Punta Scifo, Ana: "Soprintende ha commesso abuso"

"Può un Soprintendente del Ministero dei Beni Culturali interdire un libero professionista dal proprio lavoro? No, se non vi è un contenzioso giudiziario già aperto e soprattutto se l'incarico professionale non è affidato dalla Soprintendenza in questione ma da privati. Invece questo è successo a Margherita Corrado, stimata archeologa di Crotone che da anni lavora come libero professionista e che ha più volte coraggiosamente criticato gli scempi edilizi a danno del patrimonio". E' quanto afferma in una nota l'Associazione nazionale archeologi. "Da ultimo - prosegue la nota - quello di Punta Scifo (bungalow e piscine costruiti sopra un'area archeologica), che ha fatto finire sotto indagine il soprintendente Mario Pagano; il quale, giovedì scorso, ha replicato con una circolare in cui vieta l'affidamento alla Corrado di incarichi professionali direttamente conferiti o sottoposti a valutazione dalla Soprintendenza. Margherita Corrado non è una dipendente del Ministero dei Beni Culturali e non ha, al momento, alcun incarico professionale da parte della Soprintendenza. Anche lei lavora, come la maggior parte dei professionisti e delle imprese archeologiche in Italia, soprattutto su incarico di istituzioni o privati, per attività di archeologia preventiva o di recupero sulle quali le Soprintendenze esercitano una funzione di controllo e di direzione scientifica.

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"Un'attività che quindi dovrebbe rispettare il libero mercato e che invece sembra ancora intrappolata in una sorta di regime feudale, come dimostra la pretesa di un dirigente pubblico di interdire un professionista dalle proprie attività, come se fosse un suo sottoposto. In molti, tra colleghi e istituzioni, hanno già espresso solidarietà a Margherita Corrado, vittima di ritorsione per aver coraggiosamente denunciato un abuso edilizio". "Per l'Associazione Nazionale Archeologi - conclude la nota - non si tratta soltanto di un atto immorale, ma di un vero e proprio abuso d'ufficio; per questo non ci limiteremo alle semplici parole di solidarietà, ma segnaleremo la questione alla Procura della Repubblica e agli altri Enti interessati, per verificare la legittimità di un atto di questo genere".