"Insula": Procura Generale chiede di riaprire istruttoria in Appello

Girasole Carolina 500Riaprire l'istruttoria dibattimentale ascoltando in aula il collaboratore di giustizia Giuseppe Giglio, l'imprenditore crotonese arrestato nell'ambito dell'operazione Amelia condotta dalla Dda di Bologna. È quanto ha chiesto oggi il sostituto procuratore generale di Catanzaro Salvatore Curcio durante l'udienza del processo d'appello a carico, tra gli altri, dell'ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole (nella foto), assolta in primo grado dal Tribunale di Crotone dalle accuse di corruzione elettorale, turbativa d'asta e abuso d'ufficio. Curcio ha chiesto alla Corte d'appello, inoltre, di acquisire alcune intercettazioni disposte in altri procedimenti, il bando di gara per un terreno sequestrato piantato a finocchi e assegnato per oltre diecimila euro a ettaro e tutte le sentenze, a partire da quella emessa il 9 gennaio 1975, che hanno confermato l'esistenza della cosca Arena di Isola Capo Rizzuto. I giudici, in merito alle richieste del Pg, si sono riservati la decisione aggiornando l'udienza al prossimo 3 aprile.

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L'ex sindaco Girasole, che é stata per anni un simbolo dell'antimafia, venne posta agli arresti domiciliari nel dicembre del 2013 nell'ambito dell'operazione "Insula", coordinata dalla Dda di Catanzaro. Secondo l'accusa sarebbe stata eletta con i voti del clan Arena e in cambio avrebbe assicurato "il mantenimento di fatto del possesso dei terreni confiscati a Nicola Arena, la loro coltivazione a finocchio e la relativa raccolta dei prodotti inerenti all'annata agraria 2010". Un castello accusatorio che però non ha retto al vaglio del Tribunale, che in primo grado aveva assolto Carolina Girasole per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste. Le stesse accuse erano state contestate al marito dell'ex sindaco, Francesco Pugliese, anche lui assolto, così come sono stati assolti Massimo e Pasquale Arena, accusati a loro volta di corruzione elettorale aggravata dalle modalità mafiose. Indenni erano usciti dal processo anche Domenico Battigaglia (ex assessore copmunale alle Politiche agricole) e Antonio Calabretta (dirigente comunale). I soli ad essere condannati erano stati Nicola e Massimo Arena, Antonio Guarino e Antonio De Meco per turbativa d'asta. Contro la sentenza dei giudici crotonesi avevano presentato appello sia la Dda che la Procura generale di Catanzaro. Da qui il processo in corso davanti alla Corte di appello di Catanzaro.