ogni 15 giorni te le chiede ogni settimana, solo quello può fare! Queste sono le cose che volevamo dire, cioè non vi possono fare un cazzo perché dovete pagare? Allora, se io li metto nelle condizioni ...inc... risparmiano un sacco di soldi ...inc... a me, se mi mettono da qualche parte, non è che mi danno soldi a gratis, io vado a lavorare! ...eh! ...tutto qua! Cioè questo pensa se... se è vero? ...inc... 12.000, sono 140 mila euro l'anno nero, Sono quattro anni che durano...

Donna

A nero!

CAMMERA Antonio

...sono 560 mila euro! mio fratello è incazzato nero perché si è comprato l'appartamento a Milano... e non vuole fare il dirigente perché giustamente al dirigente toccano responsabilità

Donna

Chi questo?

CAMMERA Antonio

questo Bruno, non vuole fare il dirigente perché a lui gli sta bene questa posizione! Secondo me, con questo Alberto ...inc... secondo me dividono tra di loro!

Donna

eh, infatti! proprio ora te lo stavo dicendo!

CAMMERA Antonio

Già questo è lestofante! ...l'ho conosciuto poco!

Donna

A questo Bruno?

CAMMERA Antonio

se no, no al, non per ...inc ... so che Bruno pure è un ...inc..., ad Alberto l'ho conosciuto ...è un viscido! E questo è quello che mi aveva proposto di andare a Cosenza a lavorare per mille euro a tempo determinato quando ...inc... mi ha detto, ...inc... un progetto però di mille euro e tu ti sei offeso, ...cioè tu gli dai 12 mila euro a quello e poi a me vieni e mi dici ...inc... poi ...inc... e a me dai mille euro ...inc... lasciamo stare.

Secondo quanto narra Antonio Cammera, il fratello Marcello aveva ritenuta chiarita la vicenda "mazzette" con Alberto Scambia, in quanto riteneva di aver fatto comprendere quali fossero i sistemi da lui prediletti per ricevere il prezzo della corruzione, ovvero incarichi professionali, certamente meno rischiosi. Ciò sino a quando Luigi Patimo, in epoca successiva all'aggiudicazione del bando di gara in argomento, lo rende edotto del fatto che Scambia, durante un consiglio di amministrazione - riepilogando i costi in nero derivanti dal prezzo delle corruzioni necessarie a comprare i pp.uu. infedeli che avevano consentito l'aggiudicazione dell'appalto e che continuavano a favorire l'ATI – aveva incluso tra i costi di corruzione anche una tangente corrisposta a Marcello Cammera, per il tramite di una prestazione professionale, chiedendo ai soci Patimo e Barbieri di versare la loro quota, anche in relazione a tale forma di mazzetta.

La tangente versata a Marcello Cammera si sostanzia in un incarico professionale assegnato al dirigente comunale attraverso una società del comune di Roma, individuata in "RISORSE PER ROMA S.p.a.". Alberto Scambia avrebbe riferito ai soci di dover restituire il valore di 12.000 euro, corrispondenti alla mazzetta versata attraverso l'assegnazione dell'incarico professionale affidato al dirigente comunale nel tramite di detta società.

Marcello Cammera, secondo il racconto del di lui fratello, appresa tale circostanza sostiene di aver ricevuto e svolto tale incarico ma obietta il fatto che la "mazzetta" ricevuta non proviene da imprese di Alberto Scambia, bensì da una società a questi estranea e completamente di proprietà di "Roma Capitale", Scambia, a suo dire, quindi, non poteva pretendere dai soci la restituzione dell'importo di tale dazione "corruttiva" versata di fatto dalla società "RISORSE PER ROMA". Marcello Cammera infine evidenzia anche il fatto che Scambia, pur ricevendo la quota della dazione corruttiva dagli altri due soci chiamati a concorrere, non avrebbe potuto restituirla in "nero" ad una società pubblica

Tale incarico è stato quindi canalizzato da Alberto Scambia in favore di Marcello Cammera attraverso l'ex senatore Domenico Kappler, utilizzando una società di proprietà di Roma Capitale, all'epoca dei fatti amministrata dallo stesso Kappler. Quindi "RISORSE PER ROMA" aveva con Alberto Scambia un rapporto privilegiato in virtù degli stretti legami di Scambia con l'allora amministratore delegato, ovvero l'Ing. Domenico Kappler Tale società non ha, oltre a quanto detto, alcun collegamento formale e non è in nessun modo riconducibile ad Alberto Scambia, né a nessuno dei suoi soci, proprio per mascherare efficacemente la dazione della tangente a Marcello Cammera. Infatti solo le rivelazioni di Antonio Cammera permettono ai Carabinieri di collegare l'incarico ottenuto da Marcello Cammera al rapporto corruttivo esistente tra questi e la triade Barbieri-Patimo-Scambia. Un incarico che è stato affidato a Marcello Cammera proprio a ridosso della pubblicazione del bando di gara per il servizio idrico integrato del comune di Reggio Calabria avvenuta il 28.03.2014.

Kappler è un uomo di Alberto Scambia ed abbia un "ruolo operativo invisibile" in IDRORHEGION. Un'esaustiva conversazione in tal senso è quella intercorsa tra i due il 31.03.2016; l'oggetto della conversazione è la cessione di quote societarie nell'ambito della "IDRORHEGION" .

Agli atti dell'indagine, emerge inoltre come Alberto Scambia abbia ricevuto informazioni riservate sull'inchiesta "Reghion" a Catanzaro, verosimilmente all'interno o nei pressi del Palazzo della Regione. Al ritorno da Catanzaro Alberto Scambia contatta telefonicamente Domenico Kappler e gli manifesta un turbamento ed una forte incertezza sulla firma della convenzione da parte del comune di Reggio Calabria. Appare evidente che Scambia ha appreso notizie riservate nel corso del colloquio avuto quella mattina, verosimilmente nella sede della Regione Calabria, con un interlocutore sconosciuto a questa P.G. Dalla conversazione si ha ulteriore conferma che il trio Barbieri-Scambia-Patimo aveva deciso di nominare Kappler presidente di "Idrorhegion Scarl" in quanto Scambia afferma che KAPPLER è "presidente in pectore" e resterà tale in quanto la convenzione con il comune di Reggio Calabria non verrà firmata e Idrorhegion non avrà alcun presidente: "comunque ti vedo sempre meno in Pectore a te (riferendosi alla prevista nomina a presidente di Kappler, quindi presidente in pectore n.d.r.)." "Mi sa che sarà un Pectore all'infinito." "eh ho questa sensazione.". Kappler allarmato chiede a Scambia se avesse appreso elementi nuovi: "Hai avuto elementi nuovi?", Scambia ovviamente non svelerebbe mai tali circostanze durante una conversazione telefonica e continua a sostenere che sono solo sue sensazioni: "Ho queste sensazioni io, sai sono nella palla di cristallo. Io penso che, che resterai famoso ne ...nel... come presidente" "Nella storia come primo ...inc... in pectore" "Non perché ci sarà un altro presidente." E Kappler conclude la frase di Scambia: "Perché non ci sarà proprio."