Porti, FMB Tubes: "Stopo a lavori degli hotspot a Crotone e Corigliano grave danno per l'occupazione"

"Siamo davvero amareggiati per quanto accaduto. La scelta di fermare i lavori per la costruzione degli hotspot di prima accoglienza nei porti di Crotone e Corigliano, rischia di determinare un grave danno al tessuto economico e produttivo locale". E' quanto afferma la Fmb Tubes, azienda leader da oltre un decennio nel Mezzogiorno nella fornitura di carpenteria metallica e nella costruzione di manufatti prefabbricati, in relazione alla decisione assunta dal ministero dell'Interno di bloccare la costruzione dei punti di primissima accoglienza in Calabria, Sicilia e Sardegna." La nostra azienda - spiega Samuele Furfaro, uno dei responsabili di Fmb Tubes nonché presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Reggio Calabria - in virtù del proprio know how e dell'esperienza maturata nel settore, si era aggiudicata i lavori per la costruzione delle strutture di prima accoglienza in Ati con altre imprese a Crotone, Corigliano e Augusta (nella città siciliana si è deciso di ultimare i lavori). Dopo l'aggiudicazione definitiva avevamo anche firmato il contratto a Crotone. Gli indirizzi politici adottati dal governo centrale in materia di immigrazione, tuttavia, hanno radicalmente cambiato le sorti di queste opere, in seguito alla decisione, peraltro ribadita anche pubblicamente dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, di revocare le gare d'appalto. E parliamo di lavori, - prosegue Furfaro - solo su Crotone, Corigliano e Augusta, pari a circa 8 milioni di euro. Alle aziende coinvolte verranno certamente corrisposti dei rimborsi del tutto marginali, ma il danno che tale scelta politica sta generando è estremamente rilevante specie in una regione come la Calabria, dove le questioni lavoro e sviluppo economico costituiscono delle vere e proprie emergenze sociali. Basti pensare che la nostra e le altre realtà produttive coinvolte, avevano già pianificato il lavoro, acquistato materiale, rinunciato ad altre commesse e assunto personale che ora, purtroppo, saremo costretti a licenziare. Su tale questione, inoltre, - evidenzia il rappresentante di Fmb Tubes - è bene chiarire un aspetto che a nostro avviso appare centrale, ovvero quello relativo alla opportunità di eseguire comunque questi lavori. Si tratta, infatti, di opere che al di là delle scelte di governo in materia di accoglienza, si sarebbero rivelate di grandissima utilità in relazione alle molteplici esigenze che un porto può avere, come ad esempio le fondamentali attività di protezione civile in regioni particolarmente esposte a rischi e problematiche legate alla sicurezza del territorio. Senza dimenticare che gli interventi previsti determinerebbero anche un deciso miglioramento della funzionalità stessa degli scali portuali, generando dunque ricadute positive su tutto l'indotto che ad essi fa capo. Crediamo che sia sbagliato, - rimarca Furfaro - tra l'altro in un momento così difficile per il contesto socioeconomico calabrese, rinunciare a degli investimenti utili per il territorio. In questa direzione - conclude il rappresentante dell'azienda - sentiamo di dover rivolgere un accorato appello alla deputazione parlamentare calabrese affinché si trovi il modo di rivedere tale decisione consentendo lo svolgimento dei lavori o, quanto meno, prevedendo degli strumenti risarcitori tali da consentire alle aziende coinvolte di attutire il più possibile il danno subito specie nei confronti di fornitori e maestranze. Occorre fare tutto il possibile per salvaguardare gli investimenti e le imprese locali che non possono veder sfumare con un semplice decreto commesse per milioni di euro".

--banner--