"Fata Morgana": la scalata della 'ndrangheta alla grande distribuzione di Reggio Calabria. Indagato Pino Benedetto

reggiocalabriaquiiper 500di Claudio Cordova - Oltre ai presunti reati, ci sono dei passaggi di un'importanza sociale estrema nelle carte che documentano la scalata alla grande distribuzione cittadina che avrebbero messo in atto alcuni soggetti sospettati di 'ndrangheta. Protagonisti, tra gli altri, Angelo Emilio Frascati, attualmente in carcere nell'ambito dell'inchiesta "Fata Morgana", e l'ex presidente della Reggina, Pino Benedetto, indagato per turbativa d'asta aggravata dalle modalità mafiose.

Il primo quale soggetto avente la disponibilità sostanziale di imprese attive nella grande distribuzione alimentare, il secondo quale titolare sostanziale dell'immobile di via De Nava n. 1, nell'ambito delle procedure di pubblico incanto avviate dal Commissario Straordinario della GDM Sip.a. in amministrazione straordinaria, aventi ad oggetto la selezione dei migliori offerenti per la cessione dei rami d'azienda, turbavano il regolare svolgimento delle gare, tramite collusioni e mezzi fraudolenti, volti a manipolare l'orientamento delle organizzazioni sindacali la cui opposizione determinava la revoca dell 'aggiudicazione provvisoria di alcuni dei predetti rami d'azienda alla Bonina Group S.p.a .. Fatti aggravati in quanto consumati al fine di agevolare l'infiltrazione della 'ndrangheta reggina nel settore della grande distribuzione alimentare; ed in particolare, di consentire a Frascati di potere restare baricentrico nelle future assegnazioni dei citati rami d'azienda, così da potere meglio garantire gli interessi delle imprese di fornitura di beni e servizi riferibili alla 'ndrangheta e l'assunzione dei dipendenti dalla stessa sponsorizzati, alle imprese che, acquisendo tali rami d'azienda, dovevano accettare d'inserirsi nel sistema criminale governato dalla predetta associazione.

Tutto inizia alla fine di ottobre del 2013, quando il Presidente della Camera di Commercio, dott. Lucio Dattola ed un'impresa impegnata, per conto della AZ S.p.a. dei fratelli Noto, nei lavori di ristrutturazione di un grande magazzino, già destinato a punto vendita a marchio "Quiper" (di proprietà della famiglia Benedetto), subivano degli attentati incendiari ad autovetture. Già le dichiarazioni delle persone offese facevano intendere che i fatti erano riconducibili alla contesa in corso tra vari imprenditori della grande distribuzione alimentare che disputavano in relazione ai punti vendita della GDM S.p.a., operanti commercialmente con il marchio "Quiper".

La GDM S.p.a. era stata dichiarata in stato di insolvenza e sottoposta alla procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi dal Tribunale di Milano. Quindi, il Ministero dello Sviluppo Economico aveva nominato il prof. Marcello Parrinello, Commissario Straordinario dell'impresa, al fine di gestire il programma di vendita del complesso aziendale. Quest'ultimo, era stato autorizzato - dopo un procedura di vendita all'asta senza esito - a procedere alla cessione anche frazionata dei numerosi rami d'azienda (corrispondenti ai vari punti vendita) della S.p.a.,a trattativa privata. La gestione di tale procedura si era rivelata particolarmente complessa, anche per la necessità di tutelare i diritti dei lavoratori che, tramite le organizzazioni sindacali, avevano promosso varie iniziative pubbliche ed indotto la locale Prefettura a farsi carico di un ruolo di mediazione tra i vari interessi coinvolti. Molti dei rami d'azienda non erano titolari dell'immobile in cui si svolgeva l'attività commerciale; sicchè, la trattativa coinvolgeva, direttamente o indirettamente, anche i proprietari o coloro che avevano la disponibilità giuridica degli immobili in questione. L'interesse del Frascati per i punti vendita GDM era risalente all'epoca precedente la dichiarazione di crisi che aveva aperto la procedura di amministrazione straordinaria; se ne trova traccia, infatti, già durante la procedura di concordato preventivo con continuità aziendale (che prevedeva l'affitto o la cessione dei predetti rami d'azienda), avviata dal Tribunale di Milano.

Lucio Dattola, quindi, tra le causali del danneggiamento a mezzo incendio subito, aveva segnalato il suo essersi speso, per agevolare l'ingresso nel mercato della grande distribuzione alimentare reggino della AZ S.p.a. dei fratelli Noto - imprenditori catanzaresi che operano in storica sinergia con il marchio Auchan - sponsorizzandoli nel corso delle trattative per l'acquisizione dei rami d'azienda della GDM S.p.a..

Un mercato assolutamente drogato dalla 'ndrangheta, che spingerà l'imprenditore Immacolato Bonina, interessato alla procedura, a ritirarsi. Da imprenditore del settore navigato e scaltro, proveniente da un territorio tutt'altro che facile come quell di Barcellona Pozzo di Gotto riferisce nel verbale reso in Procura nel marzo 2016: " ... in effetti il territorio reggino è: "...una "repubblica" a parte che "cammina" per i fatti suoi... "... ", laddove tali passaggi riportati sono eloquenti. Bonina, infatti, non è un imprenditore di primo pelo e non ha costruito la sua attività d'impresa in regioni a cui sono tradizionalmente estranei fenomeni di criminalità organizzata (Barcellona Pozzo di Gotto, sede dell'impresa, è anzi nota per essere territorio inquinato da consorterie mafiose tra le più pericolose della Sicilia). Eppure, Bonina evidenziava la peculiarità di un territorio e di un settore imprenditoriale dominato dalla ndrangheta, in cui l'imprenditore non a perfetta conoscenza delle dinamiche sociali e criminali, non trovava più i riferimenti sulla basen dei quali orientare la sua azione.

Un passaggio fondamentale di natura sociologica che fa il paio con la conversazione tra Pino Benedetto e un altro imprenditore molto noto in città, come Carlo Montesano. Una conversazione che rende perfettamente il livello di infiltrazione della 'ndrangheta del mercato reggino. Montesano dice che scrivono sempre notizie false e tendenziose, ossia scrivono notizie che non sono vere Benedetto chiede il perchè le scrivono, Carlo risponde perchè hanno qualche interesse, c'è sempre il puparo, c'è una strategia per demolire un certo tipo di imprenditoria, Benedetto dice che non ha capito che senso ha avuto scrivere quell'articolo, Carlo chiede "ora se ne accorgono che l'articolo di oggi dice che la ndrangheta sta invadendo (incomprensibile.) ...direttamente o indirettamente, quei quattro fessi con te come me che hanno tenuto un certo criterio". Benedetto continua dicendo che ora le Istituzioni gli stanno menando nelle gambe agli interessi Montesano dice si, quando ormai.. ... Pino dice quando ormai l'economia è azzerata. Carlo" ...(incomprensibile.) ...è come quando si salinizzano le falde acquifere, se entra il sale non lo cacci più" se ne sono andati ...(incomprensibile.) ... sono morti uccisi.. .. sono .... Pino dice che quindi oggi non si vedono, cade la linea.