Tornado a Crotone, Ferro (FdI) annuncia interrogazione parlamentare

"E' da apprezzare il valore dei gesti simbolici, come la convocazione di un Consiglio dei ministri in Calabria, quando a questi fanno seguito i fatti concreti. Purtroppo il governo Conte sulla Calabria sembra limitarsi ad annunci ad effetto ed inconcludenti passerelle, per poi essere assolutamente inconcludente rispetto ai problemi reali del territorio, come dimostra l'assurda decisione di non dare sostegno economico alle aziende crotonesi danneggiate dai tornado dello scorso mese di novembre". E' quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia, on. Wanda Ferro, commentando le notizie di stampa secondo cui il ministero retto dal leder grillino Luigi Di Maio avrebbe comunicato alla Prefettura di Crotone che non sarà concesso lo stato di calamità alle imprese crotonesi colpevoli, a quanto pare, di aver ripristinato troppo rapidamente e a proprie spese i danni causati dal tornado. "La colpa di questi imprenditori, secondo il governo, è stata quella di rimettere in piedi le proprie attività senza aspettare il sopralluogo dei tecnici della Protezione civile arrivato a ben tre mesi dall'evento calamitoso, i cui effetti disastrosi sono stati documentati da tutti gli organi di informazione nazionali. Non concedendo lo stato di emergenza, il governo impedisce alle aziende di accedere ad alcuna forma di supporto, aggiungendo al danno la beffa, e soprattutto lanciando un segnale culturale devastante agli imprenditori, cioè che è più conveniente piangersi addosso e attendere l'assistenza dello Stato che rimboccarsi le maniche per risollevare dalle difficoltà le proprie attività economiche salvaguardando i posti di lavoro. Condivido la richiesta di Confindustria Crotone di sostenere gli sforzi delle imprese attraverso una sospensione temporanea degli adempimenti fiscali e contributivi, e sulla vicenda - conclude Wanda Ferro - rivolgerò una interrogazione al presidente del Consiglio Conte e al vice presidente Di Maio, auspicando che la riunione del Consiglio dei ministri in Calabria non si risolva in una sterile scampagnata".

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