Provincia Crotone, Proto: “Azioni legali nei confronti di chi ha partecipato su Facebook alla discussione su Marrelli Hospital”

"Ho dato incarico all'Avv. Giuseppe Gallo, del Foro di Crotone, dopo avere raccolto tutte le informazioni necessarie, di verificare le opportune azioni legali nei confronti di tutti i soggetti che hanno preso parte alla discussione avviata sul social network Facebook dai profili "Marrelli Hospital" e "Vogliamo il Marrelli Hospital a Crotone" con precisa valutazione sia della validità delle opinioni espresse da tutti gli utenti coinvolti, sia dei toni con le quali le stesse sono state esposte, alcune delle quali ritenute lesive ed offensive della dignità e della libertà di espressione di libero cittadino e di rappresentante istituzionale quale è il sottoscritto". Lo afferma il presidente del Consiglio provinciale, Benedetto Proto, che aggiunge: "Ho, inoltre, affidato al legale la valutazione dell'arbitrario ed ingiustificato attacco nei confronti di mia moglie, la Signora Rossana Caccavo Proto esplicitando alcuni fondamentali aspetti.
In primo luogo – sostiene Proto – facendo riferimento all'intervento del profilo "Lista Scopelliti Crotone" che, nonostante non dovrebbe essere partecipe alle questioni riguardanti una lavoratrice ed un'azienda del Gruppo Marrelli, pare che voglia comunque evidenziare inesattezze, volendo ignorare che la Signora Proto è stata reintegrata sul suo posto di lavoro sulla scorta di un provvedimento emesso dal Tribunale di Crotone e che fino ad eventuale successiva decisione, il Gruppo Marrelli, che pare stia tanto a cuore a questa lista elettorale, deve prendere atto di avere torto nella vicenda che la riguarda. In tal senso, risulta incomprensibile e fuori luogo che una lista elettorale che porta il nome dell'ex Governatore della Regione Calabria si occupi di tali argomenti e che lo faccia anche con acredine e dileggio di una giornalista calabrese. Così come appaiono offensive le allusioni circa eventuali cattivi suggerimenti e "uscite stampa" che la Signora Proto possa aver dato al sottoscritto, così come si è affrettato ad ipotizzare "Marrelli Hospital" e "Vogliamo il Marrelli Hospital a Crotone". In tal senso mi corre l'obbligo di evidenziare di non aver bisogno di suggerimenti, ed anche se tra me e mia moglie vi fosse un rapporto di supporto professionale, tenendo conto che la Signora Proto ha svolto il ruolo di addetto stampa e di portavoce per diversi soggetti politici oltre che di parlamentari e senatori della Repubblica, riteniamo che questo non debba essere in alcun modo di interesse di altri soggetti, che non hanno neanche la compiacenza di parlare in nome proprio ma che si limitano a celarsi dietro profili collettivi a nessuno direttamente riconducibili. Ancora – prosegue – riteniamo essenziale ricordare che entrambi, il sottoscritto nella sua qualità di esponente politico e di Presidente del Consiglio provinciale di Crotone, la Signora Proto in qualità di giornalista, da anni ci occupiamo di argomenti concernenti i problemi ambientali ed i relativi problemi causati dall'inquinamento della città di Crotone come l'incidenza e l'aumento delle malattie neoplastiche e tumorali tra la popolazione di cui facciamo parte. Il sottoscritto impegnandosi anche oltre il proprio ruolo, l'altra conducendo inchieste ed approfondimenti giornalistici per TV regionali e quotidiani regionali. Non certo per ledere gli interessi di qualche imprenditore, verso il quale non nutriamo alcun rancore personale, ricordando che mia moglie sta semplicemente facendo valere i suoi diritti fondamentali riconosciuti nel nostro Paese. I nostri comportamenti, sono soliti rispondere solo ed unicamente al nostro impegno sociale e morale che entrambi sentiamo di avere e di volere assumere. Oltre a tutto ciò, ancor più sgradevole ci è apparsa la presunzione di chi ha con estrema superficialità affermato che il sottoscritto non conosca il problema vissuto dai pazienti oncologici e che per questo non abbia il diritto di discuterne o di occuparsene. Senza voler dire dei nostri problemi personali, il Sottoscritto si limita a chiedere il silenzio a chi non conosce alcuna verità, ma che pare invece convinto di possedere il verbo sulla sua vita e su quella della sua famiglia, infine – conclude il presidente del Consiglio provinciale – il sottoscritto ritiene e ribadisce di aver chiesto per se è per i suoi concittadini qualcosa che ogni comunità dovrebbe pretendere ed avere garantito, ossia un servizio sanitario pubblico efficiente, senza per questo voler inficiare progetti paralleli ma suppletivi che riguardano il servizio sanitario che può garantire il privato".