Marrelli Hospital: la lettera aperta

Riceviamo e pubblichiamo:

Leggiamo sulla stampa decine di interventi sulla questione del Marrelli Hospital. Anche da alcuni esponenti politici del territorio, pochi direi, ma che comunque ringraziamo e ci auguriamo possano fare da sprono a tanti altri che invece fanno finta di ignorare questa ignobile storia che coinvolge tutta la città.

Tanti chiedono e suggeriscono di coinvolgere mezzi televisivi nazionali, per sottolineare ed evidenziare ad un pubblico fuori confini regionali, quanto siano assurde queste cose, incomprensibili in altre realtà italiane, ma faremmo come in tante altre occasione, ancor più del male alla nostra terra ed alle nostre poche cose positive. Certo abbiamo assistito a diversi interventi di trasmissioni come Striscia la notizia, o Report, o Le Iene, o ancora l'Arena che evidenziano il peggio delle istituzioni calabresi, gli sprechi, gli sperperi e soprattutto l'inefficienza rispetto alle cose che si potrebbero fare e non si fanno. In qualche occasione le istituzioni preposte si sono attivate per rimuovere gli ostacoli. Ma a che prezzo per l'immagine che diamo?

Noi non vogliamo fare tutto questo. Noi amiamo la nostra terra ed abbiamo deciso di difenderla restando ancorati alle poche opportunità che essa offre.

Abbiamo avuto una chance. Noi, al contrario di tanti altri abbiamo avuto la fortuna di essere selezionati e poter entrare a far parte del team che opererà nel Marrelli Hospital, proprio quella struttura che è diventato ormai un "paradosso" per la sanità della Regione Calabria. Sono due anni che aspettiamo invano, con una struttura pronta e finita, ma siamo "bloccati" e ci vietano di ricevere e curare pazienti. A bloccarci sono gli stessi uffici dela Regione Calabria che ogni anno sborsa 285milioni ad altre regioni che ricoverano pazienti calabresi e lo fa senza battere ciglio anche per prestazioni che troppo spesso risultano essere inappropriate.

Le stesse istituzioni che sanno bene quanto sono svantaggiati i cittadini calabresi da un punto di vista economico, perpetrano un'ulteriore diseguaglianza nell'offerta sanitaria non consentendo a strutture private in regola con tutti i requisiti di legge, di iniziare ad operare.

Cari commissari e dirigenti tutti, è ora di passare dalle chiacchiere ai fatti e se questo non avverrà in pochi giorni scenderemo di nuovo in piazza, con decoro, come abbiamo fatto in passato.

Abbiamo il dovere di difendere il nostro posto di lavoro.

Abbiamo il diritto di conoscere le vere motivazioni che frenano l'autorizzazione di questa struttura.

Abbiamo il dovere morale di difendere la dignità della ns terra.

Il Gruppo Oss del Marrelli Hospital