A Roma il convegno promosso dall'Istituto Sant'Anna di Crotone su abbandono attivo di pazienti con gravi disturbi della coscienza

È stato un workshop ricco di contenuti quello che si è tenuto a Roma nell'aula Marotta dell'Istituto Superiore di Sanità lo scorso 23 novembre. A promuovere l'evento, oltre al prestigioso ente scientifico del servizio sanitario nazionale, l'Istituto Sant'Anna di Crotone. Neurofisiologi, giuristi e giornalisti hanno discusso sugli aspetti medici ed etici dell'abbandono attivo di pazienti con gravi disturbi della coscienza. Il tema del workshop è da sempre al centro dell'attività del Sant'Anna e il fatto che la struttura calabrese sia stata invitata dall'ISS ad organizzare un convegno così importante, attesta la credibilità della casa di cura e ne riconosce il buon lavoro fatto finora. Il Sant'Anna ha da sempre adottato una scelta netta rispetto all'abbandono attivo, dichiarando il proprio impegno a non abbandonare mai un ammalato, approccio descritto con chiarezza nella Carta di Crotone, promulgata dallo stesso Istituto. Nel corso dei lavori si é dibattuto sull'idratazione e sulla nutrizione dei pazienti con gravi disturbi di coscienza, cercando di dare una risposta definitiva rispetto a considerarle come terapia medica o come cure da offrire a qualsiasi essere umano, indipendentemente dalle sue condizioni. A questo proposito ha detto Maurizio Faggioni, dell'Accademia Alfonsiana di Roma: "Non possiamo compieree su questi pazienti atti che siano dannosi o anche solo insignificanti per loro. Interrompere l'idratazione e la nutrizione vuol dire essere noi a procurarne la morte. È questo il problema, il sostegno minimale deve continuare per non essere noi la causa di morte di queste persone". Dell'importanza dell'etica ha parlato Francesco Napolitano, presidente dell'associazione Risvegli di Roma: "L'etica dovrebbe essere sempre al centro di ogni dibattito, ancor più in situazioni estreme come quelle dello stato vegetativo". Sulla grande importanza del workshop ha messo l'accento Enrico Alleva dell'Istituto Superiore di Sanità: "Avere una posizione netta su argomenti così attuali e importanti significa doverne discutere. L'Istituto Superiore di Sanità dovrà dare quindi le indicazioni a livello nazionale". Anche i media devono fare la loro parte e informare correttamente rispetto a questi temi. Su questo é intervenuta la giornalista e scrittrice Enrica Bonaccorti: "Non abbiamo di certo il dovere di sapere tutto, ma sicuramente abbiamo il diritto di avere le informazioni corrette". Le finalità del workshop sono infine state descritte da Giuliano Dolce, direttore scientifico dell'Istituto Sant'Anna: "Nel caso di sospensione dell'idratazione e della nutrizione si produce dolore e quindi il paziente muore dopo grandi sofferenze. Alla fine di questo confronto tra medici e giuristi sarà pubblicato un opinion paper che risponderà alla domanda se i pazienti in sindrome di veglia aresponsiva provano o meno dolore".