Operazione “Stige”, M5S: “Emergenza elezioni”

«La politica calabrese deve raccogliere all'istante l'allarme lanciato dalla Dda di Catanzaro a commento dei 169 arresti dell'operazione "Stige", tra cui amministratori locali vicini a Enzo Sculco, alleato politico di ferro del governatore Mario Oliverio, esponenti attuali e passati del Pd e un dirigente nazionale di Fratelli d'Italia». Lo affermano in una nota i portavoce parlamentari e comunali calabresi del MoVimento 5 Stelle. "Stiamo rischiando la nostra stessa libertà di voto, cerchiamo di reagire" questo l'allarmante commento del Procuratore aggiunto, Vincenzo Luberto agli arresti di oggi.

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I pentastellati aggiungono: «Le ricostruzioni della Dda di Catanzaro confermano che in Calabria 'ndrangheta e politica camminano a braccetto, che esiste un sistema di controllo delle scelte e dei fondi pubblici per favorire la criminalità e fabbricare il consenso elettorale, anche attraverso lo sfruttamento illecito dei boschi della Sila così come stiamo denunciando da anni in Parlameto ed alle Procure». «Un'inchiesta che mostra ancora una volta l'internazionalità della 'ndrangheta che all'estero fa riciclaggio, crea basi logistiche locali, si impossessa del mercato della droga, sfrutta l'immigrazione clandestina, usa il traffico di esseri umani per fare business. La mafia agisce come una vera e propria impresa. La 'ndrangheta fa affari anche sull'agroalimentare e sui rifiuti. Attualmente secondo la Dda nazionale sta riciclando denaro sporco in Canada dove è ben radicata. L'inchiesta in questione – proseguono i 5stelle – sconfessa i vecchi, immobili partiti e rivela il condizionamento del voto nei Comuni calabresi, negato ogni volta da 'soloni' e analisti di regime, che hanno accusato il Movimento 5stelle di non avere presa nei territori. Anche la politica nazionale – concludono i 5stelle – deve trarre le giuste conseguenze da questa ennesima vicenda sul connubio tra 'ndrangheta e politica, legame che determina l'emigrazione dalla Calabria, lo spopolamento dalla regione e l'aumento della povertà, dei disservizi, delle ingiustizie, dei disastri ambientali e delle diseguaglianze sociali».